Da quando, sul nostro blog, è apparso il nostro primo post dedicato alle assicurazioni1, più di una persona ci ha scritto per chiederci delucidazioni sul grado di rischio dei vari prodotti Vita da noi illustrati. In particolare, in riferimento ai prodotti dotati di una più o meno accentuata natura finanziaria.
Dopo esserci confrontati tra di noi sul tema, abbiamo convenuto che questo potrebbe essere uno di quei casi in cui un’infografica vale più di mille parole.
Ecco dunque, qui di seguito, la nostra infografica: un vero e proprio termometro del rischio, con i vari prodotti – dalle unit linked in giù – in corrispondenza dei diversi gradi della “febbre”. In linea di principio, più consistente è la natura finanziaria del prodotto, maggiore è il rischio; viceversa, laddove “vince” la natura assicurativa, il rischio è più contenuto.
Come si vede, al top troviamo le unit linked, dotate di una natura finanziaria molto accentuata. L’entità del capitale che la compagnia verserà al beneficiario dipenderà dal valore delle quote dei fondi nei quali sono stati investiti i premi versati, al netto dei costi. Il sottostante della polizza, quindi, è un investimento in strumenti finanziari, con tutti i rischi annessi e connessi.
Seguono le multiramo, che sono un mix tra unit linked e gestioni separate. Gestioni separate che, dal canto loro, sono prodotti assicurativi d’investimento con rendimento minimo garantito o capitale garantito: l’assicurazione prende i premi e li investe prevalentemente o esclusivamente in titoli di Stato e obbligazioni, per poter contare su un ragionevole livello di sicurezza, redditività e liquidità.
Abbiamo poi i PIP, i Piani Individuali Pensionistici, assicurazioni sulla vita che garantiscono una rendita vitalizia integrativa alla pensione pubblica: rappresentano a tutti gli effetti una forma pensionistica complementare individuale, con le agevolazioni fiscali riconosciute al risparmio previdenziale. Al compimento dell’età pensionabile si ha diritto a ricevere le somme maturate.
Le coperture per la salute, che vediamo agli ultimi gradini (e nelle quali, quindi, la natura assicurativa è decisamente prevalente) prevedono il rimborso di spese mediche e costi per ricoveri, interventi chirurgici e invalidità permanente dovuta a malattia.
Contigue a queste sono le Long Term Care, che coprono le spese legate alla non autosufficienza dovuta a malattia, infortunio o vecchiaia. Esse, come abbiamo detto la volta scorsa, danno diritto a una rendita periodica o, in alternativa, al versamento di un capitale, al rimborso delle spese di assistenza o a un’assistenza presso gli istituti di cura convenzionati con la compagnia.
Infine, la polizza Vita per eccellenza: la Temporanea Caso Morte, che protegge le persone indicate nel contratto (i cosiddetti “beneficiari”) dagli eventuali problemi finanziari in caso di decesso dell’assicurato.
Ovviamente, restiamo a disposizione in caso di vostre eventuali osservazioni e richieste di chiarimento, certi fin d’ora che non mancherà occasione per tornare sul tema.
A presto!