I fatti salienti della settimana
Davos in videoconferenza. Lunedì ha preso il via, in videoconferenza, il World Economic Forum di Davos. E in settimana il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso il suo World Economic Outlook. Riviste al rialzo le stime: nel 2020 la variazione del PIL mondiale sarà del -3,5% contro il -4,4% stimato a ottobre, cui seguirà un +5,5% nel 2021. Una correzione, questa, che riflette gli effetti positivi dell’avvio delle vaccinazioni e delle misure di sostegno varate soprattutto negli USA e in Giappone a fine 2020.
Andamento lento per l’Italia. Riviste però in negativo le stime dell’Italia, con appena un +3% quest’anno a fronte del precedente +5,2%. La chiave di volta sarà l’utilizzo dei fondi di Next Generation EU: se non sarà oculato, il rating del nostro Paese potrebbe risentirne, come ha sottolineato Fitch in un report. Rating peggiore, più caro il finanziamento sui mercati tramite le nostre emissioni obbligazionarie. Non buono.
Sempre secondo il FMI, il nostro deficit nel 2020 ha raggiunto il 10,9%. Il nostro debito pubblico, dal canto suo, è visto in salita al 159,7% nel rapporto con il PIL nel 2021: un livello comunque definito “sostenibile”. Vedremo.
E il governo che fa? Visto che al Senato non ha più la maggioranza assoluta, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato le dimissioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dunque dato il via al giro di consultazioni con le forze politiche. Comunque vada, bisogna fare in fretta: il Recovery Plan deve partire alla volta di Bruxelles entro il 30 aprile.
Il vaccino che vorrei. La mancata fornitura delle dosi previste di vaccino anti-Covid da parte dell’azienda anglo-svedese AstraZeneca ha fatto molto arrabbiare l’Unione Europea, che è arrivata a minacciare il blocco dell’export. Venerdì, intanto, l’Agenzia Europea del farmaco ha dato il via libera al vaccino AstraZeneca contro il Covid-19.
Il vaccino made in Italy. Da noi il cda di Invitalia ha dato l’ok ai finanziamenti pubblici per l’azienda italiana ReiThera, che sta mettendo a punto un vaccino anti-Covid prodotto interamente nel nostro Paese. Le fasi 2 e 3 delle sperimentazioni si dovrebbero concludere a giugno, con le prime dosi che dovrebbero arrivare a settembre.
Yellen c’è (e la Fed anche). Il Senato ha confermato la nomina di Janet Yellen, che è così la prima donna a diventare segretario al Tesoro. E mentre il PIL statunitense ha segnato nel 2020 un calo pari al -3,5%, la Federal Reserve, rilevando un rallentamento dell’attività economica e dell’occupazione, ha lasciato invariati i tassi e confermato gli acquisti di titoli.
Come si sono mossi i mercati
Ultima settimana di gennaio. Il vecchio adagio recita: “Come va gennaio, così va l’anno”. Dal 2000, secondo i dati Bloomberg, l’S&P 500 ha guadagnato in media il 10% negli anni in cui i rendimenti di gennaio sono stati positivi e solo il 3% quando invece sono stati negativi, mentre l’indice azionario globale MSCI AC World è salito in media dell’8% negli anni partiti bene e del 2% in quelli partiti male.
E questo gennaio come è andato? Per l’S&P 500 un +0,8% appena, per l’MSCI AC World poco più dell’1%. Dobbiamo preoccuparci? Non tantissimo: gli esperti parlano di correlazione del tutto casuale.
Intanto i listini si accingono a chiudere l’ultima settimana di gennaio appesantiti dalla guerra dei vaccini, dai dubbi sulla loro efficacia contro alcune varianti del Covid-19 e dal caso GameStop (che vedremo tra poco). In Italia c’è anche la crisi di governo a chiudere il cerchio.
L’increscioso caso GameStop. Gennaio è stato anche il mese di GameStop, popolare catena di negozi di videogame quotata a Wall Street: alcuni utenti di Reddit, piattaforma un po’ social e un po’ forum, si sono messi d’accordo per comprare azioni nel momento più critico per GameStop, spiazzando gli investitori istituzionali e provocando loro perdite importanti.
Lo hanno fatto tramite il canale di Reddit “r/wallstreetbets”, che conta circa tre milioni di iscritti. Il titolo è passato dai 4 dollari di luglio ai quasi 350 del 27 gennaio. Fino a quando alcune società di brokeraggio hanno deciso di bloccare l’acquisto dei titoli. Ma incursioni simili sono già partite nei confronti di altri titoli “vintage” come Nokia e Blackberry.
Perché? Per sfida: contro gli shortseller, che scommettono sul calo dei titoli, per rompere loro le uova nel paniere (azionario). Ora la domanda è: quali ripercussioni e implicazioni avranno sul mercato spedizioni mirate e coordinate come queste, nel futuro? Approfondiremo la questione in un articolo dedicato alla vicenda GameStop la prossima settimana.
Petrolio ancora in calo. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che la scorsa settimana le scorte di petrolio sono scese di circa 9,9 milioni, contro le attese degli analisti per un aumento di almeno 0,4 milioni. Sul prezzo del greggio pesano inoltre le preoccupazioni sulla pandemia di Covid e sui ritardi delle campagne vaccinali.
Tra parentesi: il presidente Biden ha firmato una serie di ordini esecutivi per contrastare “la minaccia esistenziale” rappresentata dal cambiamento climatico, sospendendo la concessione di nuovi contratti di locazione per l’estrazione di petrolio e gas. Quanto peserà la “view” ambientalista della nuova amministrazione USA sul mercato del petrolio?
Indici azionari | |
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Azioni Italia | -0.84% |
Azioni Europa | -1.31% |
Azioni Usa | -1.52% |
Azioni Cina | -2.96% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | 0.27% |
Bond governativi usa | 0.34% |
Bond corporate usa | 0.13% |
Spread Btp-Bund | 115 punti |
Materie prime | |
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Oro | 1,864.80 (0.24%) |
Petrolio Wti | 52.87 (0.23%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.2150 (0.09%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.8852 (-0.24%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.00 del 29/01/21
I market movers della settimana
Domenica 31 gennaio in Cina si conoscerà il nuovo dato sull’indice dei direttori agli acquisti del settore manifatturiero. Lunedì seguirà l’indice manifatturiero PMI – Caixin. Europa, Regno Unito e Stati Uniti si accoderanno con i rispettivi indici dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero.
Si prosegue mercoledì 3 febbraio con l’indice PMI composito e con l’indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi nel Regno Unito. Nello stesso giorno, atteso il dato sulla variazione annuale dell’indice dei prezzi al consumo in Europa, oltre alla variazione dell’occupazione non agricola negli Stati Uniti. Qui, sotto la lente ci sarà anche l’aggiornamento sull’indice ISM non manifatturiero.
Nel Regno Unito giovedì 4 febbraio si esprimerà la Bank of England, con la nuova decisione sul tasso di interesse (che dovrebbe restare invariato). Il giorno seguente è in calendario il discorso del governatore Bailey. Nuovi dati sul mercato del lavoro da monitorare negli States venerdì, tra buste paga del settore non agricolo e tasso di disoccupazione a gennaio.