Uno dei temi di investimento principali del 2020 è sicuramente la componente liquidità dei nostri portafogli. Questo perché con tassi d’interesse contenuti, rischi di deflazione in Europa, bassa inflazione a livello globale e attese di crescita modesta dei tassi di interesse, l’investimento in questa componente assume un ruolo molto importante nella nostra asset allocation. Inoltre, aiuta a diversificare i rischi del portafoglio e costituisce un “parcheggio” sicuro per i risparmi, in attesa di cogliere nuove opportunità d’investimento.
Ma prima di investire in strumenti di liquidità, è bene conoscere tutti i loro rischi.
Che cosa significa investire in “Liquidità”?
Gli strumenti di liquidità sono caratterizzati da un basso rapporto rischio/rendimento. Rientrano in questa asset class tutte le attività finanziarie a reddito fisso a breve termine, con un rischio minimo di perdita di valore (naturalmente anche la moneta contante rientra in queste attività). La perdita di valore può essere associata all’inflazione, un fattore di rischio che è importante monitorare nel tempo. Infatti, anche se bassa, potrebbe erodere il potere di acquisto offerto dallo strumento nel tempo.
Gli strumenti di liquidità a breve scadenza
I più comuni strumenti di liquidità (e monetari) presenti sul mercato del reddito fisso sono:
- conti correnti
- conti deposito
- titoli a scadenza massima di 12 mesi
- fondi ed ETF liquidità e monetari
I conti correnti sono la forma più diffusa. In genere offrono tassi d’interesse pari a zero. Se siete interessati, sul nostro blog troverete interessanti post che possono aiutarvi nella scelta di questo strumento.
I conti deposito dal canto loro (che abbiamo approfondito qui) sono liberi o vincolati. Possono offrire rendimenti più generosi rispetto ad altre alternative di investimento a breve termine. I depositi vincolati sono solitamente caratterizzati da date di scadenza e tassi d’interesse fissi. Il deposito avviene presso una banca o altro istituto per un periodo minimo prestabilito e a un tasso di interesse valido per tutta la durata del prestito. In caso di ritiro prima della scadenza, si applica una penale.
I titoli di Stato a breve termine come i BOT sono obbligazioni emesse sotto la pari e prive di cedola (“zero coupon bond”). Possono avere una durata di tre, sei o dodici mesi. La loro remunerazione è data dalla differenza tra valore nominale del titolo e il prezzo pagato al netto della ritenuta fiscale. Il rimborso avviene alla pari, alla data di scadenza del titolo.
Approfondiamo anche le caratteristiche dei fondi e degli ETF monetari o di liquidità. In Italia, il fondo è di solito a gestione attiva, ovvero non replica un indice di riferimento, mentre l’ ETF è a gestione passiva. Tuttavia, i fondi spesso hanno costi più elevati rispetto agli ETF, tali da rendere meno conveniente l’acquisto: conviene quindi valutare bene i costi selezionando attentamente i fondi, nel caso si opti per essi. Di contro, sugli ETF è richiesta una commissione di negoziazione.
Strumenti di liquidità vs. rischio liquidità
È importante distinguere tra strumento di liquidità e rischio liquidità, inteso come effettiva possibilità di acquistare o vendere sul mercato un titolo o strumento finanziario senza influenzare (negativamente per chi acquista o vende) il prezzo dello strumento o il suo rendimento. Facciamo un esempio: i depositi vincolati hanno sì scadenza breve, ma le penali che generalmente gravano sullo strumento in caso di smobilizzo anticipato sono un costo per il risparmiatore. Lo smobilizzo è quindi costoso: ecco che abbiamo di fronte uno strumento di liquidità con un rischio liquidità piuttosto alto.
A cosa serve la liquidità nelle fasi di stress dei mercati?
Secondo Morningstar i tempi del Coronavirus sono eccezionali, ma la funzione della liquidità in un portafoglio di investimento rimane invariata. E guardando bene, il modo in cui si stanno comportando i mercati non è diverso da altre fasi di stress. A marzo ad esempio l’indice Morningstar Eurozone ha perso il 17,38%. Per contro gli indici Bloomberg Barclays Euro treasury bill ed Euro Sovereign 1-3ys, che rappresentano i segmenti più vicini alla liquidità del mercato obbligazionario, hanno registrato rispettivamente -0,04% e 0%. Anche i segmenti un po’ più rischiosi del reddito fisso come i corporate bond hanno segnato cali contenuti se confrontati con le Borse.