a
a
HomeECONOMIA E MERCATICOMMENTO AL MERCATOBollettino AO | Finché c’è Fitch c’è speranza. Forse

Bollettino AO | Finché c’è Fitch c’è speranza. Forse

Attesa per il giudizio di Fitch sul debito italiano. #BollettinoAO

I fatti salienti della settimana

Arriva il responso di Fitch. In Italia c’è grossa attesa per la decisione di Fitch, che nella serata di venerdì 22 febbraio, a mercati chiusi, comunicherà la sua nuova valutazione sul nostro Paese. Attualmente siamo BBB con outlook “negativo”1.

Germania in frenata. La crescita del PIL tedesco si è confermata a zero nel quarto trimestre del 2018. Un dato che comunque, dopo il -0,2% del terzo trimestre, ha evitato alla Germania l’entrata in recessione tecnica (che invece l’Italia non è riuscita a scansare).

In settimana sono arrivati gli aggiornamenti su IFO e ZEW: il primo a febbraio è sceso a 98,5, mentre lo ZEW si è attestato a -13,4 punti rispetto ai -15 di gennaio.

BCE pronta ad agire. Il rallentamento dell’economia europea è “significativo” e la BCE potrebbe modificare il suo orientamento sui tassi di interesse qualora dovesse risultare chiaro che non si tratta di una situazione temporanea. Lo ha detto Francois Villeroy de Galhau, membro del consiglio direttivo.

Intanto si intensificano le voci sul probabile lancio di nuove operazioni straordinarie di rifinanziamento al posto delle TLTRO2 in scadenza fra il 2020 e il 2021: ma le condizioni potrebbero essere meno vantaggiose e le prime 10 banche italiane vedono 550 milioni di ricavi a rischio.

In frenata anche gli States. Ma anche “il passo dell’espansione economica americana ha rallentato dalla fine dello scorso anno”, dice la Fed nei verbali della riunione di fine gennaio.

La banca centrale USA spiega che, fra le altre cose, hanno pesato “le politiche commerciali, gli stimoli fiscali in calo e lo shutdown del governo federale americano”, durato oltre un mese.

Dazi, proseguono gli incontri. Venerdì, alla Casa Bianca, in programma l’incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il vicepremier cinese Liu He. L’obiettivo resta un accordo per evitare i nuovi dazi che, altrimenti, potrebbero scattare il primo marzo (salvo prolungamento della tregua concordata a fine 2018).

Brexit, corsa contro il tempo. A circa un mese dalla fatidica data del 29 marzo, il primo ministro inglese Theresa May è al centro di un’ennesima azione diplomatica a tappe forzate affinché il Paese esca dall’UE nel quadro di un accordo condiviso.

Tra malumori in patria e mugugni europei, il punto decisivo resta il cosiddetto backstop, una sorta di “rete di sicurezza” sul confine tra le due Irlande.

 

Come si sono mossi i mercati

Settimana verde per le azioni. Le crescenti possibilità di un esito positivo dai negoziati Usa-Cina hanno contribuito alla settimana di rialzi, pressoché ovunque, sul mercato azionario. Si riscontra un po’ di tensione sul nostro mercato obbligazionario, con il rendimento del Btp in rialzo negli ultimi giorni, in scia al possibile downgrade del rating da parte di Fitch, che ha determinato un rialzo dello spread negli ultimi giorni di circa 10 punti base, portandolo a quota 276.

L’oro torna a splendere. Da segnalare, in settimana, le quotazioni dell’oro ai massimi da 10 mesi, sull’onda dei 1.340 dollari USA all’oncia. Petrolio in recupero, sui 66 dollari USA il Brent e sui 56 il WTI.

 

Grafico Bollettino oro | amCharts

 

Yuan protagonista con i dazi. La valuta cinese si è apprezzata in settimana dopo che gli Stati Uniti hanno posto la questione della stabilità dello yuan nell’ambito dei negoziati commerciali, imprimendo forza anche alle altre valute regionali.

Lo yen non si è unito alla festa per via dei brutti dati commerciali giapponesi. L’euro si avvia verso la chiusura della settimana sull’1,135 nel cambio con il dollaro USA e sui 125 in quello con lo yen.

 



Previous



Next

 

Da segnare in agenda

Europa – Il primo marzo verrà diffuso l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero a febbraio. Attenzione anche all’indice dei prezzi al consumo e alla variazione della disoccupazione.

In Italia, sempre venerdì, avremo anche il dato sulla variazione annuale del Prodotto Interno Lordo.

Gran Bretagna – Il primo marzo uscirà l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero a febbraio.

Stati Uniti – Il 26 febbraio si conosceranno i dati sui permessi di costruzione rilasciati a dicembre e il nuovo rapporto sulla fiducia dei consumatori.

Giovedì 28 focus sulla variazione del PIL nel quarto trimestre. La settimana si concluderà il primo marzo con l’indice ISM dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero e con il sentiment dell’Università del Michigan.

Cina – Il 28 focus sull’indice dei direttori degli acquisti, del settore manifatturiero e non manifatturiero. Il primo marzo, spazio al Caixin.

 



1 – Effetto rating: le 5 conseguenze della bocciatura dell’Italia
2 – Grafico della settimana: La BCE rinnova il suo arsenale di aiuti?

Scritto da

Con www.adviseonly.com la finanza non è mai stata così semplice. La nostra missione è spiegarvi il mondo degli investimenti in modo chiaro e senza giri di parole, per rendervi investitori più informati e consapevoli.

Nessun commento

lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.