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Mediazione e conciliazione: quanto conviene la giustizia alternativa

È notizia di qualche giorno fa che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità, per eccesso di delega legislativa, del d.lgs. 4/2010, abolendo di fatto l’obbligatorietà della mediazione civile. Il ricorso alla mediazione, ora reso facoltativo dalla sentenza della Corte (prima era obbligatorio per le controversie riguardanti le polizze assicurative, i contratti bancari e finanziari, le liti di condominio e molto altro) evita all’utente di rivolgersi da subito alla giustizia ordinaria per risolvere un contenzioso risparmiando tempo e denaro.

Quali sono le caratteristiche di questa forma di giustizia alternativa?

mediazione e conciliazione per i cittadini

La mediazione

La mediazione è un processo nel quale interviene un intermediario che cerca di conciliare le due parti in causa proponendo una soluzione di accordo amichevole. Può essere una scelta attivata liberamente dai soggetti in contenzioso (mediazione facoltativa) o delegata, ovvero indicata dal giudice al termine dell’iter giudiziario.

Chi sceglie questa strada deve presentare la domanda, senza la presenza di un avvocato, ad uno degli organismi accreditati (l’elenco completo è disponibile sul sito www.giustizia.it). Entro 15 giorni viene nominato un mediatore che, nel corso degli incontri, cerca di far stipulare alle parti in causa un accordo amichevole. Se l’accordo viene raggiunto, la conciliazione può essere omologata dal Tribunale, in caso contrario si può avviare il processo civile. Se le parti in causa vivono lontane, si può ricorrere alla mediazione on line.

Le spese da sostenere riguardano la quota da pagare all’organismo di mediazione, circa 40 €, e la tassa da versare al Ministero della Giustizia, che varia in base al valore della controversia (da 65 € per valore lite fino a 1000 € a 9.200 € per liti di valore oltre 5 milioni).

La conciliazione paritetica

Quando le aziende (per esempio i gestori energetici e di telefonia, banche, assicurazioni) hanno sottoscritto accordi con associazioni di consumatori, in caso di contenzioso si può ricorrere alla conciliazione paritetica, procedimento nel quale interviene una commissione di conciliazione, formata da un rappresentante del conciliatore e uno dell’azienda, che cerca di risolvere la controversia senza che le parti s’incontrino direttamente.

In caso di disservizio il consumatore deve presentare reclamo scritto all’azienda responsabile secondo le forme e i modi previsti dal contratto. Se la risposta non è soddisfacente o non arriva in tempi brevi, il cittadino, supportato da un’associazione di consumatori, può presentare domanda di conciliazione. La commissione si riunisce e propone un accordo al richiedente. In caso di accettazione il verbale della conciliazione vale come accordo accettato e sottoscritto da entrambe le parti in causa. In caso di rifiuto si sigla un verbale di mancato accordo e si presenta la controversia in altre sedi.

La conciliazione paritetica è gratuita per i consumatori. Alcune associazioni dei consumatori potrebbero richiedere il versamento di una quota di iscrizione per offrire la propria assistenza.

Esistono inoltre una serie di agevolazioni fiscali volte a incentivare il ricorso alla mediazione e alla conciliazione:

  • Esenzione da imposta di bollo e ogni altra spesa, tassa e simili sugli atti relativi al procedimento di mediazione
  • Esenzione del verbale d’accordo dall’imposta di registro
  • Riconoscimento di un credito d’imposta commisurato all’indennità versata all’organismo di conciliazione, fino a un massimo di 500 € (250€ se la conciliazione fallisce.)

Un altro vantaggio riguarda anche i tempi del contenzioso: è stato rilevato infatti che un procedimento di conciliazione si conclude in media dopo 61 giorni, a fronte dei più di 1000 necessari alla giustizia ordinaria.

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Ultimi commenti
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    Fino ad oggi la mediazione è stata utile solo per le tasche di chi effettua corsi di formazione obbligatori per il rilascio dell’attestato di mediatore non di certo per i cittadini. Una buona idea europea, ma, come spesso accade, applicata malissimo in Italia….

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    Io credo che la mediazione rappresenti una valida alternativa ai processi tradizionali.Soprattutto vi ringrazio per aver invitato a riflettere sull’utilità della mediazione nel caso di controversie che coinvolgono più soggetti, come nel caso dei dissidi tra consumatori e aziende: in questo caso la mediazione consente davvero un notevole vantaggio per risolvere il contenzioso in tempi rapidi e con vantaggi economici per i cittadini.

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