In un anno caratterizzato dal riacuirsi di tutta una serie di rischi, di tipo politico ma non solo, si riprende la scena il tema dell’avversione al rischio e del flight-to-quality, lo spostamento degli investitori verso la qualità con l’idea di proteggere il patrimonio dai cali del mercato.
Un’opzione, in questo contesto, potrebbe essere investire in azioni emesse da aziende di elevata qualità, che presentino cioè modelli operativi sostenibili e un flusso di utili stabile.
Tutto inizia dal Factor Investing
In questo senso, possono facilitare il compito specifici Exchange Traded Funds che puntano a catturare per l’appunto il fattore qualità presente in quelle aziende capaci di usare bene il loro capitale.
Questo fattore costituisce una delle chiavi del Factor Investing1, che consente di andare oltre la mera capitalizzazione di mercato e di selezionare i titoli sulla base di un particolare criterio che, a seconda dei casi, va a prediligere la qualità, il rendimento, il valore o la bassa volatilità (solo per citarne alcuni).
L’esposizione fattoriale desiderata (per esempio al fattore Quality2) si ottiene tramite un processo di strutturazione rigorosa del portafoglio.
Gli indici Quality di MSCI
Una delle maggiori realtà mondiali specializzate nella costruzione di indici azionari, MSCI, ha nel suo carnet una serie di Quality index che, appunto, vanno a catturare il fattore qualità contenuto nei rispettivi parent index.
Spieghiamo meglio. Nella costruzione di un indice di qualità, MSCI parte da un “indice-madre” – per esempio, l’MSCI USA – e, per ogni titolo in esso contenuto, calcola il punteggio di qualità combinando le valutazioni relative a tre variabili fondamentali:
- il Return on Equity, ovvero il rapporto tra utile e patrimonio netto, che fornisce un’indicazione circa la redditività della società;
- il Debt to Equity, che in sostanza ci dice se la struttura finanziaria è equilibrata o meno, andando a osservare quanto pesano i debiti sul totale del patrimonio netto dell’impresa;
- l’Earnings Variability, che indica, appunto, la variabilità della crescita degli utili nell’arco di un certo periodo di tempo.
Sulla base dei voti ottenuti per ciascuna di queste tre variabili, MSCI calcola un punteggio composito per ogni azione. Ciò fatto, classifica tutti i componenti del parent index (che, nel nostro esempio, è l’MSCI USA) e include quelli con punteggio più alto nell’indice Quality.
Questo indice fattoriale è caratterizzato da un numero fisso di componenti: ciò vuol dire che, una volta esauriti i “posti” disponibili, i titoli con un punteggio di qualità inferiore non vengono inclusi. Basti pensare che l’MSCI USA Quality presenta 125 componenti, a fronte dei 620 dell’MSCI USA.
I titoli che hanno le caratteristiche per essere inclusi negli indici Quality sono ponderati in base al peso della loro capitalizzazione nell’indice di riferimento e al punteggio in termini appunto di Quality. Il peso di un titolo nell’indice fattoriale, dunque, non è altro che il prodotto tra queste due grandezze. È poi previsto un tetto massimo per emittente del 5%.
I Quality Index vengono ribilanciati semestralmente, a maggio e a novembre.
Fattore Quality in Europa e negli States
Tra gli indici Quality di MSCI c’è l’MSCI USA Quality Index, che si basa sul già citato MSCI USA Index e che include azioni di società a media e larga capitalizzazione del mercato statunitense. Proviamo a vedere quanto, tra gli altri e bassi dell’ultimo triennio, il fattore Quality abbia premiato gli investitori rispetto all’indice generale.
La “marcia in più” c’è ed è ancora più evidente guardando all’MSCI EMU Quality Index: questo indice è basato sul parent index MSCI EMU, che comprende titoli a media e larga capitalizzazione dei 10 Paesi sviluppati dell’Unione Economica e Monetaria Europea (UEM). Vediamo come si è comportato negli ultimi tre anni rispetto al suo “indice-madre”.
Si conferma quanto avevamo già visto, e cioè che le azioni associate a un’elevata qualità, selezionate in base a precisi criteri contabili, tendono alla lunga a sovraperformare le azioni di bassa qualità. Segnaliamo che nella categoria rientra anche la versione dell’MSCI USA Quality con copertura valutaria, l’MSCI USA Quality 100% hedged to EUR Index.
Gli ETF di UBS
E arriviamo agli ETF che permettono di investire in aziende di alta qualità. L’ampio ventaglio dell’offerta di UBS contempla in particolare tre strumenti che, replicando gli indici Quality di MSCI, offrono la possibilità di investire in azioni puntando sui benefici di questo fattore. Li vediamo qui di seguito.
Vuoi saperne di più?
1 – Il multi-factor investing, l’evoluzione della specie
2 – Le strategie del Factor Investing: il fattore quality