I fatti salienti della settimana
Due note sul contesto. In settimana l’attenzione del mondo è stata catalizzata dagli scontri sempre più accesi tra Israele e Hamas, con razzi e bombardamenti che hanno provocato vittime da entrambe le parti.
Fronte contagio, con il progredire delle vaccinazioni, si iniziano a intravedere i primi scorci di ritorno alla normalità.
Da noi in Italia il Senato ha approvato il decreto Covid, che ora passa alla Camera.
Elon Musk a raffica sulle criptovalute. Elon Musk ha detto che Tesla ha sospeso la possibilità di acquistare le sue auto in Bitcoin, a causa del “rapido aumento dell’utilizzo di combustibili fossili per il mining e le transazioni” con la criptovaluta.
Dopo l’annuncio, il Bitcoin ha perso il 17%, raggiungendo il suo valore più basso da inizio marzo. Il fondatore di Tesla ha affossato anche la criptovaluta Dogecoin, crollata del 30% dopo che Musk l’ha definita “una truffa”.
Fiammata inflazionistica. Negli Usa l’inflazione è salita oltre le attese: su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +4,2%, il più alto da settembre 2008, mentre quello “core” è aumentato del 3%, massimo da 26 anni. Le stime erano per un +3,6% e un +2,3% rispettivamente.
Anche in Spagna e Germania l’indice dei prezzi al consumo nel mese di aprile ha segnato un aumento: nel Paese iberico dell’1,2% rispetto al mese precedente e del 2,2% su anno. In Germania, sempre ad aprile, l’inflazione è cresciuta dello 0,7% mensile e del 2% su base annua.
Il tutto, naturalmente, ha mandato in agitazione i mercati, che temono una stretta monetaria anticipata da parte delle banche centrali.
Andiamo in Cina. Ad aprile, l’indice dei prezzi alla produzione è aumentato del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta del tasso di crescita più rapido, mai registrato da tre anni e mezzo.
Stime in miglioramento. La Commissione Europea ha rivisto al rialzo le stima di crescita del PIL italiano: +4,2% quest’anno e +4,4% il prossimo. La spinta del solo Recovery è indicata in +1,2%. Anche l’economia dell’Eurozona cresce più del previsto: le stime di Bruxelles prevedono un rialzo del PIL del 4,3% nel 2021 e del 4,4% nel 2022.
Dati incoraggianti. Secondo l’Istat, a marzo la produzione industriale italiana è cresciuta del 37,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Rispetto a febbraio 2021, invece, c’è stato un leggerissimo calo, dello 0,1%. Intanto negli Usa il numero di richieste di sussidi di disoccupazione è calato a quota 473mila, il minimo dall’inizio della pandemia.
Come si sono mossi i mercati
Settimana da dimenticare per i listini globali. A inizio settimana a tenere banco è stato lo spettro dell’inflazione: dopo il dato Usa, sia Wall Street sia tutte le principali piazze europee hanno chiuso in rosso, con Milano a -1,6%.
Nei giorni successivi sui mercati sembra essere tornata la calma e venerdì le Borse del Vecchio Continente si muovono in terreno positivo in scia al rimbalzo messo a segno giovedì da Wall Street: per il momento gli investitori sono tornati a guardare alla ripresa più che all’inflazione.
La settimana che si sta chiudendo dovrebbe essere comunque la peggiore per i listini globali fra le ultime 11: l’Eurostoxx50 è complessivamente in calo di un punto percentuale e mezzo, l’S&P500 di oltre il 2%.
Petrolio sotto scacco. Debole il petrolio, frenato dalla vicenda del Colonial Pipeline, la più grande rete di oleodotti degli Stati Uniti, che è stata vittima di un cyber attacco lo scorso 7 maggio e ha poi pagato circa 5 milioni di dollari di riscatto al gruppo hacker DarkSide per ripristinare il sistema informatico.
Anche l’emergenza Covid in India continua a pesare sulle prospettive della domanda di energia.
Stabile lo spread. Il differenziale di rendimento tra il BTP decennale benchmark e il pari scadenza tedesco viaggia intorno a 117 punti base, mentre il rendimento del BTP decennale benchmark si aggira sull’1,05%.
Indici azionari | |
---|---|
Azioni Italia | -0.31% |
Azioni Europa | -1.56% |
Azioni Usa | -2.93% |
Azioni Cina | -4.78% |
Indici obbligazionari | |
---|---|
Bond governativi eurozona | -1.01% |
Bond governativi usa | -0.75% |
Bond corporate usa | -1.01% |
Spread Btp-Bund | 115 punti |
Materie prime | |
---|---|
Oro | 1,839.55 (0.84%) |
Petrolio Wti | 65.04 (0.12%) |
Valute | |
---|---|
Cambio Eur/Usd | 1.2144 (0.55%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.8683 (-0.27%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 14/05/21
I market movers della settimana
Andiamo ora a svelare l’agenda della prossima settimana procedendo per data. Lunedì 17 maggio conosceremo l’aggiornamento ad aprile relativo alla produzione industriale in Cina. Martedì sarà la volta del Prodotto Interno Lordo giapponese, con la variazione trimestre su trimestre riferita ai primi tre mesi del 2021.
Nello stesso giorno dal Regno Unito arriveranno dati interessati sul mercato del lavoro, mentre dagli States giungerà la nota sui permessi di costruzione rilasciati.
Mercoledì 19 il Regno Unito e l’area euro avranno uno spunto interessante sul quale riflettere: ovvero, l’indice dei prezzi al consumo, con la variazione annuale aggiornata al mese di aprile. Dagli Stati Uniti arriveranno invece i verbali dell’ultima riunione del FOMC.
La banca centrale cinese parlerà invece giovedì 20 maggio, mentre dagli USA avremo la nota sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e l’indice di produzione della Fed di Philadelphia. Venerdì chiudiamo, tra gli altri, con i PMI europei.