Un’altra impietosa incursione di Altroconsumo presso 93 banche italiane per capire che tipo di consigli offrono ai risparmiatori.
Incursione che ha prodotto risultati più devastanti di quelli di una pattuglia di Navy Seals scatenati.
E’ il tema della consulenza finanziaria MIFID, particolarmente caro a questo blog, in quanto ha a che fare con la tutela del risparmiatore che si trova ad investire i propri soldi (se il tema della consulenza MIFID ti interessa, leggi ad esempio qui e qui).
Che cosa è emerso, in sintesi, da questa indagine di Altroconsumo?
- Consulenza superficiale e poco professionale, con un tempo medio dedicato al risparmiatore di 15 minuti. 15 minuti!!! Davvero poco perché un operatore di sportello possa valutare le caratteristiche di un investitore e consigliarlo per il meglio.
- Risposte poco pertinenti, se non surreali, tipo “Per investire bisogna chiedere un prestito”, oppure “Di questi tempi, meglio vivere alla giornata”.
- Molti sportelli bancari riluttanti a rilasciare informazioni e documentazione che sia chiara, corretta e non fuorviante (… questo sarebbe quanto prescrive la normativa MIFID, molto tutelante per il risparmiatore).
- Una tendenza diffusa degli operatori bancari a proporre i prodotti della casa o quelli che garantiscono commissioni elevate, facendo i soli interessi della banca, non quelli del risparmiatore. Ma il conflitto d’interesse non è certo una novità…
Insomma: disastro. Come sempre, non si può generalizzare, ma un campione di 93 istituti di credito non è piccolo e i risultati dell’indagine parlano chiaro. La consulenza finanziaria per i risparmiatori, effettuata con tutti i crismi previsti dalla normativa MIFID sembra sempre più un animale mitologico, bello e affascinante sì, ma non presente nel mondo reale.
