I fatti salienti della settimana
Parlano le banche centrali. La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha respinto le richieste di aumentare i tassi di interesse in maniera più rapida del previsto: una simile mossa, sostiene, potrebbe mettere un freno alla crescita economica.
In settimana si è pronunciata anche la Bank of Japan, che al momento non ritiene necessario interrompere il programma di stimolo, con l’inflazione ancora sotto l’obiettivo del 2%. Quanto infine alla People’s Bank of China, di fronte alla possibilità di rallentamento dell’economia, l’istituto ha tagliato per la prima volta dal 2020 i tassi di interesse sui prestiti a un anno dal 3,8% al 3,7%.
Inflazione scatenata in Europa. L’inflazione nell’Eurozona a dicembre ha segnato un nuovo record storico, attestandosi al 5%. Numeri che non si vedevano da 30 anni anche in Germania e nel Regno Unito, dove i prezzi sono saliti, rispettivamente, del 5,3% e del 5,4% nell’ultimo mese dell’anno.
Venti di guerra? Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che “qualsiasi sconfinamento delle truppe russe sarà considerato un’invasione e che la reazione degli Usa sarà rapida, durissima e unitaria”. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che l’Ue è pronta a intervenire.
Gestione Covid, a ognuno la sua. L’Austria è il primo Paese europeo ad aver approvato l’introduzione del vaccino obbligatorio. Al contrario, il Regno Unito si muove a passo sostenuto verso la convivenza con il virus: dopo l’annuncio dell’addio a mascherine, smart working e pass vaccinale, da marzo potrebbero essere rimosse quarantene e autoisolamento.
I conti delle banche d’affari. Bank of America ha chiuso il quarto trimestre del 2021 con oltre 7 miliardi di dollari di utili, in crescita del 28% su anno, mentre Morgan Stanley ha registrato profitti per 3,6 miliardi (+9,2%). Numeri meno entusiasmanti per Goldman Sachs, con una flessione dei ricavi pari al 7% rispetto all’anno precedente.
Numeri dall’Italia… Il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, ha detto di prevedere un aumento del Pil italiano attorno al +4% nel 2022. Per la prima volta dal 2013 cala però l’occupazione femminile: nel 2021 è scesa al 49%. L’Istat ha confermato infine le stime preliminari dell’inflazione: a dicembre ha fatto segnare un +3,9% su base annua, in crescita rispetto al +3,7% precedente.
… e dal mondo. L’indice Zew, che misura il sentimento economico sul futuro dell’economia in Germania, è aumentato a gennaio a 21,8 punti. Il Pil cinese ha segnato invece una crescita nel 2021 pari all’8,1%: un dato che supera le attese, ma che registra anche un rallentamento negli ultimi mesi dell’anno.
Restiamo in Cina. Il tasso di natalità cinese rallenta per il quinto anno di fila, toccando i minimi da 60 anni. Intanto, il comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Pechino, in partenza il 4 febbraio, ha deciso di non vendere biglietti al pubblico a causa del rischio Covid.
Microsoft fa shopping in grande. Con un accordo da 68,7 miliardi di dollari, Microsoft si appresta a comprare il colosso dei videogiochi Activision Blizzard: si tratta della più grande operazione di acquisto in 46 anni di storia aziendale, oltre che una scommessa sul metaverso.
Come si sono mossi i mercati
Occhio alla Fed. Mercati deboli sul finire della settimana, con l’Europa frenata dai realizzi sulle quotazioni del petrolio e da Wall Street, appesantita a sua volta da una stagione delle trimestrali in chiaroscuro. Ma a tenere i mercati con il fiato sospeso è soprattutto la riunione della Federal Reserve del prossimo 26 gennaio, che dovrebbe fare chiarezza sul percorso di restrizione monetaria tanto temuto dai mercati, dopo un mese di dicembre archiviato in molti casi sui massimi storici.
Corsa ai beni rifugio. In un contesto ancora molto incerto, anche in relazione all’andamento della pandemia, gli investitori sembrano cercare porti sicuri nei Treasury Usa, i cui rendimenti sono scesi sotto l’1,8% per la scadenza decennale, nell’oro e nello yen.
Criptovalute sotto pressione. La generalizzata avversione al rischio penalizza anche le criptovalute: il Bitcoin è sceso sotto i 40mila dollari, il nuovo minimo da 5 mesi, e l’Ether è scivolato sotto i 3mila dollari.
Spread a 140 punti. Sull’obbligazionario, stabile lo spread tra Btp e Bund, che venerdì mattina viaggia sui 140 punti base, mentre il rendimento del Btp decennale benchmark si attesta intorno all’1,37%.
Petrolio sull’ottovolante. A livello internazionale i prezzi del petrolio sono arrivati ai massimi degli ultimi sette anni in settimana. Il Brent del Mare del Nord ha superato quota 89 dollari, mentre le quotazioni del Wti del Texas hanno toccato punte intorno a 87 dollari al barile nella giornata di mercoledì. Nei giorni seguenti, le quotazioni hanno invertito la rotta in modo deciso, accelerando al ribasso dopo l’aumento a sorpresa delle riserve Usa.
Indici azionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
---|---|---|
Azioni Italia | -2.20% | 3.37% |
Azioni Europa | 0.49% | 2.38% |
Azioni Usa | -3.83% | -4.17% |
Azioni Cina | 2.07% | 5.24% |
Indici obbligazionari | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Bond governativi eurozona | -0.22% | -2.30% |
Bond governativi usa | -0.54% | -2.66% |
Bond corporate usa | -1.24% | -2.52% |
Spread Btp-Bund | 142 punti | 8,03% |
Materie prime | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Oro | 52.03 eur/gr (1.54%) | 2.05% |
Petrolio Wti | 84.43 (0.96%) | -1.77% |
Valute | Performance settimanale | Performance da inizio mese |
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Cambio Eur/Usd | 1.1345 (-0.55%) | 0.23% |
Cambio Eur/Gbp | 0.8368 (0.16%) | 1.81% |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.30 dello 21/12/21
I market movers della prossima settimana
Lunedì 24 gennaio sul Vecchio Continente tornerà protagonista l’indice dei direttori degli acquisti, settore manifatturiero e servizi: aggiornamenti attesi dall’Europa ma anche dal Regno Unito.
Martedì 25 sarà la volta dell’indice Ifo sulla fiducia delle aziende in Germania a gennaio. Dagli States arriverà il rapporto sulla fiducia dei consumatori.
Il 26 sarà la giornata degli Stati Uniti d’America: oltre ai dati macro, si conosceranno le nuove decisioni del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, con la mossa sui tassi di interesse e la conferenza stampa per fare il punto. La prima economia al mondo (per ora) concluderà la settimana con l’aggiornamento sul Prodotto interno lordo.
Ultimo, ma non per importanza, l’appuntamento istituzionale che attende il nostro Paese: a partire da lunedì 24 gennaio si svolgerà infatti l’iter per l’elezione del successore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui mandato al Quirinale scadrà il 3 febbraio.