I fatti salienti della settimana
Tutti in Giappone per il G20. È il caldo, caldissimo, fine settimana del G20 di Osaka, in Giappone. Tra i temi sul tavolo teoricamente ci sarebbe l’ambiente, che però si conferma un topic per “anime belle” e quindi trascuratissimo. Quel che preme è altro.
Attesissimo l’incontro tra i presidenti Donald Trump e Xi Jinping. Il primo si aspetta di poter annunciare presto accordi commerciali “molto grandi” con il Giappone e l’India dopo incontri separati con i rispettivi leader Shinzo Abe e Narendra Modi a Osaka.
La fiducia sull’export s’indebolisce. La fiducia dei dirigenti d’industria dell’eurozona è al livello più basso dal 2012 per quanto riguarda le prospettive dell’export: lo dice la Commissione Europea.
Altro segno dell’ulteriore colpo arrivato al settore industriale dalla minaccia di nuovi dazi statunitensi e dall’accordo USA-Cina che tarda ad arrivare.
Italia vs. UE, c’è aria di infrazione. Tra una manciata di giorni l’Italia potrebbe diventare il primo Paese sanzionato a livello UE per non aver saputo tenere sotto controllo il suo debito. La procedura d’infrazione potrebbe portare a multe fino a 9 miliardi di euro e lasciare il nostro Paese soggetto a un monitoraggio speciale dell’UE per anni.
Boris Johnson si ammorbidisce? Si avvicina anche un’altra data: quella in cui il Partito Conservatore annuncerà il suo nuovo leader, che sarà poi chiamato a sostituire Theresa May a Downing Street.
Il favoritissimo è Boris Johnson, che negli ultimi giorni sembra aver ammorbidito la sua retorica sulla Brexit, dicendo che le probabilità di un’uscita dall’UE senza accordo sono “una su un milione”. Ma niente elezioni prima del 31 ottobre: sarebbe “assolutamente folle”.
Il piano Macron “promuove” la fiducia. Il programma di stimolo del presidente Emmanuel Macron, che contempla misure per aumentare la busta paga ai lavoratori a basso reddito e tagliare le tasse ai pensionati, dà qualche frutto: a giugno la fiducia dei consumatori francesi è salita per il sesto mese consecutivo raggiungendo il livello più alto da oltre un anno.
Come si sono mossi i mercati
Il G20 giapponese ispira ottimismo. In settimana si è assistito a una fuga verso i beni rifugio (l’oro, per citarne uno, è sui 1.400 dollari l’oncia) in scia alle tensioni tra Stati Uniti e Iran, che hanno continuato a divampare.
Poi l’azionario ha recuperato, ispirato dall’ottimistica attesa di una nuova tregua tra USA e Cina nell’ambito del G20. Europa sempre presa nel mezzo tra guerra commerciale e incertezza politica.
Riflessione interessante by Bloomberg. Ci sono due settori che nel tempo si sono rivelati validi anticipatori economici: le Small Cap e il settore dei trasporti.
Le prime dipendono dalla domanda interna per i loro ricavi, mentre le compagnie ferroviarie e di navigazione salgono e scendono con l’economia. Entrambi ora sono vicini ai minimi dal 2009. Il che, dice Bloomberg, non è un bel segno.
Spread a 242 punti base. Lo spread BTP-Bund si avvia a chiudere la settimana sui 242 punti base.
Bitcoin a 13.000 dollari. In settimana il Bitcoin si è avvicinato a quota 13.000 dollari, poi è ripartito il sell-off.
Petrolio in attesa di OPEC+. Il WTI resta sotto i 60 dollari al barile e il Brent sui 66 nell’approssimarsi del vertice OPEC+ e nel quadro delle persistenti tensioni tra Stati Uniti e Iran.
Trump minaccia nuove sanzioni a carico di Teheran, ma con tutte quelle già introdotte gli resta ben poco spazio di manovra.
Market movers della settimana
Settimana ricca di market mover anche quella dall’1 al 5 luglio. In primo piano, ancora una volta, i vari indici dei direttori agli acquisti.
Dalla Cina è atteso l’aggiornamento sull’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero e dei servizi, oltre al composito. In Giappone uscirà l’indice Tankan dei grandi produttori manifatturieri e delle grandi aziende non manifatturiere, oltre al PMI composito e servizi.
Ed Europa e Stati Uniti come sono messe in quanto a market mover? Sul Vecchio Continente, lunedì primo luglio verrà diffuso l’indice dei direttori agli acquisti di manifatturiero, servizi e composito. Ma in settimana sarà interessante conoscere anche la variazione della disoccupazione in Germania.
Indice dei direttori agli acquisti di manifatturiero, costruzioni, servizi e composito i dati da monitorare in Gran Bretagna.
Negli USA a muovere i mercati saranno l’indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero (primo luglio) e, a seguire, la variazione dell’occupazione non agricola (ADP), l’indice ISM non manifatturiero, le scorte di petrolio, le buste paga del settore non agricolo e il tasso di disoccupazione (atteso sempre al minimo storico del 3,6%).