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HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALEIl fascino intramontabile dei libretti di risparmio: cosa c’è da sapere?

Il fascino intramontabile dei libretti di risparmio: cosa c’è da sapere?

Dovremmo fare un post sui libretti di risparmio, ci siamo detti qualche giorno fa qui in ufficio. Sì, perché – a giudicare dalle domande che ci arrivano e dalle ricerche online che monitoriamo – vanno via come il pane. “Ancora?”, si dirà. Ebbene sì: ancora. Nonostante i rendimenti il più delle volte trascurabili, la tassazione che invece non lo è e l’operatività limitata.

Vediamo quindi di riepilogarne le caratteristiche salienti: cosa sono, a che cosa servono, quanto rendono, quanto sono tassati, quali rischi comportano. Cominciamo.

 

Cos’è il libretto di risparmio?

Tecnicamente noto anche come “deposito a risparmio”, è un contratto in virtù del quale l’ente erogatore (per esempio, la banca) assume la titolarità del denaro versato dal risparmiatore, con l’impegno di corrispondere un interesse e con l’obbligo di restituirlo alla scadenza del contratto o su richiesta del cliente.

A differenza del conto corrente, utilizzato per le spese quotidiane, il deposito a risparmio è al servizio del risparmio. Al primo versamento possono quindi seguirne altri, in un’ottica di accumulo.

Ogni operazione viene registrata sul libretto, che è un vero e proprio supporto “vintage” cartaceo: le somme depositate possono essere movimentate esibendolo, ma gli accrediti di bonifici, singoli o ricorrenti, e gli addebiti periodici si possono effettuare anche senza presentarlo. Vi si possono dunque versare stipendi e pensioni. Almeno una volta all’anno bisogna recarsi allo sportello per aggiornarlo.

Salvo deleghe, solo il titolare può gestire il libretto di risparmio.

Generalmente i libretti di risparmio piacciono molto alle mamme e ai papà, che li aprono per intestarli ai figli minorenni.

 

Ma come funziona il libretto di risparmio?

Il libretto che oggi riceve il risparmiatore è nominativo. Ne esistono di due tipi:

  • libero: è possibile prelevare o versare denaro senza limiti di tempo né importo;
  • vincolato: le somme rimangono depositate per un certo periodo di tempo prestabilito. Il che potrebbe comportare costi in più per svincolare le somme prima della scadenza.

Normalmente, il libretto di risparmio prevede la possibilità di accedere a una serie di basilari servizi bancari: oltre ai già citati accrediti di bonifici e addebiti di pagamenti ricorrenti, si può ottenere una carta per i prelievi.

Va detto, però, che con i depositi a risparmio non si può “andare sotto”: il saldo, infatti, può essere solo positivo.

 

Caro libretto di risparmio, quanto mi costi?

Dipende dalle spese di gestione, le quali a loro volta dipendono dal numero di operazioni effettuate e dai servizi di cui si usufruisce. I depositi intestati ai minori non prevedono spese di apertura e gestione.

 

 

Qual è la tassazione dei libretti di risparmio?

Chi possiede un libretto di risparmio deve innanzitutto pagare l’imposta di bollo: 34,20 euro all’anno per le persone fisiche, mentre per le persone giuridiche siamo a quota 100 euro.

Unica eccezione è il limite di giacenza media inferiore a 5.000 euro: se il soggetto, nell’arco dell’anno, mantiene una giacenza media sotto i 5.000 euro, allora è esentato dal pagare l’imposta. Ciò vale per le persone fisiche, cioè me e voi. Per quelle giuridiche, l’imposta si paga anche avendo giacenze medie più basse di 5.000 euro.

Bisogna poi sottrarre al rendimento generato dagli interessi – che generalmente sono tutt’altro che galattici, nell’ordine dello zero virgola percento lordo annuo – il 26% annuo di tassazione.

 

Ci sono rischi associati ai libretti di risparmio?

Quelli non mancano mai. Nemmeno in uno strumento ritenuto sicuro e appagante come il libretto di risparmio.

I principali consistono:

  • nella variazione, sfavorevole per chi lo ha aperto, delle condizioni – tasso d’interesse creditore, commissioni e spese – laddove contrattualmente previsto (grande attenzione va posta quindi alle clausole);
  • nel rischio di controparte.

Quanto al rischio di controparte, c’è però da tenere a mente che tutte le banche che operano nell’Unione Europea devono aderire a un sistema di garanzia dei depositi che copre fino a 100.000 euro per ogni singolo depositante (e per ciascuna banca)1.

 

Che fine hanno fatto i libretti al portatore?

Come vi raccontammo a suo tempo2, per effetto delle norme antiriciclaggio dal 4 luglio 2017 non si possono più emettere o trasferire libretti di risparmio al portatore, dai quali poteva prelevare chiunque ne fosse in possesso, ma che non potevano presentare un saldo pari o superiore a 1.000 euro.

Quelli all’epoca in circolazione andavano estinti, pena una multa, entro il 31 dicembre 2018.

 

Conviene aprire un libretto di risparmio?

L’opzione si può valutare, considerando che alcune offerte oggi sul mercato attirano il risparmiatore puntando sui costi di apertura, gestione ed estinzione bassi quando non addirittura nulli, sulla copertura del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, sul capitale sempre rimborsabile e su rendimenti un po’ meno esangui.

Ma nulla vieta di prendere in considerazione soluzioni un po’ più appetibili in termini di rendimento: per esempio, i Piani di Accumulo3, che consentono di accantonare somme di denaro anche piccole con regolarità.

Insomma, le alternative non mancano: può valere la pena di allargare un po’ lo sguardo.

 



1 – Conto corrente a rischio? Interviene il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
2 – Addio libretti al portatore: dove metto i miei risparmi?
3 – #ABCFinanza: PIC vs PAC, meglio investire tutto e subito o con gradualità?

Scritto da

Nata a Rieti, gli studi universitari a Roma, lavora a Milano dal 2007. Dopo un'esperienza di quattro anni in Class CNBC, canale televisivo di economia e finanza del gruppo Class Editori, si è spostata in Blue Financial Communication, casa editrice specializzata nei temi dell'asset management e della consulenza finanziaria. A dicembre 2017 si è unita al team di AdviseOnly.

Ultimi commenti
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    Consiglio di approfondire a chi scrive questo articolo il capitolo costi. Il libretto non prevede alcun costo di apertura e chiusura e non sono previsti. Il libretto offre anche l’opportunità ai clienti di avere gratuitamente una carta libretto che consente di prelevare in 9000 uffici postali. I clienti possono associare anche l’iban di una banca per trasferire liquidità e attivare le offerte smart per una remunerazione della liquidità. Oggi si aggiunge l’opportunità di sottoscrivere i buoni, le offerte smart anche online.

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