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HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALEBuy & hold: una soluzione d’investimento in tempo di crisi

Buy & hold: una soluzione d’investimento in tempo di crisi

Se chiedessimo a una decina di persone “cosa vuol dire investire?”, probabilmente solo una citerebbe il buy & hold. Letteralmente “compra e tieni” questa strategia punta a un investimento di medio/lungo termine: l’esatto contrario del comprare e vendere in poche ore in maniera opportunistica e spesso frettolosa e assai poco conveniente. Sono recenti i casi portati alla luce dalla Consob che dimostrano ancora una volta come il trading online possa rappresentare un pericolo per i propri risparmi. Vediamo allora come si possono invece consolidare i guadagni, mantenendo per lungo tempo le proprie posizioni.

 

La pazienza: la virtù dei forti anche negli investimenti

Non siamo solo noi a dirlo e ridirlo: molteplici studi hanno dimostrato che gli investimenti nel lungo periodo offrono elevate potenzialità di rendimento e che la vendita frettolosa legata a movimenti di breve periodo del mercato non porta risultati positivi. Lasciate perdere tutti quelli che vi prospettano con fare saccente guadagni stellari in poche settimane seguendo il “diktat” di un soggetto x che ti dice quando vendere o comprare. Piuttosto, meglio rifarsi alla saggezza popolare. Della serie: “se mantieni la calma in un momento d’ira risparmierai cento giorni di dolore”.

Da tempo invece esistono molte società di gestione del risparmio che hanno arricchito la propria offerta con fondi obbligazionari che adottano, in un orizzonte temporale mediamente lungo e predefinito (tipicamente cinque anni), strategie di investimento buy & hold.

 

Le caratteristiche dei fondi buy & hold obbligazionari

Un fondo obbligazionario buy & hold in poche parole replica il profilo di una obbligazione. Punta a rimborsare alla scadenza il capitale investito distribuendo nel corso della vita una cedola, spesso predefinita nell’ammontare. L’obiettivo della strategia? Conseguire un rendimento potenziale, a fronte di un ragionevole grado di rischio, e mantenere l’investimento fino alla sua naturale scadenza, per non esporsi alle possibili fluttuazioni dei prezzi.

Ma allora perché scegliere un fondo e non acquistare più semplicemente e in modalità “fai-da-te” titoli obbligazionari? Un fondo buy & hold obbligazionario, oltre al vantaggio implicito della strategia indicata, offre numerosi punti di forza aggiuntivi.

  • Prima di tutto, nel fondo il principio della diversificazione trova piena applicazione. Il gestore non punta su un singolo titolo, ma su una molteplicità di titoli, selezionando quelli più coerenti con l’orizzonte temporale e gli obiettivi di investimento in termini di allocazione geografica, tipologia di emittente (es. governativi o corporate), valuta, e via dicendo.
  • Il portafoglio è monitorato da professionisti che hanno comunque la possibilità di sostituire, con un’opportuna rotazione, singoli titoli se la qualità del credito deteriora o per una presa di profitto a favore del comparto. La regola dell’hold, insomma, vale, ma in maniera ragionata e intelligente.
  • L’investimento in un fondo consente di accedere a titoli altrimenti fuori dalla portata di un investitore retail, dal momento che richiedono tagli minimi piuttosto consistenti.
  • Infine, esiste la distribuzione periodica di una cedola, spesso predefinita nell’ammontare, utile per far fronte alle proprie esigenze di cassa o a spese pianificate e ricorrenti.

 

 

Una possibile soluzione in periodi di crisi

I dati pubblicati di recente, soprattutto quelli sul commercio estero, la disoccupazione e sull’attività manifatturiera, evidenziano un rallentamento simultaneo dell’economia in tutti i Paesi. Le dispute commerciali e le tensioni sociali non fanno altro che aggravare la situazione e, con ogni probabilità, innescheranno sul mercato episodi di alta volatilità per ancora molto tempo.

La strategia buy & hold può rappresentare una soluzione appropriata per affrontare questo contesto. Grazie alla definizione iniziale del rendimento a scadenza del portafoglio, sulla base delle attuali condizioni di mercato, il sottoscrittore infatti può “fissare” il rendimento complessivo del suo investimento, affidandosi a professionisti del settore in grado di diversificare opportunamente il portafoglio tra emittenti, settori e aree geografiche ad oggi più interessanti.

Anche in questo contesto di incertezza quindi, se si hanno gli strumenti giusti, è possibile “bloccare” un rendimento interessante, beneficiare di un flusso cedolare e tenere sotto controllo i rischi grazie alla diversificazione e allo sguardo attento di professionisti.

 

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Ultimi commenti
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    Buongiorno, apparentemente tutto vero anche se alcuni gestori di fondi non brillano certo per le loro performance e nella brusca caduta di febbraio anche loro le penne ce le hanno lasciate. Vorrei solamente evidenziare un paio di aspetti negativi non certo di poco conto e che pochi tengono ben presente: costi di sottoscrizione e gestione, successione. I fondi a volte sono costosi e in fase di successione finiscono nel calcolo delle imposte.
    Distinti saluti

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      Ha perfettamente ragione, ma dove la gestione invece è più che positiva il costo (commissioni) è comprensibile. Per quanto riguarda la successione vorrei sottolineare che la quota di titoli di stato presenti nel fondo non entra nella dichiarazione di successione. In sostanza in fase di successione ci si comporta esattamente come se si avesse un portafoglio titoli fisici.

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