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Nuova emissione di obbligazioni Atlantia: conviene al risparmiatore?

Se non siete iscritti ad Advise Only e non fruite di un servizio di consulenza finanziaria generica e al 100% indipendente di Portafoglio Express, probabilmente in questi giorni vi sarete incuriositi ad Atlantia di cui avrete notato lo spot emozionale passare per la televisione. Di cosa si tratta?

Atlantia S.p.A. (già Autostrade S.p.A.) è una società per azioni italiana, costituita nel 2002 ed avente come attività quella di holding finanziaria dell’omonimo gruppo di società attive nella gestione in concessione di tratte autostradali. Il principale azionista è la famiglia Benetton.

Atlantia debutta con un bond per il pubblico dei risparmiatori. Questa dopo, l’esperienza di Enel in febbraio, è in Italia la seconda emissione obbligazionaria “corporate” del 2012 dedicata al retail. Le due società hanno rating simili. Enel è molto più conosciuta al pubblico dei piccoli investitori ed è anche molto più attiva sul mercato. Atlantia è, invece, al suo esordio. Proviamo a conoscerla meglio.

“Il nome di Atlantia, (…)
si rifà al mito di Atlante, colui che secondo la mitologia greca era stato comandato da Zeus a sorreggere il peso della volta celeste (…)”(*).

In realtà il “lavoro” di Altante altro non era che una punizione per essersi ribellato a Zeus.

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Caratteristiche della nuova emissione

La nuova emissione di Atlantia sarà in collocamento dal 19 novembre al 7 dicembre 2012. Presenta le seguenti caratteristiche:

  • la cedola è a tasso fisso (e la comunicano solo alla fine del periodo di collocamento)
  • l’importo totale dipenderà dalle adesioni raccolte con un minino di 750 milioni di euro
  • la durata è di 6 anni
  • il margine minimo è fissato al 2,6%.

Lo spread (detto anche margine) è quanto l’emittente paga in aggiunta al tasso fisso. Indicativamente, utilizzando il tasso swap rilevato il giorno 15 novembre 2012 (1,052%), sommandolo al margine minimo (2,6%) otteniamo un rendimento del 3,652% per la nuova emissione Atlantia.

Gli investimenti alternativi

Per capire come valutare il rendimento della nuova emissione in collocamento, occorre partire dalle condizioni offerte sul mercato da obbligazioni simili in termini di:

  1. caratteristiche dell’emittente
  2. durata del titolo

Verifichiamo quindi i rendimenti di mercato per le obbligazioni con merito di credito simile a quello di Atlantia.

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investimenti a confronto
Fonte: quotazioni del Sole 24 Ore del 17 novembre 2012

Le due emissioni alternative offrono rendimenti lordi superiori al 3,8%. Quindi, se Atlantia emettesse con una cedola uguale a quella ipotizzata del 3,652%, avrebbe un rendimento lordo inferiore.

Il BTP e il bond Enel emesso lo scorso febbraio hanno inoltre un altro grosso vantaggio: sono maggiormente liquidi dato che l’importo totale emesso è molto superiore.

Il confronto tra il margine e il costo del Credit Default Swap (CDS) è un altro indicatore utile per valutare la convenienza del rendimento (e quindi dell’investimento). Il CDS è il costo quotato sui mercati finanziari all’ingrosso per coprirsi dal rischio di credito di un emittente: un’assicurazione per il rischio default, insomma.

Il CDS (a 5 anni) di Atlantia è pari a circa 258 punti base (2,58%) e il margine per questo collocamento (2,6%) è superiore – anche se di pochissimo – al costo del suo CDS.

Questa è la condizione necessaria perché un investitore istituzionale consideri interessante l’acquisto di bond: l’emissione è conveniente se, dopo aver pagato l’assicurazione per coprire il rischio di fallimento dell’emittente (CDS), si ha ancora un rendimento positivo.

