La Cina è un’economia enorme che continua a espandersi, soprattutto in direzione di quei settori a elevato valore aggiunto tecnologico. Guardando al mercato del Dragone si riescono a cogliere almeno quattro grandi driver di crescita a lungo termine nell’ambito dei consumi, dell’urbanizzazione, dell’automatizzazione dei processi e dell’health care per soddisfare una fascia della popolazione anziana prevista in crescita.
I numeri di una crescita tecnologica inarrestabile
Queste tendenze vengono fuori anche nei numeri. Infatti, le vendite online sono cresciute del 16,5% nel 2019, con un volume che ha superato gli 1,5 trilioni di dollari. Sul piano dell’urbanistica, la domanda è robusta: basti pensare alle 205 milioni di persone che, tra il 2010 e il 2020, si sono spostate a vivere nelle principali città cinesi e alle ben 142 milioni che si muoveranno entro il 2032. Nel campo dell’innovazione, la Cina è un attore decisamente all’avanguardia e, per esempio, le installazioni di robot stanno crescendo di oltre il 25% all’anno nel settore manifatturiero. Ultimo, ma non per importanza, il settore health care, che dovrà coprire le esigenze di una popolazione cinese over 65 attesa in crescita a quota 343,8 milioni di persone: si stima che il mercato si espanderà del 9,3% all’anno tra il 2017 e il 2030.
Il primo ETF UCITS con copertura valutaria in Europa
Il governo cinese, inoltre, ha indicato le industrie ad alto tasso tecnologico come una priorità strategica per la crescita. E gli investimenti fatti stanno dando grossi frutti se si pensa che il Paese ha un’economia digitale molto sviluppata e tale da costituire il 30% del Pil, un dato più che raddoppiato rispetto al 2008. Sono evidenze che, ovviamente, hanno acceso l’interesse degli investitori internazionali alla ricerca di rendimenti. La sfida è selezionare le migliori tra le varie tipologie di aziende cinesi, quotate sia in Cina che all’estero. La casa svizzera d’investimenti Ubs, per esempio, ha da poco lanciato su Borsa Italiana un Etf, un fondo a gestione passiva che replica un indice di riferimento, dal nome Solactive China Technology Index. Il suo obiettivo è replicare l’andamento delle 100 principali società tecnologiche cinesi che realizzano gran parte dei loro ricavi attraverso varie attività, tra cui genomica, robotica e automazione, cybersecurity, intrattenimento digitale, cloud computing, auto del futuro, blockchain e social media. L’Etf è stato quotato sia nella versione a cambio aperto che in quella euro hedged: è il primo Etf UCITS con copertura valutaria in Europa sviluppato per cogliere le opportunità del settore tecnologico cinese.
Un indice alternativo per investire sul mercato tecnologico cinese
L’Indice di riferimento è il China Technology Index: esso è costruito in modo alternativo rispetto alla tradizionale allocazione settoriale, puntando espressamente sulle attività economiche più promettenti. L’universo investibile include tutte le tipologie di azioni cinesi: ossia le A-shares, B shares, H Shares, Red/P Chips e le altre aziende cinesi quotate all’estero sui mercati di New York, Londra o Singapore. La selezione viene ribilanciata ogni tre mesi ed è denominata in dollari. Il paniere seleziona per l’inclusione solo le cento aziende tecnologiche cinesi con il maggiore flottante, ossia la quantità di azioni realmente sul mercato e non detenute da dirigenti o governi. Inoltre, c’è un limite di concentrazione del 10% applicato al singolo emittente, in modo che il portafoglio d’investimento sia sempre diversificato e più resiliente rispetto ai rischi di un singolo settore o titolo.
Infine, per mantenere l’indice replicabile, solo le azioni di tipo A scambiate attraverso Stock Connect sono ammissibili e sono incluse al 20% della loro capitalizzazione di mercato free-float, per riflettere le restrizioni alla proprietà straniera.