I fatti salienti della settimana
Mario Draghi ispira fiducia. Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha ottenuto la fiducia al Parlamento, dove ha pronunciato il suo discorso programmatico. Per Draghi l’attenzione sarà rivolta all’internazionalizzazione e competitività delle PMI, allo sviluppo della digitalizzazione e innovazione per le imprese nel Mezzogiorno e al processo di transizione tecnologica e sostenibilità ambientale.
L’agenzia di rating Moody’s promuove il tutto con un “sì”: il governo di Draghi, ha commentato, “migliora le prospettive dell’Italia per un efficace utilizzo dei fondi europei”.
La variante di Sua Maestà. Diversi esperti invocano un lockdown totale di almeno due o tre settimane per contenere la circolazione delle varianti del virus (si è parlato molto di quella inglese) e riprendere il tracciamento. D’altra parte, non di solo Covid si soffre: ci sono anche i dati economici di cui tenere conto.
Tracciamento dei dati macro. Dopo il rimbalzone del terzo trimestre, nel quarto trimestre del 2020 il PIL dell’Eurozona è calato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, -0,4% la variazione nell’UE a 27. Su base annua, la stima parla di un -5% nell’area euro e di un -4,8% per l’intera Unione. E l’Italia? Noi abbiamo un -2% trimestre su trimestre e un -6,6% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Secondo le rilevazioni dell’INPS, nei primi undici mesi del 2020 sono stati persi 664 mila posti di lavoro. Il 2020 si è chiuso con una contrazione complessiva dell’export italiano del 9,7%, peggior risultato registrato dall’ISTAT dopo il 2009. In calo la produzione industriale, sia nei 19 Paesi della zona euro sia in Italia. Dove l’ISTAT stima un +0,7% a gennaio e +0,4% anno su anno per l’inflazione.
IHS Markit venerdì ha annunciato una forte espansione a febbraio del PMI manifatturiero dell’eurozona, a 57,7 punti dai 54,8 di gennaio. L’indice composito dell’area euro resta però sotto i 50 (a 48,1 punti), seppur con un recupero rispetto a gennaio. In calo il PMI servizi, ai minimi da tre mesi, che risente di più della pandemia.
Dati macro, parte seconda. L’indice tedesco ZEW, sulle aspettative economiche, è salito dai 61,8 punti di gennaio ai 71,2 di febbraio. Forte balzo in avanti anche dell’indice pmi manifatturiero in Germania nel mese di febbraio che ha toccato il livello massimo da tre anni.
Negli USA sono tornate a salire le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. In compenso, la fiducia dei leader delle aziende statunitensi è ai massimi da 17 anni, secondo l’indice Conference Board. Le vendite al dettaglio sono aumentate più delle previsioni, su anche la produzione industriale.
Le prospettive in Europa. Va comunque detto che, secondo le previsioni invernali illustrate dalla Commissione UE all’Eurogruppo, il quadro appare in miglioramento grazie a fattori d’incertezza superati come lo sviluppo dei vaccini anti-Covid e la Brexit.
Una donna al comando. È entrata in carica Okonjo-Iweala, prima donna e prima africana a guidare l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Sul suo tavolo ha trovato ad attenderla il poderoso dossier dello scontro USA-Cina.
Secondo quanto ha riportato Ft+, la Cina – attualmente al primo posto tra i partner commerciali dell’UE – sta valutando se limitare le esportazioni di terre rare1 verso gli USA.
Piani molto ambiziosi. Tra il suo primo G7 e il suo primo vertice NATO, il presidente USA Joe Biden continua a lavorare sul piano da 1.900 miliardi per rilanciare l’economia. Biden punta anche a rendere disponibile il vaccino a tutti gli americani entro fine luglio, con investimenti per espandere la capacità di effettuare test e sequenziamento del virus.
Come si sono mossi i mercati
Borse caute. Dopo un lunedì positivo, incoraggiato dai progressi dei piani di vaccinazione e del maxi piano di aiuti Usa, la settimana prosegue debole e contrastata per i listini di tutto il mondo. Pesa l’attenzione degli investitori sulla crescita dei rendimenti dei titoli di Stato – i Treasury americani sono ai massimi da febbraio 2020 – accompagnata dal rally del petrolio.
Negli States giovedì il Nasdaq ha registrato la terza seduta consecutiva in calo, cosa che non succedeva da ottobre. Generalmente poco sotto la parità, nel bilancio settimanale, i principali indici delle Borse europee, incluso il nostro FTSE MIB.
Sol Levante. Un’impennata delle azioni asiatiche lunedì ha brevemente spinto il Nikkei 225 oltre il livello dei 30.000 punti per la prima volta dal 1990: sullo sfondo, la crescita a doppia cifra, e migliore delle previsioni, dell’economia giapponese nell’ultimo trimestre del 2020 e il rialzo del PMI a febbraio, a 50,6 punti dai 49,8 di gennaio.
Sotto quota 100. Spread ancora a doppia cifra, dalla tripla cui ormai eravamo abituati, dopo che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha incassato la fiducia di Camera e Senato.
Criptovalute con il turbo. Sul fronte dei cambi, sul finire della settimana l’euro ha riconquistato la soglia di 1,21 dollari. Ma la vera notizia è il nuovo record del Bitcoin, che ha sfondato la soglia dei 50.000 dollari. Non solo Bitcoin: la moneta virtuale Ethereum ha sfiorato quota 2.000 dollari, con un rialzo da inizio anno del 161%.
Gelo record, su petrolio e gas. Settimana di rally per i futures del greggio e del gas naturale a causa del gelo artico che, attanagliando gli Stati Uniti centrali, ha aumentato la pressione sui prezzi dell’energia2 .
Indici azionari | |
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Azioni Italia | -1.98% |
Azioni Europa | -0.15% |
Azioni Usa | -0.17% |
Azioni Cina | -0.99% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | -0.81% |
Bond governativi usa | -0.37% |
Bond corporate usa | -0.81% |
Spread Btp-Bund | 93 punti |
Materie prime | |
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Oro | 1,781.20 (-2.31%) |
Petrolio Wti | 59.84 (1.07%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.2130 (0.09%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.8650 (-0.81%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.15 del 19/02/21
I market movers della settimana
Lunedì si conosceranno diversi indici: l’IFO, il Chicago National Activity Index e l’indice dell’attività manifatturiera della Fed di Dallas (giovedì seguirà quello dell’attività manifatturiera della Fed di Kansas City). Martedì sarà la volta dell’indice della fiducia dei consumatori USA del Conference Board.
Giovedì sotto la lente dei mercati finiranno diversi dati sul sentiment e il clima di fiducia nell’area euro, il PIL statunitense e i nuovi ordinativi del settore industriale USA (oltre, come sempre, alle nuove richieste di sussidi di disoccupazione).
Ancora giovedì, la massa monetaria M3 dell’area euro darà un’indicazione sul volume effettivo della liquidità iniettata nel sistema. Venerdì occhio a diversi dati sull’inflazione (Francia e Giappone). Per finire, da segnalare negli USA il Leading Index (lunedì) e il Richmond Fed Index (martedì).
1. Terre rare: cosa sono e perché sono importanti per l’economia globale?
2. Cosa sta succedendo al prezzo del petrolio?