Caratteristiche dell’emittente

Atlantia è il principale operatore di autostrade in Italia. Il gruppo italiano è presente anche in Francia, negli Stati Uniti e ha una mirata presenza nei mercati emergenti: in India e recentemente anche in America Latina.

Le concessioni autostradali in Italia hanno subìto la crisi. Nel 2012 il traffico è diminuito del 7,5% e l’aumento dei costi ha portato l’EBIT al 44,9% dei ricavi rispetto al 49,4% dei 9 mesi del 2011.

I recenti investimenti esteri in Cile e Brasile e quelli domestici per l’ammodernamento della rete, hanno portato l’indebitamento finanziario da 9 a 10 miliardi di euro.

Le agenzie di rating hanno recentemente rivisto i giudizi, adeguandoli a quelli rilasciati all’Italia che rappresenta l’83% dei ricavi complessivi.

Il “dividend pay out ratio”, ovvero la percentuale degli utili che viene distribuita agli azionisti, è il 66% e il “dividend yield” (rapporto dividendi/valore dell’azione) è circa del 6%.

Questi indici riflettono l’attenzione dell’emittente volta a soddisfare principalmente le esigenze della categoria di investitori di capitale.

Dati di bilancio

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analizziamo i dati della società

Conclusioni

Se l’emissione venisse prezzata con un rendimento del 4% sarebbe un investimento attraente rispetto alle condizioni di mercato attuali. Non interessante se, al contrario se, al termine del collocamento venisse prezzata sulla base del margine minimo indicato in prospetto (2,6%).

Di fatto a parità di scadenza e rating esistono sul mercato investimenti alternativi più allettanti. Non ultimo il fatto che il BTP gode di una tassazione molto più favorevole (12,5% rispetto al 20%) per il retail.

Dunque se il titano Atlante regge il mondo, richiamandosi ai caratteri di “globalità, forza, solidità e responsabilità che contraddistinguono l’operato del Gruppo”(*), allora dovrebbe sostenere allo stesso modo il peso degli azionisti ma anche quello degli obbligazionisti. Altrimenti Zeus potrebbe punirlo nuovamente.

(*): dal sito www.atlantia.it


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Ultimi commenti
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    Non sono molto d’accordo con questo passaggio:

    “Questa è la condizione necessaria perché un investitore istituzionale consideri interessante l’acquisto di bond: l’emissione è conveniente se, dopo aver pagato l’assicurazione per coprire il rischio di fallimento dell’emittente (CDS), siha ancora un rendimento positivo.”

    In realtà, se tolto il rischio emittente (premio CDS), al netto di altri premi per il rischio (liquidità, ecc.) l’investitore istituzionale avesse un premio rispetto al free risk otterrebbe un arbitraggio. Il che è auspicabile per lui ma non per il funzionamento del mercato.

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      In fase di collocamento l’investitore di solito chiede un premio rispetto ai prezzi di secondario.

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    Seguo il vostro ragionamento che non fa una piega.
    Ma sul secondario le obbligazioni atlantia quotano circa 60 bps in meno. Per cui uno sarebbe portato a pensare che l emissione abbia 0,60% di premio. che ne pensi?

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      Le emissioni in secondario hanno un taglio minimo di 50.000 euro. Queste sono per il pubblico con un taglio da 1.000 euro.

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    Il secondario prezza l’emissione a circa il 2,05 netto di rendimento. Pertanto credo sia ragionevole pensare che al momento della quotazione il titolo quoterà quanto meno 103.

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      Dan, il 2,05 non e’ un prezzo fair. Io non credo ci siano grossi interessi su quella quotazione.

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    Come al solito, perche’ devo comprare qualcosa di cui non so il prezzo?

    Va bene che atlantia lavora in regime di monopolio, ma un btp feb 2019 mi il 3.46 netto, il bond atlantia viaggia su un minimo di 2.92…ne deve fare di strada per essere allettante!

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