Le garanzie sono collaterali che proteggono l’investitore in caso di insolvenza dell’emittente: nel caso delle emissioni di minibond possono essere ipoteche e pegni, oppure contratti di fideiussione o di garanzia offerti da banche e intermediari finanziari.
Come sta andando il settore
Nel primo trimestre del 2016 il panorama dei Minibond in Italia ha visto 16 nuove emissioni per un controvalore di 355 milioni di euro, di cui 15 per importi inferiori a 50 milioni di euro. Questi numeri segnalano indubbiamente un andamento positivo, ma forse ancora al di sotto delle reali potenzialità del settore.
Tra gli strumenti che potrebbero incentivare maggiormente le sottoscrizioni di minibond c’è sicuramente l’utilizzo di garanzie.
Di cosa si tratta esattamente?
Le garanzie sono dei collaterali che proteggono l’investitore in caso di insolvenza dell’emittente: nel caso delle emissioni di minibond possono essere di tipo reale (ipoteche o pegni) o personale (contratto di fideiussione o contratto autonomo di garanzia, offerti da banche e intermediari finanziari).
Grazie alla garanzia, gli investitori sono maggiormente tutelati perché possono rivalersi su di essa a tutela del capitale. A parità di tutto il resto dunque, la presenza di una garanzia può ridurre il costo del capitale per l’impresa emittente. Se il minibond è coperto da garanzia si qualifica come ‘secured’, mentre in caso contrario si tratta di un titolo ‘unsecured’.
Secondo l’ultimo Rapporto sui Minibond pubblicato dal Politecnoco di Milano, a fine febbraio 2016 la presenza di una garanzia sul rimborso del capitale riguardava solo il 20,7% delle emissioni totali ed era più frequente per le società di grande dimensione e per i collocamenti più consistenti (la ricerca si basa su un campione di 179 emissioni, di cui 152 di importo uguale o inferiore a € 50 milioni, collocate da 145 imprese. di cui 55 PMI non finanziarie).
E il barometro sui minibond messo a punto da Minibonditaly evidenzia che, al 31 marzo 2016, le emissioni di taglio inferiore ai 50 milioni di euro erano dotate di garanzia solo nel 18/20% dei casi.
Fonte: 2° Report italiano sui Minibond – Politecnico di Milano
Come funziona la normativa?
A livello di normativa in tema di garanzie sui Minibond, alcune novità importanti sono state introdotte prima dal Decreto Sviluppo del 22 giugno 2012 e poi dal Piano Destinazione Italia del 23 dicembre 2013. In base a quest’ultimo provvedimento, dal 7 novembre 2014 il Fondo di garanzia per le PMI è stato esteso anche ai Minibond: il Fondo, istituito con Legge n. 662/96 punta a favorire l’accesso al credito delle PMI tramite la concessione di una garanzia pubblica che si affianca e spesso si sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese.
Il D.L. Destinazione Italia prevede la possibilità di concedere garanzie dirette anche a favore di società di gestione del risparmio che, in nome e per conto dei fondi comuni d’investimento, sottoscrivano obbligazioni o titoli similari emessi da PMI.
Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, il governo italiano starebbe ora lavorando all’ipotesi di ampliare l’importo massimo garantibile per singola azienda beneficiaria, portandolo da 1,5 milioni a 2,5 milioni di euro.
Sempre nel contesto di operazioni di riassicurazione rientra l’attività svolta da SACE, società del Gruppo Cassa Depositi e Presti, che nell’ambito di emissioni di minibond da parte delle PMI offre una garanzia nel limite del 70% del valore dell’emissione sottoscritto ad aziende con programmi di internazionalizzazione e una componente di fatturato estero superiore al 10%.
Inoltre esistono diverse iniziative a livello regionale. Ad esempio la garanzia di SFIRS (finanziaria partecipata della Regione Sardegna), copre anche operazioni di Minibond di aziende che hanno sede in Sardegna o che investono direttamente sul territorio sardo. In particolare, le garanzie sono concesse fino ad un massimo dell’80% in caso di garanzia diretta e di controgaranzia e 40% nel caso di cogaranzia, e possono essere rilasciate fino ad un importo massimo di 2,5 milioni di euro per singola PMI (durata non superiore a 144 mesi).
Il Fondo PMI di Zenit è stato il primo ad utilizzare la garanzia del Fondo Centrale e la garanzia di SFIRS.