I fatti salienti della settimana
Crisi all’italiana. Una volta dato l’ok al Recovery Plan (vedi capitolo successivo), Italia Viva ha deciso di uscire dal governo: le due ministre del partito Elena Bonetti e Teresa Bellanova hanno presentato le loro dimissioni al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e con loro ha lasciato anche Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Esteri. Senza l’appoggio di Italia Viva, l’attuale governo perde la maggioranza in Parlamento. Si aprono dunque ben cinque scenari:
- rimpasto o Conte-ter con attuale maggioranza
- Conte-ter con l’appoggio dei “responsabili” (senza Italia Viva, quindi);
- stessa maggioranza ma diverso presidente del Consiglio;
- governo di unità nazionale, con un tecnico o una figura istituzionale alla presidenza del Consiglio;
- assai meno probabile ma comunque possibile, elezioni anticipate.
L’importante è fare presto, perché fuori imperversa quella cosa che si chiama crisi. Pandemica ed economica.
Come siamo messi. Mentre nell’area euro prosegue il recupero della produzione industriale, con una crescita mensile a novembre del 2,5% rispetto al +2,3% precedente, in Italia il dato è sceso: l’Istat segnala un -1,4% rispetto a ottobre e un -4,2% su base annuale.
Se la produzione industriale piange, il reddito non ride: nei primi sei mesi del 2020, i redditi degli italiani si sono ridotti dell’8,8% su base annua. L’incertezza generale e le restrizioni agli spostamenti e alle uscite hanno rafforzato il risparmio, a scapito dei consumi (-9,8%).
C’è il Recovery Plan. Per uscire da questa secca, dovremo usare presto e soprattutto bene, i fondi del Next Generation EU. In settimana, il Consiglio dei Ministri ha approvato (con l’astensione delle due ministre poi dimissionarie) il Recovery Plan: un piano da 310 miliardi che include, oltre ai 196 miliardi del Recovery Fund, una parte del Fondo coesione sviluppo, i 13 miliardi del React EU per l’emergenza Covid, 7 miliardi dai fondi strutturali europei e 80 miliardi di risorse programmate per il 2021-2026 dal bilancio nazionale.
Nuovo scostamento. Il Consiglio dei Ministri ha anche approvato la proposta di un nuovo scostamento di bilancio da 32 miliardi per finanziare il prossimo decreto ristori e il DPCM di metà gennaio.
Conto alla rovescia. Mancano ormai pochi giorni alla data del 20 gennaio, che tradizionalmente è quella dell’Inauguration Day negli Stati Uniti: è in questo giorno che si insedia il presidente eletto. Stavolta tocca a Joe Biden, nel contesto incandescente che già sappiamo: è massima allerta per la sicurezza.
Il presidente uscente Donald Trump – a carico del quale la Camera ha approvato la mozione di impeachment, e ora la parola passa al Senato – non parteciperà, ma sembra che sarà presente sua figlia Ivanka. Sua erede politica?
Se l’impeachment stavolta giungesse a compimento (e non è detto, visto che al Senato la maggioranza dem è più che risicata), il Congresso potrebbe decidere sanzioni accessorie: per esempio l’interdizione dai pubblici uffici, con l’impossibilità di ricandidarsi nel 2024.
Maxipiano antipandemico. Intanto Biden ha presentato il suo piano da 1.900 miliardi di dollari per combattere la crisi legata alla pandemia. La risicatissima maggioranza al Senato basterà a farlo passare?
Banche centralissime. La Federal Reserve ha pubblicato il Beige Book e la Banca Centrale Europea ha diffuso i verbali della sua ultima riunione di politica monetaria del 9-10 dicembre: resta ovviamente altissima l’attenzione delle due autorità monetarie sulla situazione economica delle rispettive aree.
Bitcoin della discordia. Dopo mesi di rally, il Bitcoin è tornato a far parlare. A pronunciarsi questa volta la presidente della BCE Christine Lagarde, che ha sentenziato come la cripto sia sostanzialmente “un asset speculativo da tutti i punti di vista, se guardiamo ai recenti sviluppi al rialzo e al ribasso, ha ben poco della moneta, non è una moneta. Ha creato alcuni business divertenti e ha facilitato alcune attività poco oneste”. All’indomani dell’intervento della Lagarde, le sue parole sembrano aver sortito l’effetto contrario in Borsa: Bitcoin ha registrato uno spettacolare balzo del 14,79%.
Come si sono mossi i mercati
Contagiati dalla paura. La presentazione del piano da 1.900 miliardi di dollari da parte del presidente eletto Biden non ha scaldato i mercati globali, su cui continuano a pesare gli aggiornamenti dal fronte pandemico e la decisione d Washington di allungare la lista delle imprese accusate di avere legami con le forze armate cinesi. Le Borse chiudono la settimana contrastate.
Social sotto i riflettori. Mentre negli States ha preso il via la stagione delle trimestrali, i riflettori sono rimasti puntati su Twitter, che ha perso punti in Borsa dopo lo stop al profilo del presidente Trump. La discesa in campo dei colossi social è divisiva: in Europa diverse figure politiche, fra le quali Angela Merkel, si sono schierate contro. Social media alternativi, come MeWe e CloutHub, sono stati intanto fra le app più scaricate negli USA.
C’è crisi, occhio allo spread. In Italia occhi puntati sullo spread BTp-Bund – in rialzo di 10 punti base dopo l’avvio della crisi di governo – e, di riflesso, anche sul nostro settore bancario. Gli investitori però non sembrano così preoccupati e scommettono ancora sui Btp italiani e su una soluzione di breve termine all’incertezza creatasi a Roma. Moody’s ricorda però che il nostro Paese è tra quelli europei con il tasso di rischio sistemico più alto, a causa dell’alta esposizione alla crisi e di un limitato spazio di manovra. S&P prevede nel 2021 una crescita del PIL del 5,3%.
Il petrolio rallenta. In calo le quotazioni del petrolio rispetto ai rally delle scorse settimane, sia WTI sia Brent.
Indici azionari | |
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Azioni Italia | -0.95% |
Azioni Europa | 0.23% |
Azioni Usa | -0.69% |
Azioni Cina | 1.86% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | 0.27% |
Bond governativi usa | -0.19% |
Bond corporate usa | 0.38% |
Spread Btp-Bund | 114 punti |
Materie prime | |
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Oro | 1,848.10 (-0.17%) |
Petrolio Wti | 53.02 (1.59%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.2126 (-0.19%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.8898 (-0.71%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 15/01/21
I market movers della settimana
Sabato la CDU, l’Unione Democratica Cristiana tedesca, eleggerà la sua nuova guida, che succederà ad Angela Merkel: con tutta probabilità, il/la nuovo/a leader sarà anche il/la prossimo/a cancelliere/a tedesco/a.
Lunedì 18 gennaio atteso il dato sulla variazione annuale del PIL cinese, riferita al quarto trimestre dell’anno. Focus anche sulla produzione industriale (variazione annuale a dicembre). Martedì 19 gennaio protagonista sarà lo ZEW tedesco.
Mercoledì 20, oltre all’Inauguration Day, avremo l’indice dei prezzi al consumo (variazione annuale a dicembre) in Europa e Regno Unito. Giovedì 21 la parola passerà alla Banca del Giappone e alla BCE. Vendite al dettaglio e indici dei direttori degli acquisti del manifatturiero e dei servizi nel Regno Unito, indice dei direttori degli acquisti del manifatturiero nell’Eurozona e vendite delle abitazioni esistenti negli USA sono alcuni dei dati macro che terranno banco venerdì 22.