Il mondo intero si sta affacciando su un’era contraddistinta dall’acronimo Esg, che rappresenta un approccio etico nei settori ambientali, sociali e di governance da parte delle aziende. Se in passato porre attenzione al proprio impatto Esg era un valore aggiunto, ma non determinante per molte aziende, adesso la maggiore sensibilità delle persone su questi temi lo rendono un requisito fondamentale.
Quando si parla di Esg, però, si tende spesso a concentrarsi prevalentemente sulla parte dell’impatto ambientale, mentre dietro questa sigla di tre lettere c’è anche molto altro: tra i temi interessanti c’è per esempio quello dell’equità di genere.
L’equità di genere spinge il titolo in Borsa
Secondo i dati di Bloomberg, negli Stati Uniti le aziende che hanno una rappresentanza di almeno il 20% di donne nei consigli d’amministrazione o a livello dirigenziale hanno profitti superiori rispetto a quelle che non ce l’hanno. Inoltre, le aziende che contano su una certa diversità di genere ai propri vertici hanno in media visto aumentare il valore delle proprie azioni di quasi il 20% in un orizzonte di cinque anni (contro un ammontare medio inferiore al 15% di quelle non gender-diverse).
Da questo si capisce come un tema così rilevante a livello umano, peraltro incluso negli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, possa costituire anche un importante tema d’investimento capace di fornire interessanti occasioni di rendimento. Non sorprende, quindi, che diverse importanti case d’investimento abbiano creato o stiano pensando a prodotti in grado di investire per spingere le aziende a essere più eque e aperte alle donne anche ai piani alti.
Una di queste è la casa svizzera Ubs Asset Management, che sul tema ha elaborato un Etf – fondo a gestione passiva che replica l’andamento di un indice di titoli – chiamato UBS ETF Global Gender Equality.
Un nuovo Etf che investe sull’equità di genere a livello globale
Il prodotto è basato sull’indice Solactive Equileap Global Gender Equality 100 Leaders Index. Quest’ultimo è costruito seguendo diversi criteri. Prima di tutto, è effettuata una valutazione secondo criteri di equità di genere delle società incluse negli indici Solactive Gbs Developed Markets Large & Mid Cap Index, Solactive Europe 600 Index, Solactive Gbs US1000 Index
I criteri presi in considerazione sono raggruppati in quattro categorie: bilancio di genere, equità di compenso ed equilibrio del tempo tra vita e lavoro, politiche adottate e trasparenza. A monte viene applicato un filtro di liquidità e sono escluse le società che nel loro business si occupano di armi, scommesse, tabacco e combustibili fossili.
Ne risulta un paniere di cento società, composto dalle cinquanta aziende degli Stati Uniti che hanno ottenuto il gender score migliore, mentre le altre sono prese dal resto del mondo badando a che ciascun paese non pesi per più del 10% sul paniere.
Tutti questi criteri hanno dato la genesi a un nuovo indice, capace di ottenere performance migliori non solo sull’originale Global Gender Equality Index, ma anche sull’MSCI World & MSCI ACWI TRN su un orizzonte temporale di 6 anni. Inoltre, tutto questo permette di avere un gender score più elevato rispetto agli altri gender index. Ne emerge pertanto un prodotto capace di coniugare, da una parte, la ricerca del rendimento e, dall’altra, in grado di spingere indirettamente le aziende ad adottare politiche volte alla nascita di una società più equa sulle questioni di genere.
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