A riguardarle oggi, fanno lo stesso effetto delle foto in tinta seppia dei nostri trisavoli in procinto di imbarcarsi per le Americhe: sono le homepage dei primi siti web commerciali.
Solo che qui non sono passati chissà quanti lustri: appena 25 anni. Ed è stato appunto 25 anni fa, il 13 ottobre 1994, che è stato rilasciato Mosaic Netscape 0.9. Ce lo ricorda Quartz1 nella sua newsletter Obsession, da noi sempre letta e molto apprezzata.
Ve ne proponiamo una sintesi, che potreste trovare interessante soprattutto se, come noi, siete appassionati di tecnologia.
A browser is born
Mosaic Netscape 0.9 si impose all’attenzione per essere il primo browser web facile da usare: nel giro di pochi mesi diventò il portale dominante del World Wide Web, spuntandola su tutti gli altri.
Il 9 agosto 1995 Netscape si produsse in una IPO2 di grandissimo successo: si era deciso di offrire le azioni a 14 dollari, ma all’ultimo minuto il prezzo dell’offerta iniziale raddoppiò a 28 dollari.
Nel 1995 la quota di mercato di Netscape Navigator era dell’80%; cinque anni dopo, nel 2000, era scesa al 18%. Cosa ne determinò il trionfo? E quali eventi ne precedettero il tramonto? Prendiamoci per mano e partiamo per questo viaggio nella preistoria del web.
L’alba di Netscape
Nel 1992, Internet era fondamentalmente tutto testo. Nella migliore delle ipotesi, i browser potevano scaricare e aprire le immagini separatamente. Pensate che favola.
Fu allora che due programmatori del National Center for Supercomputing Applications (NCSA) dell’Università dell’Illinois, il neolaureato Eric Bina e il laureando Marc Andreessen, diedero vita al primo browser con immagini incorporate. E alla consuetudine di utilizzare i clic del mouse anziché i “numeri di riferimento” per navigare.
L’innovazione fu chiamata Mosaico.
Come scrisse Gary Wolfe su Wired verso la fine del 1994, l’aspetto brillante di Mosaic non era la sua programmazione, ma il suo design: nel suo essere esteticamente piacevole, avviò una vera e propria rivoluzione nel modo in cui sperimentiamo la conoscenza.
Nello stesso anno, il fondatore della Silicon Graphics Jim Clark assunse numerosi programmatori del team Mosaic e creò la Mosaic Communications Corporation, nome che mutò in Netscape a seguito di una controversia legale.
Andreessen spinse Clark a rendere il browser gratuito, dal momento che vendeva web server per cifre che andavano da 1.495 a 50.000 dollari. Una parte del campo era un protocollo di sicurezza del crittografo Taher Elgamal, chiamato Secure Sockets Layer, che consentiva alle aziende di effettuare pagamenti online tramite il browser. Come Amazon, lanciato nel 1995.
La società collaborò con Sun Microsystems per adattare il suo linguaggio di programmazione Java in JavaScript, che sarebbe diventato il linguaggio di programmazione dominante per la creazione di elementi interattivi sul web.
Nel 1996 Netscape introdusse i plug-in per consentire ai programmatori di estendere le proprie capacità e stare al passo con Microsoft. La quale lanciò il suo primo browser nel 1995.
Cosa è successo a Netscape?
Nell’agosto del 1995 Bill Gates rilasciò il browser Internet Explorer, utilizzando il codice concesso in licenza da Spyglass, che deteneva i diritti commerciali del browser Mosaico NCSA. Nel novembre del 1995 era già pronto Explorer 2.0.
Nel 1996 fu la volta di Internet Explorer 3.0, che PC Magazine definì “per molti versi un prodotto tecnicamente superiore” a Netscape Navigator 3.0, sebbene raccomandasse quest’ultimo perché tanti siti erano stati realizzati in un’ottica di compatibilità con Netscape.
Ma non durò a lungo. La capacità di Microsoft di mettere insieme Internet Explorer e la potenza di fuoco di Windows, insieme agli accordi conclusi con aziende come AOL e Apple, permise a Gates di guadagnare rapidamente quote di mercato, calando anche l’asso del software server regalato, un colpo al modello di business di Netscape.
Il tutto violando bellamente l’impegno, assunto nel 1994, di non sfruttare la posizione dominante di Windows per eliminare i concorrenti.
Netscape mise la faccenda in mano agli avvocati e ai tribunali, ma di fatto Andreessen si arrese nel 1998, quando decise di rilasciare il codice sorgente su Navigator 4.0. Una mossa che aprì la strada alla progenie di Navigator, Firefox.
L’eredità di Netscape
È stato il primo browser commerciale di successo e, di conseguenza, la prima finestra sul web per molti utenti. Non solo.
Quando Andreessen decise che il modo migliore per competere con l’esercito dei programmatori Microsoft era aprirlo alla moltitudine delle folle, normalizzò e rese popolare l’idea di un software open source, che perfino Microsoft alla fine arrivò ad abbracciare.
Firefox, il browser emerso dallo spinoff di Netscape Mozilla, ha conquistato un terzo del mercato dei browser prima del decollo di Google Chrome, un progetto che ha debuttato come programma open source.
Oggi Firefox ha una piccola quota di mercato, ma attira utenti esperti per i suoi solidi controlli sulla privacy, eredità questa del Secure Sockets Layer di Netscape. Anche se, ironia della sorte, è stata proprio Netscape a creare i cookie che Firefox dice di voler combattere.
Ultimo, ma non per importanza. Microsoft ha schiacciato Netscape, d’accordo, ma la battaglia legale che scaturì dalla violazione dell’impegno del 1994 ha spinto il colosso di Gates a rivedere le sue pratiche aggressive. Anzi: Bill Gates ha espressamente raccomandato agli attuali colossi tech di non seguire il suo esempio.
Insomma, Netscape non esiste più. Ma indubbiamente è stato una pietra miliare.
1 – Quartz
2 – IPO: cos’è e come funziona un’Offerta Pubblica Iniziale