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HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOBollettino AO | Nuovi segnali dal pianeta inflazione (mentre la ripresa va)

Bollettino AO | Nuovi segnali dal pianeta inflazione (mentre la ripresa va)

I fatti salienti della settimana

Inflazione su. Nel mese di maggio, l’inflazione italiana è cresciuta per il quinto mese consecutivo attestandosi all’1,3%. All’aumento hanno contribuito soprattutto i beni energetici, mentre i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” sono in flessione: -0,8%.

Imprese tassate. Venerdì e sabato si riuniscono a Londra i ministri delle Finanze del G7. Stando al Financial Times, sarà annunciato un accordo di massima su un nuovo sistema di tassazione globale delle imprese: da un lato l’imposizione sui profitti delle multinazionali, dall’altro un’aliquota minima globale del 15%.

Ciak, si litiga. La Russia ha annunciato che il Fondo nazionale del Paese azzererà nel prossimo mese gli investimenti in dollari previsti, in risposta alle sanzioni di Washington. I fondi saranno reinvestiti in euro, yuan e oro.

Intanto gli Stati Uniti hanno proibito agli americani di investire in 59 aziende cinesi impegnate nello sviluppo di tecnologia militare o della sorveglianza.

Stime di crescita più ottimistiche. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia: quest’anno il nostro Prodotto Interno Lordo dovrebbe crescere del 4,3% (anziché del 4,2%), l’anno prossimo del 4% (anziché del 3,6%).

Anche l’OCSE ha ritoccato al rialzo le sue previsioni: ora riferisce che l’economia mondiale crescerà del +5,8% quest’anno e del +4,4% nel 2022. Ma il rischio che non si torni ai livelli di crescita pre-Covid è elevato, ha detto il capo economista Laurence Boone.

Ridurre il debito. Nelle raccomandazioni sui conti pubblici pubblicate di recente per i 27 Paesi membri, l’UE chiede all’Italia di usare le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per supportare la ripresa. E, quando l’economia lo permetterà, di riprendere un percorso di riduzione del debito pubblico.

Patto di Stabilità sospeso. Intanto il Patto di Stabilità, che fissa le regole di bilancio per vari Paesi europei, resterà sospeso anche nel 2022, per poi ripartire l’anno successivo con una formula ancora da definire.

Segnali incoraggianti. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese negli Stati Uniti per la prima volta sotto quota 400mila unità la scorsa settimana. Non solo: peggiore delle aspettative anche la creazione di posti di lavoro a maggio, il tasso di disoccupazione è calato al 5,8%, rispetto al 6,1% del mese precedente e contro il 5,9% del consensus.

Più petrolio nel mondo. L’OPEC ha confermato gli aumenti della produzione di petrolio attraverso il recupero di 2,1 milioni di barili al giorno fino a luglio, in previsione di un ritorno della domanda su livelli pre-pandemia.

Numeri sparsi. A maggio l’indice PMI dell’Eurozona ha segnato un nuovo miglioramento, attestandosi a 63,1 punti dai 62,9 di aprile. A maggio l’inflazione nella zona euro ha continuato a salire, raggiungendo la soglia del 2% rispetto all’1,6% di aprile.

In Italia, invece, il PIL ha registrato un +2,6% nel primo trimestre. Ad aprile il tasso di disoccupazione è salito al 10,7%, mentre tra i giovani è sceso al 33,7%.

 

 

Come si sono mossi i mercati

Ripresa e inflazione a braccetto. I mercati azionari continuano a puntare sulla ripresa, incoraggiati sul finire della settimana anche dai dati macro positivi arrivati dal mercato del lavoro USA.

La stima ADP (National Employment Report) ha evidenziato a maggio una crescita di 978mila nuovi impieghi, dalle +654mila unità della rilevazione precedente (rivisto da +742mila unità), oltre le attese degli analisti, mentre le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 28 maggio si sono attestate a 385mila unità, inferiori alle attese (390mila) e al dato della settimana precedente (405mila unità).

Accanto all’ottimismo per il miglioramento dell’economia, però, continua a farsi largo il timore di un aumento dell’inflazione, che potrebbe spingere le banche centrali a una virata restrittiva.

Dollaro e petrolio. Proprio la prospettiva di un irrigidimento della politica monetaria sostiene il dollaro, mentre il prezzo del petrolio sale sull’onda delle aspettative di una ripresa degli spostamenti, con il Brent che si aggira sui 71 dollari al barile e il WTI stabile sui 69 dollari.

Spread poco mosso. Lo spread tra il BTP decennale e il Bund tedesco di pari durata si muoveva, nella mattinata di venerdì, intorno ai 107 punti base e si avvia a chiudere la settimana a quota 103 punti.

 

Indici azionari
Azioni Italia 1.03%
Azioni Europa 0.49%
Azioni Usa -0.24%
Azioni Cina 0.91%
Indici obbligazionari
Bond governativi eurozona -0.01%
Bond governativi usa -0.20%
Bond corporate usa -0.19%
Spread Btp-Bund 103 punti
Materie prime
Oro 1,894.25 (-0.62%)
Petrolio Wti 69.45 (4.69%)
Valute
Cambio Eur/Usd 1.2178 (-0.41%)
Cambio Eur/Gbp 0.8580 (-0.23%)

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 04/06/21

 

I market movers della settimana

Martedì 8 giugno appuntamento con il PIL del Giappone: conosceremo la variazione trimestrale nei primi tre mesi dell’anno, le attese al momento parlano di un calo. Ma si rinnoverà anche l’appuntamento con la rilevazione ZEW del sentiment sull’economia tedesca.

Giovedì 10 giugno l’agenda prevede la riunione della Banca Centrale Europea, con le decisioni di politica monetaria, incluso il tasso di interesse, e la successiva conferenza stampa della presidente. Dagli Stati Uniti arriveranno indicazioni sull’indice dei principali prezzi al consumo a maggio e sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.

Venerdì 11 giugno attenzione alla produzione manifatturiera nel Regno Unito.

 


 

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