Il mercato sembra essere tornato a premiare la strategia Value. Noi di UBS abbiamo aggiunto “qualità” a questa strategia, dando vita ad un prodotto innovativo.
Fino a qualche anno fa, le scelte degli investitori erano vincolate ai classici temi d’investimento che dividevano il mercato a livello geografico, o al più settoriale. Ora la situazione è cambiata: con l’arrivo delle strategie d’investimento Smart Beta, gli investitori hanno un ventaglio d’offerta decisamente più ampio. Recentemente abbiamo parlato del fattore Yield e di come, al momento, stia dando buoni risultati (specialmente nell’Eurozona). Ultimamente, però, stiamo notando un ritorno del più tradizionale fattore Value: quel tipo di strategia che investe in società che stando alle valutazioni sembrano sottovalutate dal mercato.
Come sta andando il fattore Value in questo periodo?
Per buona parte del 2016, il fattore Value è andato molto bene, forse avvantaggiato da una politica monetaria più neutrale da parte delle banche centrali, o dalle migliori condizioni economiche a livello globale. In questo contesto di graduale miglioramento dell’attività economica, gli investitori prediligono gli attivi rischiosi ed in particolare le azioni più penalizzate dal mercato. Negli Stati Uniti, ad esempio, i titoli Value nell’arco del 2016 hanno reso il 10% in più dei titoli Growth.
Nel 2017, invece, c’è stata un’inversione di marcia e i titoli Growth hanno ottenuto performance migliori dei titoli Value. Perché?
Una delle ragioni dell’attuale sottoperformance del tema Value è da attribuire alla ripartizione settoriale: infatti, i settori che nei primi mesi del 2017 hanno ottenuto performance migliori sono proprio quelli che compongono il fattore Growth. Nell’indice MSCI Growth globale, legato ai Paesi Sviluppati, circa il 55% della capitalizzazione dell’indice è da attribuire a settori “caldi” come l’Information Technology, la sanità o il settore legato ai consumi discrezionali. Questi settori pesano solo il 26% nell’analogo indice Value.
La voce del mercato: qualcosa potrebbe cambiare
Stando alle performance, da circa un mese il mercato sembra aver riconsiderato il tema Value, sia in Europa che in America. Questa tendenza verso la ripresa del Value è anche dovuta alle attese relative alla crescita degli utili per azione (EPS) e al recupero di quei settori che fino ad ora sono rimasti indietro, come l’energia o il settore finanziario, che dal nostro punto di vista stanno registrando notevoli flussi in entrata. Per meglio comprendere l’evoluzione degli EPS nel corso dell’ultimo decennio, la tabella seguente mostra la differenza rispetto al picco ottenuto nel biennio 2007-2008: nello specifico, i settori legati all’energia e al settore finanziario sono quelli che sia in Europa che negli Stati Uniti, hanno il più ampio margine di ripresa.
UBS aggiunge qualità al fattore Value con il tema Prime Value
Come abbiamo analizzato più volte, la strategia Value può essere molto redditizia nel lungo termine, ma non è immune da rischi, e chi investe in questo tipo di strategia rischia di incorrere nelle cosiddette Value Trap, ovvero in titoli che hanno prezzi bassi perché sono in effettiva difficoltà, e non perché sono sottovalutati. Per cercare di limitare questo rischio, abbiamo dato vita ad una nuova tipologia di ETF che prende il nome di Prime Value. L’ETF UBS ETF Prime Value mette insieme il DNA del fattore Value con quello Quality, in modo che gli investitori possano continuare ad investire in titoli sottovalutati dal mercato ma di alta qualità. Questo è possibile applicando alla scelta dei titoli dei filtri basati sul ritorno sul capitale (ROE), sul rapporto debito/capitale e sulla volatilità degli utili. In questo modo si minimizza il rischio di incorrere nella Value Trap. Dal 2000 in poi, il fattore Prime Value legato all’Eurozona ha reso il 3,91% all’anno in più rispetto all’indice tradizionale EMU Value. Per quanto riguarda il mercato USA, dal 2000 ad oggi l’indice Prime Value ha reso il 4,65% annuo in più rispetto al tradizionale MSCI USA Value. Insomma, il valore c’è. La qualità pure.
L’offerta di UBS ETF Italia
Per prendere esposizione sulla famiglia Value UBS mette a disposizione quattro prodotti.
[accordion title=”UBS ETF (IE) MSCI USA Value UCITS ETF (USD) A-dis”]
(ISIN IE00B78JSG98): il fondo investe in azioni comprese nell’indice MSCI USA Value, di cui replica l’andamento del prezzo e del rendimento. Il paniere è costituito da titoli di società del mercato statunitense la cui capitalizzazione di mercato è compresa nell’85% superiore dell’universo azionario investibile americano, tenendo presente una soglia minima assoluta. Il fondo offre un alto grado di trasparenza ed è ben diversificato grazie ai molti settori che lo compongono.
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[accordion title=”UBS ETF (LU) MSCI EMU Value UCITS ETF (EUR) A-dis”]
(ISIN LU0446734369): i titoli su cui investe sono compresi nell’indice MSCI EMU Value. Il fondo investe in quei titoli delle società europee la cui capitalizzazione di mercato è compresa nell’85% superiore dell’universo azionario investibile dell’Unione Monetaria Europea e ha in sé una vasta gamma di Paesi e settori.
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[accordion title=”UBS ETF (LU) Factor MSCI EMU Prime Value UCITS ETF (EUR) A-dis”]
(ISIN LU1215452928): il fondo investe in titoli Large e Mid-Cap europei dell’indice MSCI EMU Prime Value. La strategia del fondo è incentrata su società con fondamentali solidi e ad alto valore, facenti parte dei titoli dei Paesi dell’Unione Monetaria Europea. I titoli vengono selezionati in base a criteri di dimensione, liquidità e flottante minimo.
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[accordion title=”UBS ETF (IE) Factor MSCI USA Prime Value UCITS ETF (USD) A-dis”]
(ISIN IE00BX7RR706): il fondo investe in titoli Large e Mid-Cap statunitensi dell’indice MSCI EMU Prime Value. La strategia del fondo è incentrata su azioni statunitensi con fondamentali solidi rispetto al prezzo di mercato, selezionati tenendo conto della loro dimensione, liquidità e flottante, che deve essere superiore a soglie minime.
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Gianni / Giugno 29, 2017
Sarebbe bello se voi o AO faceste un articolone che spieghi bene la differenza tra “MSCI Prime Value” e “MSCI Enhanced Value”.
Perché avete fatto l’ETF MSCI US/EMU Prime Value, anzi che fare direttamente un bel ETF “MSCI World Prime Value” ?
Comunque almeno i vostri ETF “Prime Value” danno dividendi, a differenza degli “Enhanced Value” di BlackRock che sono ad accumulo, cosa efficiente fiscalmente, ma che io davvero non sopporto emotivamente (io voglio il mio dividendo). 😉
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