Sta per andare in archivio un altro anno di grande sviluppo per l’universo degli Etf, i fondi passivi che replicano l’andamento di un indice. In Europa, per esempio, a novembre gli afflussi hanno raggiunto i 17,6 miliardi di euro1, in quello che è stato il 14esimo mese consecutivo in cui gli investimenti hanno superato i disinvestimenti.
E se il 2022 era stato un anno complessivamente in chiaroscuro per questi strumenti d’investimento, almeno fino a novembre il 2023 è stato il secondo migliore di sempre per afflussi netti dopo il 20212.
Nel Vecchio Continente, ormai, il patrimonio gestito con questi strumenti ha raggiunto circa 1,7 triliardi di euro (di cui 105,7 miliardi in Italia)3.
Sulle scelte degli investitori per quanto concerne le classi d’investimento hanno inciso molto le politiche delle banche centrali sui tassi d’interesse. Infatti, la prospettiva di un taglio dei tassi verso fine anno ha ridato fiato all’azionario. Così come, nel corso dell’anno, gli aumenti ravvicinati del costo del denaro hanno reso certamente più attrattivo l’obbligazionario.
Il ritorno in forze della sostenibilità
Tuttavia, fra i trend da segnalare certamente non si può non menzionare l’interesse per la sostenibilità ambientale. L’anno scorso, complice anche la corsa del settore energetico a causa della guerra in Ucraina, questo tipo di prodotto – da tempo in espansione – aveva conosciuto una momentanea battuta d’arresto.
Il 2023, invece, è stato l’anno del riscatto, con il numero di Etf SRI/ESG che ha registrato una robusta crescita (+16%), a quota 342 miliardi di patrimonio in gestione. Una tendenza più che solida, se si pensa che appena otto anni fa gli asset in gestione erano inferiori ai 50 miliardi 4.
Focus sull’azionario con la fine dei rialzi sui tassi
Uno degli elementi cui guardare per scegliere un Etf è l’indice a cui fa riferimento, anche per comprendere come funziona la sua politica di investimento. A livello europeo, da gennaio a fine novembre i più scelti sono stati sicuramente gli Etf che investono in azioni, con 88,5 miliardi di afflussi (quota di mercato 71,9%, con 1,18 mila miliardi di patrimonio)5.
In questo comparto, gli afflussi più grandi si sono registrati a gennaio e a novembre. Non a caso questi mesi sono stati contraddistinti da ottimi andamenti dei listini azionari: all’inizio dell’anno, infatti, la robusta riduzione del prezzo del gas aveva spinto il rialzo delle Borse dopo un 2022 negativo. E a novembre a tenere banco è stata la prospettiva di un taglio dei tassi d’interesse, che storicamente è ben vista dai listini azionari.
Al secondo posto si trova il reddito fisso, vale a dire le obbligazioni, con 65,9 miliardi di nuova raccolta (quota di mercato 25,7%, con 424 miliardi di asset)6. Anche in questo caso si tratta di un buon risultato, stimolato dai rendimenti su titoli di Stato e Corporate (i prestiti alle grandi aziende) che hanno raggiunto i livelli più elevati da diversi anni a questa parte.
Si sono sgonfiate nettamente, invece, le materie prime, che hanno patito deflussi per oltre 325 milioni da inizio anno (33,2 miliardi di patrimonio)7. In questo senso ha giocato un ruolo la normalizzazione dei prezzi di gas e petrolio sui timori di un rallentamento economico.
Focus sull’Italia: la concorrenza dei BTp
In Italia, con dati aggiornati a fine ottobre, la quota di mercato degli Etf in obbligazioni è più alta che in Europa: 38,8%8. Mentre gli Etf azionari dei mercati sviluppati arrivano al 46% e quelli sui mercati emergenti al 5,2%9. Nel nostro Paese, con emissioni a tassi interessanti di BTp – il Buono del Tesoro poliennale, il titolo di Stato italiano più noto – il mercato dei fondi ha dovuto affrontare un avversario molto difficile.
Nonostante questo, il patrimonio gestito in prodotti Etf è aumentato, rispetto a ottobre 2022, di oltre il 2% a quota 105,7 miliardi10.
Anche alle nostre latitudini la sostenibilità è tornata a prendere piede con 602 Etf quotati su Borsa Italiana (501 l’anno scorso) e un patrimonio gestito che è arrivato a quasi 27 miliardi11.
Quali prospettive per il settore?
Alla luce di questo 2023, per il settore degli Etf si intravede una ripresa del ritmo espansivo evidenziato nell’ultimo decennio. Da dicembre del 2017 a ottobre 2023 il mercato degli Etf europeo è sostanzialmente raddoppiato per asset gestiti (+99%) e ha conosciuto un tasso di crescita medio annuo del 12,7%12.
Ne consegue che molti grandi operatori degli investimenti guardino con interesse a questo tipo di strumenti, a partire da Ubs, che è tra i più rilevanti con i suoi 143 prodotti quotati su Borsa Italiana con 88,5 miliardi di patrimonio gestito.
Vuoi saperne di più?
1 – Fonte: Bloomberg Intelligence ETF Hearsay Europe.
2 – Fonte: https://etfgi.com/news/press-releases/2023/12/etfgi-reports-assets-invested-etfs-industry-europe-reached-new
3 – Fonte: “ETFs, when the instrument is more complex than it seems”, Analisi di SDA Bocconi School of Management e Ubs.
4 – Fonte: “ETFs, when the instrument is more complex than it seems”, Analisi di SDA Bocconi School of Management e Ubs.
5 – Fonte: Ubs Etf.
6 – Fonte: Ubs Etf.
7 – Fonte: Ubs Etf.
8 – Fonte: Borsa Italiana (ottobre, 2023).
9 – Fonte: Borsa Italiana (ottobre, 2023).
10 – Fonte: Borsa Italiana (ottobre, 2023).
11 – Fonte: Borsa Italiana (ottobre, 2023).
12 – Fonte: “ETFs, when the instrument is more complex than it seems”, Analisi di SDA Bocconi School of Management e Ubs.