I fatti salienti della settimana
Variante Delta, come siamo messi? Siamo alle solite: per dare corpo alla ripresa economica abbiamo bisogno di mollare le restrizioni, ma poi ci scontriamo con i rialzi dei casi di Covid-19. Dovuti, questa volta, alla variante Delta. Alla quale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro fine agosto sarà attribuibile il 90% dei nuovi contagi.
Verso una terza dose Pfizer? Pfizer ha detto che chiederà alle autorità USA l’ok alla distribuzione di una terza dose di richiamo.
La mossa della BCE. La Banca Centrale Europea ha annunciato che il suo obiettivo nel medio termine non sarà più un livello di inflazione “inferiore ma vicino al 2%”, ma un “2% simmetrico”.
Tradotto? Saranno consentiti tassi d’inflazione momentaneamente superiori al 2%, se ritenuti necessari per assicurare la stabilità dei prezzi. Prima di questo tipo dal 2003, la revisione potrebbe allentare la pressione sulla revisione della politica monetaria ultra-espansiva della BCE.
Cosa ne pensa la Fed? Dai verbali dell’ultima riunione è emersa una spaccatura, con alcuni membri che sarebbero pronti a far partire la riduzione degli acquisti di titoli prima del previsto se lo scenario economico dovesse migliorare.
Volano gli stracci. È fallito il tentativo in seno all’OPEC+ di trovare un accordo per rivedere al rialzo le estrazioni di greggio previste per agosto. Non si sono avvicinate, infatti, le posizioni di Arabia Saudita e Russia da una parte ed Emirati Arabi dall’altra. Quali conseguenze sui prezzi? Lo vedremo tra poco.
G20, nuovo round. Ha preso il via giovedì a Venezia il G20 con i ministri dell’Economia e delle Finanze. Sul tavolo il progetto di minimum tax globale, dopo l’accordo siglato in sede OCSE. In vista del vertice, il FMI ha chiesto una maggiore cooperazione internazionale per mettere fine alla pandemia, con un accesso più veloce alle vaccinazioni per le popolazioni ad alto rischio. Domenica, sempre in Laguna, è in programma la conferenza internazionale sul clima.
Dati macro cinesi. Il PMI servizi Caixin/Markit è sceso a 50,3 punti a giugno dai 55,1 precedenti: è al minimo degli ultimi 14 mesi, pur confermandosi sopra i 50 punti, soglia che indica un’espansione dell’attività. Il PMI composito ha rallentato a 50,6 punti dai 53,8 precedenti.
L’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita a giugno su base annua dell’1,1%, rispetto al precedente +1,3%. Su base mensile si è registrato un -0,4%, rispetto al -0,2% di maggio. In entrambi i casi, peggio delle attese.
Dati macro europei. A maggio il volume delle vendite al dettaglio nella zona euro è aumentato del 4,6% rispetto al mese precedente e del 9% dallo stesso periodo dello scorso anno. Il PMI composito dell’area ha registrato la più rapida espansione in 15 anni, arrivando a 59,5 punti.
In Italia si è portato a 58,3 punti. Il PMI servizi del nostro Paese, calcolato da IHS Markit, è stato pari a 56,7 punti, superiore alle aspettative. In Germania lo ZEW è sceso a 63,3 punti dai 79,8 punti di giugno.
Dati macro statunitensi. Negli Stati Uniti la lettura finale dell’indice servizi PMI Markit a giugno ha rilevato un calo a 64,6 punti dai 70,4 del mese precedente.
Previsioni abbastanza buone. La Commissione Europea ha migliorato le stime sulla crescita del PIL nel 2021: per l’Italia si profila ora una variazione del +5% nel 2021, sopra la media europea.
Una stima che collima con quella della Banca d’Italia: secondo le stime di Bankitalia, il PIL si rafforzerà “con decisione” nel secondo trimestre e nella media dell’anno potrebbe toccare valori intorno al 5%. Ma l’OCSE ha segnalato come il tasso di disoccupazione giovanile nel nostro Paese sia ulteriormente salito, toccando il 33,8% nel gennaio del 2021.
Come si sono mossi i mercati
Effetto Olimpiadi. La giornata epica della settimana è stata quella di giovedì, quando sono arrivati due annunci: quello della BCE sul target di inflazione e quello del comitato olimpico giapponese che ha confermato una manifestazione “senza spettatori”, stante il rialzo dei contagi nell’area.
Variante Delta. L’annuncio della BCE non è bastato a compensare le ravvivate preoccupazioni dei mercati per la diffusione della variante Delta e per le sue ripercussioni sulla ripresa economica mondiale. Chiusura in netto calo, quindi, per le Borse europee, con Milano che ha registrato un -2,5%. Giù anche i listini negli Stati Uniti.
Venerdì l’inversione di rotta, con apertura in positivo per tutti i listini europei. Rimbalzo anche a Hong Kong, dopo i cali legati al giro di vite cinese sui titoli high-tech. Tokyo, invece, ha pagato pegno al varo del nuovo stato di emergenza.
Spread in risalita. In risalita la differenza di rendimento tra BTP italiano a 10 anni e Bund tedesco di pari durata: la settimana si avvia alla chiusura con uno spread a 102 punti base.
Petrolio sull’ottovolante. Dopo il disaccordo in casa OPEC+, i prezzi del petrolio hanno toccato i massimi da tre anni. Ma poi, alla luce dei timori per la variante Delta e per i suoi possibili effetti sulla ripresa di cui abbiamo abbondantemente parlato, le quotazioni sono di nuovo scese.
Indici azionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Azioni Italia | -2.55% | -4.16% |
Azioni Europa | -1.11% | -0.46% |
Azioni Usa | 0.04% | 2.83% |
Azioni Cina | -5.32% | -6.33% |
Indici obbligazionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Bond governativi eurozona | 0.45% | 0.45% |
Bond governativi usa | 0.73% | 1.04% |
Bond corporate usa | 1.33% | 1.97% |
Spread Btp-Bund | 110 punti | -1,93% |
Materie prime | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Oro | 1,808.35 (1.14%) | -4.78% |
Petrolio Wti | 74.09 (-1.15%) | -1.77% |
Valute | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Cambio Eur/Usd | 1.1874 (0.03%) | -2.57% |
Cambio Eur/Gbp | 0.8564 (0.01%) | -0.66% |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 09/07/21
I market movers della prossima settimana
Martedì 13 luglio dagli Stati Uniti arriverà l’aggiornamento sull’indice dei principali prezzi al consumo. Mercoledì sarà la volta dell’indice dei prezzi alla produzione. In una fase calda per l’OPEC+, anche la prossima settimana le scorte di petrolio greggio saranno oggetto di riflessione. Come le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, che si conosceranno giovedì. Attenzione poi all’indice di produzione della Fed di Filadelfia e, venerdì, alle vendite al dettaglio.
Prezzi al consumo protagonisti anche nel Regno Unito, dove la prossima settimana si conosceranno anche l’indice dei salari medi inclusi bonus e la variazione delle richieste di sussidi di disoccupazione. Indice dei prezzi al consumo al centro dell’attenzione anche nell’area euro.
Giovedì 15 luglio i mercati avranno modo di conoscere la variazione annuale del Prodotto Interno Lordo nel secondo trimestre dell’anno in Cina. Da Pechino giungerà anche l’aggiornamento sulla produzione industriale. L’agenda giapponese prevede la dichiarazione sulla politica monetaria della Bank of Japan, con il rapporto sulle prospettive e la conferenza stampa.