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Conto corrente bancario, online o postale: quale scegliere?

Conti corrente online e postali, qual'è più conveniente.

Bancari, online e postali. Quando si sceglie di aprire un nuovo conto corrente, la scelta generalmente ricade sugli istituti tradizionali. Tuttavia, anche online è possibile trovare veri e propri depositi bancari, con caratteristiche del tutto simili a quelli ordinari.

Ma qual è quello più conveniente? Scopriamolo grazie all’ultima indagine1 condotta da Bankitalia sull’onerosità dei conti correnti2.

 

L’andamento delle spese nel 2017: conti correnti tradizionali

Per il secondo anno consecutivo torna a salire la spesa media per la gestione di un conto corrente bancario ordinario: nel 2017 è stata pari a 79,4 euro, 1,8 euro in più rispetto al 2016.

Sono principalmente cresciute le spese fisse3, per effetto di un aumento dei canoni di base (circa 3 euro in più) e delle commissioni legate alle carte di credito e alle carte di debito (complessivamente 0,8 euro di aumento). Le spese variabili4, pari a 26,6 euro, sono rimaste pressoché invariate, registrando una crescita di circa 0,3 euro. Lievi rialzi anche per i bonifici online (principalmente per un aumento del numero di versamenti effettuati). Sono invece diminuite le spese dovute alle operazioni presso gli sportelli bancari, a causa del minore utilizzo degli stessi.

 

Conti correnti postali: convenienti ma limitati

Anche per quanto riguarda i conti correnti postali si sono registrati maggiori oneri per i canoni di base (circa 0,5 euro in più) e per le carte di debito (0,8 euro di aumento). Nel 2017, la spesa di gestione di un conto postale è stata pari a 49,8 euro: 2,1 euro in più rispetto all’anno precedente e circa 30 euro in meno rispetto ad un istituto bancario tradizionale.

La differenza di spesa è riconducibile alla diversa composizione della clientela postale. Ad esempio, la percentuale di clienti che dispone di almeno una carta di credito è molto più bassa tra i conti postali (l’8,2 per cento contro il 35,4 per cento dei correntisti bancari). Se si considerano le spese variabili, le maggiori differenze sono principalmente attribuibili alle spese di scrittura delle operazioni, sostanzialmente gratuite per i conti postali, e alle minori spese riscontrate per i pagamenti automatici.

 

Spese di gestione conti correnti | amCharts

 

Anche se più conveniente, l’offerta di Poste Italiane per i conti correnti è piuttosto limitata:

  • minore operatività rispetto ai conti bancari;
  • la carta di credito postale non è equiparabile alle carte di credito e di debito tradizionali e può essere utilizzata solo negli sportelli delle Poste;
  • gli assegni postali non sono accettati da tutti gli esercenti.

Ad ogni modo, i conti correnti postali offrono la maggior parte dei servizi basilari più frequentemente utilizzati come ad esempio prelievi, depositi, accredito di pensione o di stipendio.

 

 

Conti correnti online: convenienza e comodità, ma attenti ai costi accessori

I conti correnti telematici sono rappresentati da depositi bancari rivolti a consumatori che intendono svolgere le loro operazioni prevalentemente online. Nel 2017, anche la spesa di gestione di questi conti è aumentata di 0,6 euro ed è pari a 15,3 euro. Parliamo di quasi 65 euro in meno rispetto ai conti correnti tradizionali e di circa 50 euro in meno di quelli postali.

Questo significativo divario di spesa è attribuibile prevalentemente alla diversa struttura tariffaria: il canone di base, dal cui pagamento è esente oltre il 95 per cento della clientela online (contro poco più di un quarto della clientela tradizionale), concorre a spiegare circa 29,6 euro della differenza osservata.

 

Confronto spese cc online bancari | amCharts

 

Anche la spesa per le carte di pagamento, sebbene più utilizzate dalla clientela online, non comporta aggravi di spesa, poiché i relativi costi sono significativamente inferiori per le carte di credito e praticamente nulli per le carte di debito. Infine, il limitato ammontare delle “altre spese fisse” consente un risparmio di 6,2 euro. Tuttavia, bisogna stare attenti a eventuali costi accessori che potrebbero venire addebitati per i bonifici online o i prelievi presso altre banche.

 

Quale scegliere?

La risposta dipende dal profilo del singolo utilizzatore. La spesa di gestione dei conti correnti dipende infatti:

  • dalla tipologia dei clienti: è più bassa per “giovani”, “famiglie” e “pensionati” a bassa operatività, mentre è sensibilmente maggiore per “famiglie” e “pensionati” ad operatività medio/alta;
  • dalla tipologia di servizi bancari di cui si vuole usufruire (prelievi, bonifici, pagamenti automatici) e dai canali di utilizzo impiegati (sportello, ATM, canali telematici).

È importante sottolineare che per scegliere il conto corrente non bisogna basarsi solo sul canone mensile, ma sul costo totale annuo del conto, che è dato dalla differenza tra gli interessi attivi sulle giacenze, se previsti, e i costi legati alle operazioni fatte durante l’anno (oltre alle spese di bollo pari a 34,20 euro, che diventano almeno 64,80 euro nel caso in cui ci sia anche un deposito titoli). Inoltre, è bene tenere conto di:

  • tassi d’interesse che la banca offre come remunerazione della giacenza;
  • eventuali penali per un conto “andato in rosso”.

La normativa vigente in tema di trasparenza prevede l’obbligo per gli intermediari di riportare nei fogli informativi e negli estratti conto dei conti correnti destinati ai consumatori un “Indicatore Sintetico di Costo”, determinato in base ai livelli di operatività e alle caratteristiche socio-anagrafiche della clientela individuati dalla Banca d’Italia.

Non dimentichiamo che per le famiglie con redditi medio – bassi c’è il conto corrente base gratuito che le banche devono fornire obbligatoriamente per legge.

 



1 – La rilevazione è stata condotta su 13.166 conti correnti bancari e 1.020 conti correnti postali: 621 sportelli bancari, 51 sportelli postali e 861 conti on line non riferibili a sportelli.
2 – Indagine sul costo dei conti correnti nel 2017, fonte: Banca d’Italia
3 – Includono le spese per: il canone annuo, le carte di pagamento, le imposte di bollo, l’invio delle comunicazioni al cliente.
4 – Sono definite dall’operatività del conto: i pagamenti ricevuti tramite bonifico, imposte e tasse, l’emissione di assegni, i versamenti in ogni forma e le richieste di movimentazione del conto.

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