Oltre un decennio di elevata correlazione tra tutti i tipi di asset ha reso la diversificazione una bella sfida, e l’inflazione ha peggiorato ulteriormente le cose. Ciò ha indotto alcuni investitori a ripensare il tradizionale mix azioni-obbligazioni e a cercare soluzioni un po’ diverse. Come gli etf cuscinetto, o etf buffer.
Nel mondo, gli etf buffer hanno un patrimonio totale in gestione di oltre 10 miliardi di dollari. Il fondo più corposo è l’Innovator U.S. Equity Power Buffer ETF – November PNOV, con un patrimonio di 785,69 milioni di dollari.
Questi prodotti sono noti anche come etf “a risultato definito”: idealmente, puntano a offrire protezione contro l’instabilità in un periodo specifico cercando al contempo di garantire il risultato, appunto. Ma come funzionano? Prima di rispondere, affrontiamo un’altra domanda.
Cos’è un etf e come funziona?
Un etf è un fondo passivo che segue un particolare indice, settore, materia prima o altre attività. Può essere acquistato o venduto in Borsa come le azioni. E può essere strutturato in modo da tracciare qualsiasi cosa, dal prezzo di una singola materia prima a un’ampia e diversificata selezione di titoli. Gli etf possono quindi essere utilizzati per seguire specifiche strategie di investimento.
Cos’è il cuscinetto?
Come suggerisce il nome, si tratta, idealmente, di un cuscinetto contro i colpi avversi dei mercati. Praticamente, il fondo passivo ottiene questo “buffer” facendo un mix tra posizioni a breve e a lungo termine. L’idea è che la somma dei guadagni nel breve possa fungere da copertura per il lungo periodo.
Per raggiungere lo scopo, gli etf cuscinetto fanno ricorso anche alle opzioni, quei contratti che prevedono il diritto di comprare (opzione call) o di vendere (opzione put) un dato strumento finanziario a un prezzo prefissato entro un determinato periodo di tempo (opzione americana) o a una data prefissata (opzione europea).
Per comprendere meglio come funziona l’etf cuscinetto, proviamo a fare un esempio. Abbiamo ricevuto un invito a cena e sappiamo già che sarà una cena luculliana, abbondante e raffinata. Qualcosa che varrà la pena di gustare fino all’ultimo boccone, insomma. Decidiamo quindi di saltare il pranzo e tappare la fame con spuntini sani nell’arco della giornata. In questo caso, gli spuntini (breve termine) fungono da “copertura” per la nostra fame, permettendoci di arrivare alla cena (lungo termine) ben preparati.
L’idea è un po’ questa: in attesa della ricca cena (gli investimenti di lungo periodo) sfruttiamo gli spuntini (le coperture, soprattutto di breve) per cercare di non restare a digiuno durante la giornata.
Investire o non investire?
Il tipo di prodotto non è privo di un certo grado di complessità, però. E occhio anche ai costi. In estrema sintesi, e come sempre, ti consigliamo di valutare con cautela questi prodotti alla luce del tuo profilo e in ottica di adeguata diversificazione, parlandone con un valido consulente professionale.