I fatti salienti della settimana
Vaccino “Asprazeneca”. Già per noi europei la situazione non era di tutto riposo, tra forniture riviste al ribasso e dosi che mancavano. Ma nelle ultime ore la situazione s’è fatta persino più aspra.
Dopo la segnalazione di alcuni “eventi avversi fatali” legati, secondo i primissimi accertamenti, a trombosi e coaguli del sangue, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha vietato in via precauzionale l’uso del lotto ABV2856 del vaccino Astrazeneca. In altri Paesi UE è finito sul banco degli imputati un altro lotto dello stesso vaccino.
Va detto però che al momento, per stessa dichiarazione dell’AIFA, non è emerso un nesso di causalità tra decessi e vaccino, tanto che secondo l’Agenzia Europea dei Medicinali si può continuare a utilizzarlo mentre sono in corso indagini più approfondite.
Arriva il vaccino J&J. Intanto la stessa EMA ha dato il via libera all’uso del vaccino monodose Johnson&Johnson: le dosi che l’UE si è assicurata dovrebbero arrivare non prima di metà aprile.
Stop all’export. La Commissione ha esteso l’applicazione del meccanismo di controllo sull’export dei vaccini fino a fine giugno.
E intanto si richiude. La cartina italiana dei contagi è sempre più rossa: al via dunque nuove chiusure, che rendono fondamentale un intervento di sostegno all’economia. Ed ecco dunque che è in arrivo il decreto Sostegno, le cui misure saranno calibrate sui danni economici effettivamente subiti con riferimento a un’intera annualità.
Stanziato un miliardo di euro per rifinanziare il reddito di cittadinanza e prorogare quello di emergenza. Nel frattempo, l’esecutivo è al lavoro sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che entro fine aprile dovrebbe partire alla volta di Bruxelles.
BCE in prima linea. E quando si parla di supporto all’economia, in prima linea c’è sempre lei: la Banca Centrale Europea. La BCE si è riunita giovedì 11 marzo e ha fatto sapere di essere pronta ad aumentare in modo significativo gli acquisti di titoli di Stato nel prossimo trimestre per sostenere l’economia europea. Niente di nuovo sui tassi, che restano fermi.
Al via il piano Biden. Ok definitivo dalla Camera statunitense al piano di rilancio da 1.900 miliardi di dollari, che ha anche ricevuto la firma del presidente Biden: è il più grande stanziamento di denaro federale dalla Grande Depressione.
Previsioni OCSE. Secondo il rapporto Interim Economic Outlook dell’OCSE, il PIL globale dovrebbe crescere del +5,6% nel 2021 e del +4% nel 2022. Le prospettive dell’economia mondiale “sono decisamente migliorate negli ultimi mesi, grazie alle campagne vaccinali, agli annunci di nuovi piani di stimolo fiscale e anche perché le economie riescono a far fronte in modo migliore alle restrizioni per contrastare il Covid-19”.
E l’Italia? Secondo l’OCSE, il PIL dell’Italia dovrebbe crescere del +4,1% nel 2021 (+3,9% l’area euro) e del +4% nel 2022 (+3,8% l’eurozona).
Occhio alla Cina. Per la Cina, l’OCSE prevede nel 2021 un +7,8%. Il Paese è sotto la lente degli Stati Uniti più che mai anche per via dell’aggressiva strategia geopolitica che sta mettendo in atto nell’area, tra cinesizzazione di Hong Kong, piano di annessione di Taiwan e sospetti (ufficialmente smentiti) su un ruolo giocato nel colpo di Stato in Myanmar.
Il presidente USA ha incontrato via video i leader di Australia, India, Giappone per discutere di commercio, lotta alla pandemia e al cambiamento climatico e – anche – di contenimento della Cina. L’amministrazione Biden terrà il primo incontro di alto livello con Pechino il 18 marzo in Alaska: il segretario di Stato Antony Blinken incontrerà il ministro degli Esteri Wang Yi.
Come si sono mossi i mercati
Io penso positivo. Venerdì, in avvio di seduta, le Borse europee hanno ripreso fiato dopo i recenti guadagni, che hanno consentito all’indice MSCI World di approssimarsi ai massimi storici. L’umore nel complesso resta buono, anche in virtù della politica ultraespansiva confermata dalla BCE.
Non ce n’è super inflazione. Dopo le decisioni della BCE lo spread BTp-Bund è sceso posizionandosi, venerdì in avvio, sui 92 punti base. Rimane sotto osservazione il Treasury a 10 anni, il cui rendimento ha avuto una recente impennata nel solco delle attese di una fiammata inflazionistica.
Fiammata che però al momento non c’è, considerando che l’inflazione a febbraio negli Stati Uniti è salita dello 0,4% rispetto a gennaio e dell’1,7% rispetto al 2020, ancora lontana dunque da livelli che potrebbero suggerire un aumento eccessivo.
Bitcoin in alta quota. Sul fronte valutario, euro in calo nel cambio con il dollaro USA. Ma la protagonista, quando si parla di valute, resta sempre la criptovaluta per eccellenza: Bitcoin ha toccato i 54mila dollari in scia all’interesse degli istituzionali.
A proposito di fenomeni. La mania di GameStop si è riaccesa lunedì, dopo che il rivenditore di videogiochi ha scelto il fondatore di Chewy Ryan Cohen per gestire il suo passaggio all’e-commerce. Tentativi di recupero per il titolo Tesla.
Petrolio a quota 70. Alla luce degli attacchi contro gli impianti petroliferi in Arabia Saudita e della decisione dell’OPEC+ di mantenere invariati i tagli alla produzione, le quotazioni sono salite, con quelle del Brent che hanno raggiunto per la prima volta in oltre un anno i 70 dollari (salvo ripiegare sul finire della settimana).
Indici azionari | |
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Azioni Italia | 4.89% |
Azioni Europa | 3.70% |
Azioni Usa | 2.74% |
Azioni Cina | 1.22% |
Indici obbligazionari | |
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Bond governativi eurozona | 0.24% |
Bond governativi usa | 0.27% |
Bond corporate usa | 0.19% |
Spread Btp-Bund | 94 punti |
Materie prime | |
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Oro | 1,702.70 (1.46%) |
Petrolio Wti | 65.77 (1.23%) |
Valute | |
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Cambio Eur/Usd | 1.1922 (0.67%) |
Cambio Eur/Gbp | 0.8590 (0.28%) |
Indici di mercato. Dati aggiornati ore 16.15 del 12/03/21
I market movers della settimana
L’agenda di lunedì prevede interessanti aggiornamenti macroeconomici da Cina e Giappone. Martedì occhi puntati sull’indice ZEW in Germania e sulle vendite al dettaglio e la produzione industriale negli States.
Mercoledì, sullo sfondo di importanti dati dal settore immobiliare USA (aperture di nuovi cantieri residenziali e permessi edilizi), torneranno a riunirsi i funzionari della Federal Reserve. A chiudere la settimana, le decisioni di politica monetaria di Bank of Japan e Bank of England.