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Bollettino AO | La Bce alza i tassi e vara il Tpi, l’Italia vota, la Russia ridà gas (per ora)

I fatti salienti della settimana

Italia al voto. L’Italia torna anticipatamente alle urne rispetto alla scadenza naturale della legislatura: si vota il 25 settembre, giusto in tempo per tuffarsi poi nella bollente stagione della legge di bilancio. La prima seduta delle nuove Camere è fissata per il 13 ottobre.

Tassi negativi addio. Neanche a farlo a posta, la crisi di governo italiana si è consumata a ridosso dell’attesissima riunione di luglio della Banca centrale europea.

L’autorità monetaria dell’area euro ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base – a fronte dei 25 indicati nelle forward guidance di giugno – come a voler anticipare le sue mosse in vista dell’incombente recessione economica (che potrebbe ridurne notevolmente lo spazio di manovra).

È stato il primo aumento dopo 11 anni, e per la prima volta dopo otto anni i tassi sono tornati in territorio positivo.

Non solo tassi. La Banca centrale europea ha anche svelato i primi dettagli del suo strumento anti-frammentazione: si chiama Transmission protection instrument (o Tpi) e si concretizzerà in acquisti di titoli di durata tra l’uno e i dieci anni.

L’attivazione, secondo le prime ipotesi, potrebbe scattare con una differenza di rendimento rispetto al decennale tedesco intorno ai 250 punti base.

Ma siccome anche i “falchi” hanno voluto (comprensibilmente) far valere le loro ragioni, questa attivazione sarà vincolata a condizioni di buona salute economica e di disciplina e rigore finanziario e fiscale. Quindi non saranno aiuti “a pioggia”, diciamo.

Tutto il mondo è Paese. La lotta della Banca d’Inghilterra per contenere il più rapido rialzo dell’inflazione degli ultimi 40 anni ha attirato l’attenzione (non benevola) dei candidati alla successione di Boris Johnson.

La ministra degli Esteri Liz Truss ha lasciato intendere che, in caso di vittoria, potrebbe addirittura intervenire per modificare il mandato della banca centrale, arrivando ad affermare che il Regno Unito sta affrontando “tempi economici senza precedenti” e che la “strategia economica del business as usual” non sta funzionando. E ha citato la Banca del Giappone.

Tassi invariati. La Banca centrale giapponese ha rivisto le attese sull’inflazione annuale al 2,3%, ma ha lasciato invariati i tassi. Stessa scelta per la banca centrale turca, malgrado la superfiammata dell’inflazione, al 78,6%.

 

 

Nord Stream riapre a metà. Al termine dei dieci giorni di chiusura “per manutenzione”, Gazprom ha ripristinato i flussi di gas verso l’Europa attraverso Nord Stream 1. Ma non a pieno regime.

Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che, a meno che non si risolva la controversia sulle sanzioni, tali flussi verranno fortemente limitati. Non occorre essere raffinati strateghi per vedere in questo un uso geopolitico della leva energetica.

La domanda è: l’Europa resterà compatta o si scompatterà?

Le contromosse dell’Europa. In settimana la Commissione Ue ha presentato un piano “per salvare l’inverno” e ridurre i consumi di gas del 15% tra il primo agosto 2022 e il 31 marzo 2023. Piano che ora dovrà passare al vaglio del Consiglio europeo: il confronto si preannuncia accesissimo.

Intanto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha firmato un accordo con l’Azerbaigian per raddoppiare le importazioni di gas naturale. E Francia e Germania hanno presentato i loro piani d’emergenza per tagliare i consumi a livello nazionale.

E l’Italia che fa? Nella fase di passaggio tra governo uscente e nuovo esecutivo, la doppia sfida è quella delle infrastrutture (vedasi alla voce “rigassificatori”) e dell’ampliamento della platea dei fornitori. Recentemente c’è stato l’annuncio di un nuovo accordo con l’Algeria.

“È colpa di Putin”. I responsabili delle Finanze del G20 si sono incontrati a Bali, in Indonesia (che quest’anno è appunto alla presidenza del Gruppo dei 20), e hanno puntato il dito contro la Russia per l’attuale ondata di inflazione a livello globale e per il netto deterioramento delle prospettive di crescita.

Tutto ciò, però, non si è tradotto in un qualche accordo concreto, e la proposta del segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen di un tetto al prezzo del petrolio ha avuto poca presa.

Accordo sul grano. Intanto il prezzo del grano è sceso dopo l’intesa tra Ucraina e Russia e la firma di un accordo a Istanbul. Si tratta del primo vero accordo sui corridoi nel Mar Nero per l’esportazione di cereali dai porti dell’Ucraina. Ma soprattutto, è la prima intesa tra Mosca e Kiev dall’inizio della guerra. Prevista per questo la presenza del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

 

Come si sono mossi mercati

Spread in rialzo. A valle della crisi di governo, lo spread Btp-Bund ha toccato quota 241 punti base. Giù gli indici della Borsa di Milano. Pesante anche l’effetto del rialzo operato dalla Bce, maggiore di quello annunciato, compensato poi dalla presentazione del Tpi.

La settimana si avvia a chiusura con lo spread a quota 234 e il Ftse Mib in rialzo rispetto ai valori di inizio settimana.

Cartina di tornasole – parte I. Prosegue intanto la stagione delle trimestrali. Finora i dati si sono rivelati solidi, ma si sono fatte più prudenti le indicazioni per il futuro (le cosiddette “guidance”), tanto che alcune banche Usa hanno aumentato gli accantonamenti alla luce del contesto economico attuale.

Cartina di tornasole – parte II. Apple prevede per il prossimo anno un rallentamento della crescita delle assunzioni e delle spese in alcune divisioni, nell’ottica di far fronte alla potenziale recessione economica.

In questa scelta di maggior cautela, il colosso tech si accorda ad Alphabet, Amazon, Meta e Snap. Ma, spiega Bloomberg, fa più effetto perché la Apple ha generalmente battuto le previsioni di Wall Street, perfino durante la pandemia di Covid-19.

 

Indici azionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Azioni Italia 1.50% -2.65%
Azioni Europa 2.45% 4.79%
Azioni Usa 3.73% 6.67%
Azioni Cina 1.57% -1.40%
Indici obbligazionari Performance settimanale Performance da inizio mese
Bond governativi eurozona -0.41% 4.58%
Bond governativi usa 0.49% 2.36%
Bond corporate usa 1.03% 2.58%
Spread Btp-Bund 237.1 punti 17.22%
Materie prime Performance settimanale Performance da inizio mese
Oro 54.53 eur/gr (1.38%) -3.35%
Petrolio Wti 95.78 usd/barile (-2.96%) -1.77%
Valute Performance settimanale Performance da inizio mese
Cambio Eur/Usd 1.0229 (1.02%) -3.02%
Cambio Eur/Gbp 0.8503 (0.27%) -1.21%

Indici di mercato. Dati aggiornati ore 17.00 del 22/07/22.

 

I market movers della prossima settimana

Attenzione all’indice tedesco Ifo della fiducia delle imprese e fari puntati sulla decisione del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve. Venerdì si conosceranno i prezzi al consumo per l’area euro.

 


 

 

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