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Che cosa vuol dire FinTech?

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Hai detto FinTech?

Nel mondo finanziario è un termine molto di moda, citato praticamente in qualsiasi discorso riguardo il futuro del settore. Ma i suoi confini spesso non sono poi così chiari. Vale allora la pena fare un passo indietro e domandarsi: che cos’è esattamente questo FinTech?

Neologismo originato dall’unione di due parole – Finance e Technology – il FinTech abbraccia tutto ciò che è innovazione tecnologica applicata al sistema bancario e finanziario. Prendendo in prestito la definizione fornita da PwC, è un “segmento dinamico situato all’intersezione tra il settore dei servizi finanziari e quello tecnologico, dove start-up tecnologiche e nuovi player di mercato innovano i prodotti e i servizi offerti  dall’industria tradizionale dei servizi finanziari”.

Al di là delle definizioni “a effetto”, quello che abbiamo di fronte è un fenomeno piuttosto articolato e difficile da spiegare in una sola frase.

Un fenomeno “disruptive”

Il FinTech ha una forte connotazione riformatrice: le dirompenti innovazioni tecnologiche che porta con sé stanno cambiando dalle fondamenta i paradigmi del settore finanziario tradizionale, grazie a un processo di disintermediazione, caratteristico della tecnologia, in grado di mettere il consumatore finale al comando. Pensiamo ai pagamenti peer to peer, alla roboadvisory o al mobile banking: in tutti e tre i casi l’automazione dei processi permette al risparmiatore di accedere ai servizi in modo diretto, senza doversi interfacciare con un operatore tradizionale.

Gli artefici del cambiamento

Ma se le istituzioni finanziarie tradizionali devono correre ai ripari per non subire passivamente la rivoluzione FinTech, chi sono gli artefici di questa trasformazione? Tipicamente start-up innovative o colossi della tecnologia: Google, Amazon, Apple, Facebook per intenderci.

Il motivo è semplice: le prime hanno una struttura leggera, in grado di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti essendo svincolate da sistemi tecnologici preesistenti (i cosiddetti “sistemi legacy”).

I secondi hanno nel loro DNA la capacità di attrarre gli utenti come calamite, con interfacce piacevoli e facili da usare, risposte immediate e un’attenta gestione dei dati in ottica di profilazione e fidelizzazione. In altre parole: l’innovazione tecnologica è il loro pane quotidiano. E, cosa non di poco conto, si sono già ampiamente assicurati la fiducia dei consumatori.

Va detto che se il FinTech “attecchisce” il motivo va ricercato soprattutto nel cambiamento della domanda di servizi finanziari, ossia dei risparmiatori, un cambiamento che ha creato uno spazio vuoto in cui start-up e colossi tech hanno saputo tempestivamente insinuarsi.

La forza di questo fenomeno infatti sta nella profonda trasformazione della mentalità e delle abitudini della clientela, oltre che nell’avvicendarsi delle generazioni, con la Generazione X e i cosiddetti Millennials che ricoprono un ruolo sempre più da protagonisti all’interno del mondo del risparmio.

Oggi i clienti sono abituati all’esperienza digitale in tutti gli ambiti della loro vita – dallo shopping ai viaggi, dalla prenotazione di un tavolo a ristorante alla fruizione di musica e video, per non parlare delle interazioni sociali –  e tendono dunque ad aspettarsi lo stesso livello di efficienza e personalizzazione anche dalla loro banca o dalla loro assicurazione.

I mille volti del FinTech

Fin qui la descrizione del FinTech in termini molto generali. Ma tutta questa innovazione come si concretizza? Le innovazioni considerate in ambito Fintech comprendono sia servizi finanziari sia tecnologie informatiche e investono tutti i settori dell’intermediazione bancaria e finanziaria.

Per calarci nella realtà: dal credito (crowd-funding e peer-to-peer lending) ai servizi di pagamento (instant payment), dalle valute virtuali (Bitcoin) ai servizi di consulenza automatizzata (robo-advisor), oltre alle tecnologie di validazione decentrata delle transazioni (blockchain o DLT – distributed ledger technology), di identificazione biometrica (impronta digitale, retina o riconoscimento facciale), di supporto all’erogazione di servizi (cloud computing e big data).

La tecnologia come alleata

Per gli operatori tradizionali non ci sono alternative: innovare i propri sistemi e tenersi al passo con l’innovazione è l’unica via percorribile. Noi abbiamo ben chiaro questo concetto e abbiamo deciso di fare della tecnologia una nostra alleata, anche per attrarre la clientela più giovane.

Un esempio? Basta fare un giro sulla piattaforma Zenit Online di Zenit Sgr per scoprire che è già possibile sottoscrivere il nostro fondo Pensaci Oggi completamente online.

Del resto i giovani di oggi sono i risparmiatori di domani. Quale modo migliore per aiutarli ad avvicinarsi al risparmio se non il digitale?


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