I fatti salienti della settimana
Piazza Affari passa di mano. Il London Stock Exchange ha accettato l’offerta di 4,32 miliardi di euro di Euronext. LSE era entrato in trattative esclusive lo scorso mese con il listino Paneuropeo (in cordata con Intesa Sanpaolo e Cassa Depositi e Prestiti), che ha battuto la concorrenza di Deutsche Börse e della svizzera SIX. Con l’aggregazione tra Euronext e Borsa Italiana nasce la prima piazza di quotazione azionaria in Europa, con oltre 1.800 società quotate e 4.400 miliardi di euro in termini di capitalizzazione aggregata di società quotate.
Verso il voto. Il presidente statunitense Donald Trump è tornato alla Casa Bianca dopo il ricovero in ospedale a seguito del tampone positivo al covid. Trump sostiene di non essere più contagioso e il suo medico ha detto che dovrebbe riprendere a brevissimo le sue attività pubbliche.
In settimana si è tenuto un dibattito tra la senatrice Kamala Harris e il vicepresidente in carica Mike Pence. Al centro della discussione: la risposta della Casa Bianca alla pandemia, che ha visto Pence sulla difensiva, con l’accusa a Biden di essere troppo liberale. A seguito dell’incontro, sembra aumentare il vantaggio di Biden. Donald Trump intanto ha detto che non parteciperà al dibattito presidenziale contro lo sfidante democratico Joe Biden del 15 ottobre, dopo aver appreso che il confronto sarà virtuale.
Tira e molla sugli stimoli fiscali. Intanto proseguono a strappi le trattative sui nuovi aiuti all’economia. Prima Trump ha dato mandato ai rappresentanti repubblicani di interrompere i colloqui fino alle elezioni. “Subito dopo la mia vittoria – ha detto – approveremo un grande pacchetto di stimoli per le piccole imprese e i lavoratori”. Ma poi l’amministrazione Usa ha fatto retromarcia, e si è detta di nuovo propensa a trattare con i democratici per un disegno di legge sugli aiuti all’economia americana.
Brexit (ancora) in bilico. I negoziatori britannici sono pronti a disertare i tavoli sul commercio con la controparte europea nel caso non siano dati chiari segnali verso il raggiungimento di un’intesa nella prossima settimana. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha chiesto al Regno Unito di trattare a carte scoperte. Intanto, a partire da ottobre 2021, le carte d’identità dei cittadini europei e svizzeri non saranno più accettate all’ingresso del Regno Unito, ma servirà il passaporto.
Virus e dintorni. A fronte del continuo aumento dei contagi, il Consiglio dei ministri ha approvato la proroga dello stato di emergenza in Italia per il Covid fino al 31 gennaio 2021. Attraverso un nuovo decreto è stato poi stabilito l’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto in tutto il Paese. Le Regioni potranno adottare solamente politiche più restrittive rispetto a quelle nazionali.
Intanto in altri Paesi iniziano a vedersi misure che ricordano i giorni del lockdown. In Scozia è stata decisa la chiusura della maggior parte di pub e ristoranti per 16 giorni e anche Londra sembra avviata nella stessa direzione. Chiusi per un mese bar e caffetterie a Bruxelles.
Qualche speranza per un vaccino in tempi rapidi. Secondo l’Oms c’è speranza per un vaccino entro l’anno. L’Organizzazione stima che il 10% della popolazione mondiale possa già essere stato infettato dal coronavirus, oltre venti volte le cifre ufficiali.
Italia, approvata la Nadef. Il governo italiano ha approvato la nota di aggiornamento al Def. La previsione è di un calo del 9% del Pil nel 2020, con un rimbalzo del 6% nel 2021. In commissione Bilancio del Senato non è passata la proroga del termine di sospensione delle cartelle esattoriali che doveva essere approvata con il decreto Agosto. Dal 15 ottobre il Fisco potrà riprendere con la riscossione.
Bce in tenuta anti-crisi. La presidente della Bce Christine Lagarde ha assicurato che l’Istituto non interromperà le misure di stimolo all’economia fino al termine della crisi legata al covid e che sta valutando il ricorso a tassi d’interesse ulteriormente al di sotto dello zero.
A Bruxelles si litiga sul Bilancio Ue. NSi è interrotto con un nulla di fatto l’ennesimo round di negoziati tra Parlamento e Consiglio Europeo per arrivare a un accordo sul bilancio Ue 2021-2027 e sul piano Next Generation Eu. Tra i nodi da sciogliere, la richiesta avanzata dagli eurodeputati di aumentare gli stanziamenti su 15 capitoli di spesa del bilancio. La battaglia politica è accesa, come ogni sette anni in occasione del bilancio europeo. A nessuno però conviene rinviare oltre il 1° gennaio l’entrata in vigore di due strumenti essenziali per aiutare la ripresa economica. Le trattative ripartiranno il 14 ottobre, alla vigilia del vertice europeo del 15 e 16 ottobre.
