Il 2019, a detta di molti, sarà un anno di transizione, con una prima parte che rappresenterà di fatto la continuazione del 2018 e un secondo semestre più sfidante, tra banche centrali meno accomodanti, tensioni doganali e crescita in rallentamento un po’ ovunque. Ma dal punto di vista degli investimenti, una serie di spunti interessanti arriva ancora oggi dall’azionario globale che, agli attuali livelli, presenta più di qualche interessante opportunità.
Cogliere le suggestioni potenzialmente più remunerative è però più semplice se ci si affida a uno strumento che contiene già, al suo interno, un buon grado di diversificazione in quanto a settori, aree geografiche e anche valute. Come il nuovo ETF a cambio aperto sull’indice MSCI All Country World lanciato di recente da UBS. Andiamo a capire di cosa si tratta.
Tutto sull’ETF targato UBS
L’UBS ETFs plc – MSCI ACWI SF UCITS ETF (ISIN IE00BYM11H29) è stato lanciato a novembre 2018 e investe appunto in azioni. La valuta del fondo è il dollaro USA, mentre la replica è di tipo sintetico. Il Total Expense Ratio è pari allo 0,21%.
L’ETF replica esattamente la performance giornaliera dell’indice azionario MSCI ACWI Net Total Return Index (tolte le commissioni e le spese), che rappresenta le azioni a larga e a media capitalizzazione dei Paesi Sviluppati ed Emergenti, con un totale di oltre 2.700 componenti.
Alla base c’è la metodologia MSCI Global Investable Market Indexes (GIMI), la quale applica filtri basati su liquidità e volumi minimi scambiati al fine di assicurare che l’indice risulti investibile.
Il nuovo prodotto rappresenta una nuova classe – a cambio aperto, appunto – di un ETF che esiste già dal 2015 e che oggi ha un patrimonio di 2,6 miliardi di euro: si tratta dell’UBS ETF (IE) MSCI ACWI SF UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc, il quale potrebbe rappresentare una valida soluzione per chi voglia coprirsi dal rischio di cambio, posto comunque che la copertura valutaria è solo sulla parte non-emergente.
Conosciamo meglio il benchmark
L’ETF lanciato a novembre offre quindi la possibilità di un investimento altamente diversificato in un contesto come quello attuale, attraverso un indice globale equity comprensivo della parte emergente. In altre parole, con un solo fondo e investendo una somma anche piccola, a fronte peraltro di costi contenuti, ci si può esporre alle Borse di tutto il mondo, tanto delle aree sviluppate quanto di quelle emergenti.
La diversificazione geografica emerge evidente dal grafico qui di seguito, che rappresenta la composizione dell’indice sottostante.
Ma è interessante dare anche uno spaccato per settori. L’ETF offre un buon mix tra ciclici – quei comparti cioè più sensibili alle varie fasi del ciclo economico e che, quindi, hanno un maggiore potenziale di crescita nei periodi di espansione – e difensivi – che, come tali, sono meno “elastici” e offrono una buona difesa nelle fasi di rallentamento e recessione.
A livello valutario, il dollaro USA ha una presenza assolutamente predominante rispetto alle altre valute.
La strategia di replica
Lo abbiamo detto tante volte: la peculiarità degli ETF è quella di rispecchiare la performance di un indice sottostante, secondo il meccanismo noto appunto come “replica”. La quale può essere fisica o sintetica.
Con la replica fisica, l’ETF include:
- tutti i componenti dell’indice di riferimento con il relativo peso, se completa;
- solo una selezione rappresentativa, se invece è ottimizzata.
La replica sintetica prevede l’intervento di una controparte che si impegna a riconoscere all’ETF la performance total return dell’indice di riferimento. Questo tipo di replica viene preferito all’altro quando, per esempio, l’indice benchmark ha un consistente numero di componenti, come è in questo caso.
Per chi è più indicato questo ETF?
L’ETF di UBS è particolarmente indicato per quegli investitori che desiderano accrescere il loro capitale, hanno un orizzonte temporale medio-lungo e sono disposti ad accettare un livello di volatilità un po’ più alto.