L’economia globale sta vivendo una forte fase di ripresa dopo le ristrettezze della pandemia. Lo si vede dai principali dati economici mondiali che evidenziano come perfino in Italia sia atteso un balzo del Pil stimato per il 2021 al 6%, fatto piuttosto inedito per un’economia che da decenni ha una crescita anemica. Tuttavia, l’aumento della domanda per beni e consumi, inserito in un mondo che non si è ancora lasciato del tutto alle spalle le problematiche della pandemia, sta provocando colli di bottiglia produttivi e un approvvigionamento difficoltoso delle materie prime.
Settore energetico sugli scudi
L’Ubs Bloomberg CMCI perfomance report, riferito al mese di settembre 2021, è in grado di fornire un’istantanea sul mondo delle commodity comprese nel paniere Bloomberg Constant Maturity Commodity Index (CMCI): il settore a rendere di più, con ritorni del 10,47%, è stato quello energetico, supportato dall’ottimismo sulla crescita della domanda di carburanti. La testata Bloomberg, inoltre, ha riportato come la Cina abbia ordinato alle sue compagnie energetiche statali di garantire i rifornimenti energetici a ogni costo durante l’inverno. In Europa, a settembre le riserve di gas naturale erano del 6,3% inferiori rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, una situazione che si può potenzialmente aggravare in caso di un inverno rigido e considerato un apporto inferiore dell’eolico durante il 2021. Performance positiva anche per settore agricolo, metalli industriali e bestiame. A fare un passo indietro solo il settore dei metalli preziosi.
Il momento delle commodity
Il periodo di intensa crescita economica, quindi, sta già influendo sul prezzo delle commodity che probabilmente proseguirà a essere trascinato verso l’alto. E per gli investitori a caccia di rendimento guardare a questo settore potrebbe rivelarsi una buona idea: infatti, da una parte, dedicare una parte del portafoglio alle commodity permette di avere benefici di diversificazione. Inoltre, queste hanno un valore reale capace di fornire protezione dall’inflazione e sono esposte ai cicli economici: significa che quando l’economia cresce o ci sono shock geopolitici, il loro valore aumenta. Gli investitori, tuttavia, non possono investire fisicamente nelle commodity e quindi, per farlo, bisogna ricorrere ai contratti standardizzati future.
Uno strumento pratico per investire
La casa svizzera d’investimenti Ubs ha nella sua gamma di prodotti Etf (fondi a gestione passiva che replicano un indice) gli strumenti per poter investire in modo pratico sulle commodity. L’UBS ETF (IE) CMCI Composite SF UCITS ETF, per esempio, si basa sul Bloomberg CMCI, il primo benchmark che introduce il concetto di diversificazione tra scadenze dei contratti future. L’indice, infatti, non investe unicamente in contratti future di breve termine, ma diversifica i suoi investimenti sull’intera curva delle scadenze. Questo accorgimento porta in dote all’investitore una protezione dalle manovre speculative tipica dei rinnovi mensili degli indici tradizionali. Il paniere è diversificato anche a livello settoriale, tra energia (31,8%), materiali industriali (25,7%), metalli preziosi (7,7%), prodotti agricoli (30,2%) e bestiame (4,7%). Lo stesso Etf è tuttavia possibile trovarlo con l’esclusione di prodotti agricoli e bestiame.
Lo UBS ETF (IE) Bloomberg Commodity CMCI SF UCITS ETF, invece, è progettato per ottimizzare il rendimento dell’investimento in materie prime applicando ai propri componenti sottostanti il meccanismo di rinnovo giornaliero dei future unito al principio della diversificazione della durata. Questo prodotto, pur applicando il concetto di diversificazione dei prodotti CMCI, è ponderato sull’indice Bloomberg Commodity Index. Quest’ultimo ha la caratteristica di limitare l’esposizione a una singola commodity a un massimo del 15% o a un singolo settore (25%), mentre l’esposizione a un gruppo è limitata al 33%.
L’alternativa per massimizzare il rendimento
L’UBS ETF (IE) CMCI Commodity Carry SF UCITS ETF, infine, ha la caratteristica di avere una bassa correlazione con le principali asset class, in più punta a offrire extra rendimento senza una vera esposizione al paniere sottostante. Ma come funziona? Replica la performance dello UBS Bloomberg CM-BCOM Outperformance Strategy Index ex-Precious Metals 2.5 Leveraged Net of Cost Total Return. L’obiettivo è ottenere il massimo dal rendimento sui roll, utilizzando una leva pari a 2,5 e una metodologia di rinnovo giornaliero dei contratti future per diversificare e ridurre i costi carry associati al rinnovo dei future. È disponibile anche nella classe ex Agricolture, cioè con l’esclusione dal paniere di prodotti agricoli e bestiame.
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