Quante volte, in tutti questi anni, avete sentito parlare – e avete letto sul nostro blog – di “tempesta perfetta”? Ma quand’è che una tempesta si può definire “perfetta”? “Il termine”, ci spiega Wikipedia, “è impiegato in meteorologia per descrivere un ipotetico uragano che colpisca esattamente l’area più vulnerabile di una regione, provocando il massimo danno possibile per un uragano di quella categoria”.
In finanza, “tempesta perfetta” vale naturalmente come metafora, indicando tutta una serie di circostanze straordinarie che ciclicamente può capitare di dover affrontare. Diversi fenomeni che presi singolarmente potrebbero anche essere – e non sempre lo sono – di trascurabile portata uniscono le loro forze e scatenano, appunto, la “tempesta perfetta”.
Le “tempeste perfette” degli ultimi anni
Di tempesta perfetta, in riferimento alle più vulnerabili regioni concettuali dell’economia e della finanza, si è parlato molto negli anni passati, specialmente a cavallo della crisi del 2007-2008 e poi della crisi del debito del 2011-2012. Proprio in queste ore, fra l’altro, ricorrono i 10 anni dal famoso “Whatever it takes” dell’ex presidente della Bce (oggi presidente uscente del Consiglio dei ministri italiano) Mario Draghi.
Noi, sul nostro blog, parlammo di tempesta perfetta anche nel 2014, agli arbori della crisi tra Russia e Occidente.
Dallo scoppio della pandemia di Covid-19, il “sintagma” – come lo chiama Wikipedia – è tornato alla ribalta. “Negli ultimi due anni, durante la registrazione di vari episodi del podcast Odd Lots, è emerso un tema costante”, leggevamo in un articolo su Bloomberg qualche giorno fa.
“Molti settori sono stati colpiti da una serie di sfide che hanno portato a carenze, impennate dei prezzi e altre conseguenze dirompenti”.
La pandemia che ha sconvolto il mondo
Una pandemia come non se ne vedevano da almeno un secolo, che ha scosso l’economia reale sconvolgendo le catene di approvvigionamento e colpendo la forza lavoro in un modo che non era certamente facile prevedere. Gli esperti di Bloomberg si esprimono molto chiaramente a riguardo.
“Quando ci si trova di fronte a uno shock esogeno come la pandemia di Covid-19, un appellativo come ‘tempesta perfetta’ sembra racchiudere sia la portata dello sconvolgimento sia la difficoltà di individuarne gli effetti a catena e la sfida di compensarne effettivamente l’impatto”.
In effetti, le menzioni di “tempesta perfetta” negli articoli di cronaca in generale hanno registrato un’impennata da quando la pandemia ha colpito per la prima volta. E da allora sono rimaste elevate.
A Wall Street, poi, l’espressione ultimamente è stata utilizzata per descrivere uno dei trimestri più difficili di sempre per molte asset class.
L’umanità sta affrontando una serie di “tempeste perfette”
Pandemia di Covid-19, contesto geopolitico incandescente, clima che cambia. Ecco, dunque, un sunto velocissimo di alcune delle più perfette “tempeste perfette” cui stiamo assistendo in queste settimane/mesi, con relativi effetti ad ampio spettro. Tralasciando la pandemia, sulla quale ci siamo appena soffermati.
Produzione agroalimentare
Dagli agrumi in Sudafrica alle angurie del Texas, passando per l’avocado australiano: l’aumento dei costi di fertilizzanti, carburante e trasporto si intreccia con fattori squisitamente locali e/o di settore (per esempio la minor domanda di avocado, che ha provocato un calo del prezzo del prodotto in uno scenario nel quale tutti gli altri prezzi salgono, a volte anche in maniera vertiginosa).
Cambiamenti climatici
Su tutto, campeggiano i fenomeni meteorologici estremi, dovuti ai cambiamenti climatici che stiamo sperimentando sempre più frequentemente e incisivamente. Vogliamo parlare della siccità nel nostro Paese?
Guerra in Ucraina
Le crisi alimentari, energetiche e finanziarie globali scatenate (o comunque acuite) dalla guerra in Ucraina stanno colpendo Paesi già molto provati tanto dalla pandemia quanto dalla crisi climatica.
Disuguaglianze
In conclusione, l’umanità sta affrontando una “tempesta perfetta” di crisi che sta provocando un’inversione di rotta in quella che fino a non molto tempo fa è stata una crescente convergenza tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo, ampliando le disuguaglianze tra Nord e Sud.
Lo ha sottolineato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. Un divario che non è solo “moralmente inaccettabile”, ma che è anche pericoloso e minaccia ulteriormente la pace e la sicurezza.
Vi raccontiamo tutto questo per angosciarvi?
Certo che no. Ve lo raccontiamo per trasmettervi quanti più strumenti possibile affinché possiate farvi un’idea del contesto nel quale oggi siete chiamati a compiere le vostre scelte in materia di gestione del risparmio. Un’infarinatura, diciamo, per poi ulteriormente approfondire e dettagliare con il vostro consulente finanziario.
Perché va benissimo che il consulente finanziario sappia tutto su asset class, asset allocation, stime, previsioni, tendenze, Megatrend, bottom-up e top-down: ma è giusto che anche voi disponiate di una mappa di questo labirinto. Per essere, come vi diciamo sempre, investitori preparati e consapevoli.