Su questo blog parliamo spesso di diversificazione1, insistendo sull’importanza di crearsi un portafoglio di investimento eterogeneo in modo da mitigare il rischio complessivo. Ma proviamo a fare un passo indietro: come si costruisce, concretamente, un portafoglio di investimento?
Definisci le basi
Quando si inizia a definire il proprio portafoglio di investimento è necessario mettere a fuoco una serie di informazioni:
- Il livello di rischio che si è in grado di sopportare (basso, medio oppure alto)
- la durata dell’investimento (breve, medio o lungo termine)
- l’obiettivo dell’investimento (ad esempio generare un flusso di reddito più o meno costante oppure mirare alla valorizzazione del capitale).
Come è facile intuire, non esiste un unico portafoglio “one fits all”, valido per tutti gli investitori e per tutte le occasioni. Ognuno ha esigenze e obiettivi diversi ed è importante dunque costruirsi una asset allocation “cucita” su misura.
Scegli le asset class e gli strumenti
Una volta definiti i confini entro cui muoversi, il passo successivo consiste nel valutare l’universo investibile, ovvero le asset class in cui si può scegliere di investire: Azionario Italia, Azionario Europa, Azionario USA, Obbligazionario Euro di breve/medio/lungo termine, Obbligazionario Corporate Euro, Obbligazionario Corporate USA, Obbligazionario High Yield, Commodities… e così via. Non solo: l’investitore dovrebbe anche avere un quadro il più possibile chiaro di quali sono gli strumenti che consentono di investire in queste asset class: Azioni, ETF, ETC, Fondi, Obbligazioni. Per poter fare una scelta consapevole infatti, è importante conoscere le caratteristiche finanziarie di ciascuno strumento – non solo in termini di rendimento atteso, ma anche e soprattutto in termini di costi, liquidità2 e rischio3. Di seguito riassumiamo, sinteticamente, queste caratteristiche.
Occhio alla diversificazione
Torniamo al nostro “mantra”: diversificare sempre!
Nella costruzione di un portafoglio di investimento non va mai perso di vista il principio della diversificazione . Non conoscendo quali saranno le performance future degli investimenti è bene infatti “spalmare” il proprio capitale su strumenti con caratteristiche diverse, in modo da minimizzare la probabilità che tutti gli investimenti vadano male nello stesso momento. Maggiore sarà la diversificazione del portafoglio, minore sarà il rischio di perdita del capitale. La diversificazione non dipende tanto dal numero di strumenti che compongono il portafoglio, quanto piuttosto dalle loro caratteristiche e dall’asset allocation complessiva.
Non resta che monitorare l’investimento
Una volta stabilito il peso da attribuire a ogni singolo strumento sulla base degli obiettivi e dell’orizzonte temporale di ciascuno – magari con l’aiuto di un consulente finanziario – è importante monitorare il proprio investimento (cercando possibilmente di non intervenire al primo “scossone” sui mercati, focalizzandosi invece sugli obiettivi di medio/lungo termine).
Attenzione al fai da te
Creare portafogli ben bilanciati in autonomia non è così semplice: richiede una certa conoscenza dei mercati e buona dimestichezza con gli strumenti finanziari. In alternativa è sempre possibile chiedere il supporto di un professionista esperto: questo però non significa abbandonarsi passivamente a scelte altrui, ma farsi consigliare passo dopo passo nella costruzione di un portafoglio che sia veramente tarato sulle esigenze individuali.
1 – Perché è così importante diversificare il portafoglio?
2 – #ABCfinanza: cos’è è la liquidità di uno strumento finanziario?
3 – #ABCFinanza: cos’è il rischio di un investimento?