Fmi più ottimista sulla ripresa. Il Fondo Monetario Internazionale rivedrà leggermente al rialzo le stime di crescita per il 2020 grazie a un secondo e un terzo trimestre migliori delle attese, ma la ripresa nel 2021 sarà parziale e incerta. “Questa calamità è ancora tutt’altro che finita. Tutti i Paesi stanno affrontando quella che chiamerei ‘la lunga salita’, una difficile scalata che sarà lunga, irregolare e internazionale, ha annunciato la direttrice Kristalina Georgieva.
Numeri in ordine sparso. Il dato Pmi della produzione composita nell’eurozona a settembre è sceso ai minimi da tre mesi (50,4), trascinato dal calo spagnolo a 44,3 . Negli Usa e in Giappone, continua a scendere l’indice Pmi servizi anche se a ritmo più lento. Sul fronte del lavoro, le stime di Eurostat indicano un tasso di occupazione del 72% nell’Ue nel secondo trimestre 2020, in calo di un punto percentuale rispetto al primo trimestre. Il tasso di disoccupazione è pari al 6,5%, in aumento rispetto al 6,3% del primo trimestre 2020. Intanto in Germania gli ordini dell’industria manifatturiera sono cresciuti del 4,5% ad agosto e, in Italia, l’Istat ha certificato una crescita dei consumi, sempre in agosto, di oltre l’8% rispetto a luglio, spinta in particolare da un forte aumento degli acquisti online.
Come si sono mossi i mercati
Si spera in un accordo bi-partisan negli Usa. Settimana positiva per i listini europei, con Piazza Affari che, nella giornata di giovedì, ha toccato un nuovo massimo da settembre. A sostenere i mercati sul finire dell’ottava è il dietrofront della Casa Bianca, che si è detta di nuovo intenzionata a trattare con i democratici per varare in tempi brevi un nuovo piano di aiuti all’economia Usa – una notizia che fa bene naturalmente anche a Wall Street.
In vista delle elezioni statunitensi, con i sondaggi che danno Biden in vantaggio sempre più deciso, i mercati sperano che una vittoria dem possa tradursi in nuovi massicci aiuti all’economia.
I contagi in crescita appesantiscono l’atmosfera. A suggerire cautela continua invece a essere l’andamento della pandemia Covid 19, con i contagi in continuo aumento.
Ottava positiva per le piazze asiatiche. Ha chiuso intanto in lieve ribasso la Borsa di Tokyo, non ha aiutato il brutto dato congiunturale sui consumi delle famiglie giapponesi in agosto, che ha confermato le difficoltà di ripresa dell’economia dell’arcipelago. Archiviata comunque la settimana in terreno positivo. Bene anche le piazze cinesi, con un buon flusso di acquisti dopo la lunga chiusura per festività.
Euro e petrolio. Sul mercato dei cambi, l’euro viaggia sui 1,1770 dollari, mentre sul fronte delle materie prime il prezzo del petrolio è poco mosso, con il Wti che finalmente supera di nuovo la soglia psicologica dei 40 dollari a barile attestandosi sui 41,25 usd. Brent a 43,39 dollari.
Spread vicino ai minimi di oltre due anni. Sull’obbligazionario lo spread tra Btp e Bund si mantiene vicino ai minimi degli ultimi due anni e mezzo, intorno a 127 punti base, con il rendimento dei decennali italiani che aggiorna ancora il minimo storico (0,75%).
Indici azionari | |
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Azioni Italia | 2.67% |
Azioni Europa | 1.56% |
Azioni Usa | 3.01% |
Azioni Cina | 3.41% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | -0.15% |
Bond governativi usa | -0.68% |
Bond corporate usa | 0.18% |
Spread Btp-Bund | 125 |
Materie prime | |
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Oro | 1,933.65 (2.06%) |
Petrolio Wti | 41.03 (4.63%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.1813 (0.46%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.9106 (0.19%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.40 del 08/10/20
I market movers della settimana
La settimana prossima sarà ricca di dati macro di una certa rilevanza. Martedì sono attesi l’indice Zew sulla fiducia dei consumatori tedeschi in ottobre e, in Gran Bretagna, la variazione nelle richieste di sussidi di disoccupazione a settembre e l’indice dei salari medi ad agosto, oltre all’indice dei prezzi al consumo di settembre negli Stati Uniti.
Si prosegue con l’indice dei prezzi alla produzione a settembre, sempre negli Stati Uniti, mentre giovedì è attesa la previsione autunnale sul bilancio del governo britannico. Occhio anche ai numeri in arrivo da Oltreoceano, con il dato sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, l’indice di produzione della Fed di Filadelfia a ottobre e i numeri relativi alle scorte di petrolio greggio.
Si chiude venerdì con l’indice dei prezzi al consumo nella zona euro a settembre e il dato sulle vendite al dettaglio (sempre a settembre) negli Stati Uniti.