I fatti salienti della settimana
Consiglio europeo di “fuoco”. Ci sono stati battibecchi, accuse reciproche, imposizioni… ma alla fine i capi di Stato sono riusciti a trovare una quadra: i Paesi capitanati da Merkel e Macron sono riusciti a far passare la mutualizzazione del debito e la concessione di prestiti a fondo perduto, i “frugal four” d’altro canto si sono portati a casa sconti rilevanti sulla partecipazione al bilancio comune e qualche regalino in più. Alla fine tutti contenti. Vedremo.
Chi ha speso di più? Il Fondo Monetario Internazionale ha stilato una classifica riguardante le spese sostenute dall’economie mondiali per far fronte alla pandemia. Per quanto riguarda le misure economiche che pesano sul deficit, l’Italia è perfettamente in linea con gli altri big europei. Nel nostro Paese, infatti, il governo ha stanziato una somma pari al 4,2% del Pil per finanziare i provvedimenti anti-Covid: la stessa cifra introdotta anche da Germania e Regno Unito. La media tra le economie avanzate è del 4,7%.
Comuni e Province in bilico. Secondo gli ultimi dati del Ministero delle Finanze comuni e province hanno attualmente un deficit di oltre 2 miliardi da sanare che sarà coperto dallo scostamento di bilancio approvato dal governo pari a 25 miliardi di euro. Ai Comuni, secondo quei calcoli, la crisi del Covid costa in termini di mancato gettito 4,94 miliardi di euro. I risparmi di spesa fra utenze e personale (straordinari e buoni pasto) vengono limitati per ora a 240 milioni, per cui il saldo si attesterebbe a – 4,7 miliardi.
Family act approvato. Sono anche arrivati i dati sul Pil inglese che risulta in ripresa mensLa Camera dei deputati ha approvato mercoledì 22 luglio all’unanimità la legge delega che prevede l’istituzione di un assegno mensile (family act) per il sostegno dei figli dal settimo mese di gravidanza al compimento del 21esimo anno d’età. Il disegno di legge delega Delrio-Lepri passa così all’esame del Senato.
Nessun rinvio, scocca il tax day. Iniziano ad affacciarsi le scadenze per 4,5 milioni di contribuenti. Alla fine il governo non ha cambiato idea. Dopo il mini rinvio stabilito con il dl Rilancio (per i contribuenti con meno di 250 milioni di euro nel 2019), il 20 luglio è stato il giorno del ritorno alla cassa per tutti i titolari di partiva Iva, professionisti e imprese. In totale oltre 4,5 milioni di contribuenti per un gettito stimato di 8,4 miliardi di euro.
Ops… I did it again. Nuovo no alla fusione da parte del Cda di Ubi Banca anche dopo che venerdì scorso Intesa San Paolo aveva rilanciato l’offerta, mettendo sul piatto denaro in contante: non solo 1,7 azioni ordinarie di Intesa ogni azione consegnata, ma anche un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro. Tuttavia, secondo Ubi l’offerta non è ancora vantaggiosa per i suoi azionisti.
Ripresa nipponica in stand-by. Il Giappone ha registrato a giugno un nuovo crollo dell’export che continua quindi la sua discesa da mesi ormai. Secondo le statistiche diffuse dal ministero delle Finanze, le esportazioni sono crollate del 26,2% a giugno a 4,862 miliardi di yen (39,7 miliardi di euro), dopo essere scese del 28,3% a maggio, oltre le attese.
Ancora scontri USA-Cina. Non accennano a placarsi le schermaglie tra Cina e Stati Uniti. Pechino ha annunciato come gli USA abbiano ordinato la chiusura del consolato generale cinese di Houston, Texas.“Una provocazione politica unilaterale”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin. “La Cina chiede agli Stati Uniti di rivedere immediatamente questa decisione erronea, altrimenti sarà costretta a legittime e necessarie risposte” minaccia che si realizzerà lunedì con la chiusura dell’ambasciata americana a Chengdu.
Anche Tim esclude Huawei. Telecom Italia ha deciso di escludere Huawei dalla gara per l’appalto 5G. L’elenco dei fornitori che parteciperanno alla gara comprende quindi Cisco, Ericsson, Nokia, Mavenir e Affirmed Networks, una società recentemente acquisita da Microsoft.
Come si sono mossi i mercati
Borse europee piatte. Settimana “piatta” per le Borse europee che partono tutte in calo per poi salire dopo l’accordo raggiunto dal Consiglio europeo. Sul finire della settimana non recuperano però un granché. Pesano le schermaglie sino-americane e l’ipotesi che la Bce possa chiedere ai principali istituti bancari di sospendere lo stacco dei dividendi per tutto l’anno. Da qui il passo più lento degli indici – come Ibex e Ftse Mib – nei quali il “peso” bancario è maggiore.
Wall street sotto pressione. Borsa Usa contrastata: pesa l’andamento delle richieste di disoccupazione e le rinnovate tensioni con la Cina. Metà settimana traballante ma sul finire a sostenere gli scambi sono arrivate le speranze di un nuovo pacchetto di stimoli che potrebbe includere un’estensione di breve termine dei benefit per la disoccupazione.
Listini asiatici contrastati. È Shangai a trainare le Borse asiatiche grazie ai dati macro incoraggianti e la decisione della People Bank of China che ha lasciato invariati i tassi a 1 e 5 anni per il terzo mese consecutivo. Tokyo continua la sua scia “debole”. Borse comunque affossate dopo la minaccia di chiusura dell’ambasciata americana.
Petrolio in rialzo, l’oro continua la corsa . Tra le materie prime, nuovi rialzi del petrolio. Il greggio Wti è cresciuto dello 0,1% rispetto alle quotazioni della scorsa settimana. L’oro si avvicina ai nuovi massimi da 9 anni: il lingotto guadagna ancora circa il 4%. Dall’inizio dell’anno le quotazioni del metallo sono salite di oltre il 23%.
Indici azionari | |
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FTSE MIB | -1,57% |
S&P 500 | -0,24% |
Euro Stoxx 50 | -1,42% |
Nasdaq Composite | -1,71% |
Shanghai | -0,54% |
Indici obbligazionari | |
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Governativo Us | 0,81% |
Governativo Euro | 0,44% |
Corporate Investment Grade | 0,19% |
Spread Btp-Bund | 145 |
Materie prime | |
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Oro | 1,898.15 (4.85% |
Petrolio Wti | 40.86 (0.94%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.1617 (1.64%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.9094 (0.01%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 24/07/20
I market movers della settimana
Settimana ancora ricca di dati macro da tenere sott’occhio. Lunedì si parte con l’Indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania riferito a luglio e i principali ordinativi di beni durevoli negli Stati Uniti di giugno. Si continua martedì negli Usa con i risultati del rapporto sulla fiducia dei consumatori di luglio.
Mercoledì giornata a stelle e strisce: si attendono le dichiarazioni del Comitato Federal Open Market della Federal Reserve, il principale canale di comunicazione con gli investitori circa la politica monetaria. Si svolge otto volte l’anno e comunica il voto della commissione sui tassi d’interesse e altre politiche, oltre le condizioni economiche che hanno influenzato il voto. Attenzione sulla decisione relativa ai tassi d’interesse.
Giovedì è il turno della Germania che si appresta a confrontarsi con il PIL Trimestrale del secondo trimestre e i dati sulla variazione della disoccupazione di luglio.
Venerdì ci si sposta in Asia con l’arrivo a Pechino dell’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero di luglio.