Ne sai più di un teenager? Non esserne così certo
Sei sicuro di avere più competenze finanziarie di un adolescente? Basta un test per scoprirlo. A lanciare l’iniziativa è il National Financial Educators Council, organizzazione statunitense nata proprio con lo scopo di diffondere l’educazione finanziaria rendendola accessibile a tutti.
Il quiz da 30 domande – che spaziano dal calcolo degli interessi ai rischi legati a un investimento – è stato progettato per i teenager tra i 15 e i 18 anni, tipicamente alle prese con le prime decisioni finanziarie importanti della loro vita, ma è aperto a chiunque voglia mettere alla prova le proprie conoscenze. I risultati, finora, sono stati tutt’altro che incoraggianti.
Fai il test e scopri il tuo livello di alfabetizzazione finanziaria
Il punteggio medio ottenuto dagli studenti delle scuole superiori si attesta al 61%, mentre sale al 63% tra tutti coloro che si sono cimentati nel test. La soglia della sufficienza è però fissata al 70%, quindi la percentuale di test superati è solo del 48%.
Tra le risposte con il più alto tasso di errore ci sono: “Come posso iniziare a pormi degli obiettivi personali fin da ora?” e “Se investo 100 dollari al mese da quando ho 21 anni con un tasso di interesse annuo del 7%, quanto avrò dopo 70 anni?”.
Americani poco preparati
Insomma, negli Stati Uniti l’educazione finanziaria resta scarsa, e l’interesse nelle iniziative di formazione – sia lato domanda sia lato offerta – sembra ancora basso: stando a uno studio della Financial Industry Regulatory Authority (FINRA), solo il 20% degli adulti intervistati ha dichiarato di aver ricevuto un’offerta per qualche iniziativa di educazione finanziaria e di avervi preso parte.
E in Italia?
Se dall’altra parte dell’Oceano ci si lamenta, cosa si può dire nella nostra Penisola? Per usare le parole di Giovanna Boggio Robutti, direttore generale della FEDUF, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al risparmio nata su iniziativa dell’ABI, “il grado d’istruzione economica degli italiani è largamente al di sotto della sufficienza”: insomma, tutti conoscono la differenza fra Samsung e Apple, ma pochi quella fra un’azione e un’obbligazione.
Un aspetto evidenziato anche da uno studio dello scorso anno della Consob, da cui emergeva un quadro decisamente poco incoraggiante: solo il 46% degli italiani conosce i concetti base della finanza.
Eppure l’offerta didattica non manca: nel 2017 Bankitalia ha censito 206 iniziative di educazione finanziaria organizzate in Italia da 256 enti. Gli studenti iscritti ai programmi organizzati da FEDUF sono passati dai 21.500 dell’anno scolastico 2014-2015 ai 34.400 del 2016-2017, mentre i visitatori del Museo del Risparmio sono cresciuti del 40% in tre anni, arrivando a quota 12 mila nel 2017.
Quello che conta – L’iniziativa di Banca d’Italia
Ultima iniziativa in ordine di tempo, una manciata di giorni fa la Banca d’Italia ha lanciato un portale completamente dedicato all’educazione finanziaria – “Quello che conta” – pensato per fornire ai cittadini le regole di base sul risparmio, partendo dalla finanza personale e familiare per arrivare a parlare di assicurazioni e previdenza.
Il portale, pubblicato in versione beta, è concepito come un test aperto a suggerimenti e indicazioni da parte di cittadini e organizzazioni.
Per il momento però, la responsabilità della propria educazione finanziaria è lasciata in larga parte alla buona volontà individuale. Ciò non significa che non sia importante: un risparmiatore informato è un risparmiatore migliore.
Probabilmente, per arrivare a un livello di alfabetizzazione finanziaria media che sia almeno “accettabile”, sarà necessario un cambiamento culturale che richiederà tempo. La strada è stata intrapresa, ma i chilometri da percorrere sono ancora molti.