La battaglia contro i cambiamenti climatici deve coinvolgere tutti, in primis la finanza che è il motore dello sviluppo economico mondiale. La pensano così anche le istituzioni europee che, nei giorni scorsi, hanno trovato un’intesa di massima (che dovrà poi essere varata in via definitiva dal Parlamento e dal Consiglio dei Paesi Membri) su una legge per il clima. Questa include i principi già proposti dalla Commissione europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e un taglio delle emissioni entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990.
Il rinnovato impegno dei big per la sostenibilità
Gli scorsi 22 e 23 aprile i grandi della Terra si sono uniti in Summit convocato da Joe Biden proprio per parlare dei cambiamenti climatici. Il nuovo presidente americano ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti per il rispetto degli accordi di Parigi, che prevedono di limitare ben al di sotto dei 2 gradi Celsius il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale, puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi Celsius. L’impegno europeo, per quando riguarda il mondo degli investimenti, si è concretizzato invece nell’entrata in vigore della normativa Sfdr, che sta per Sustainable finance disclosure regulation. Si tratta di un insieme di regole di trasparenza, che impongono a case di gestione e distribuzione di prodotti d’investimento di fornire un’informazione più dettagliata circa il reale impatto delle loro strategie sulla sostenibilità.
Nuove opportunità sul fronte degli investimenti
Nel contesto attuale, i governi si preparano a investimenti massicci per traghettare i Paesi fuori dalla crisi pandemica. Uno dei primi punti in cima all’agenda, anche per quanto riguarda il Recovery Fund europeo, riguarda proprio gli investimenti per rendere l’apparato produttivo e il sistema Paese a minor impatto climatico. Questo ha creato un terreno favorevole anche per chi cerca rendimento per i propri risparmi. La casa svizzera d’investimenti Ubs, per esempio, ha da poco lanciato una serie di ETF azionari che superano gli standard minimi dei benchmark dell’UE allineati agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Gli UBS MSCI Climate Paris Aligned UCITS ETF mirano a sostenere gli investitori azionari nella riduzione dei loro rischi climatici. Gli ETF replicano gli indici MSCI Climate Paris Aligned, che creano portafogli di società che soddisfano una serie di criteri relativi ai rischi e alle opportunità della lotta al cambiamento climatico.
Cinque Etf e un paniere con tanti obiettivi da raggiungere
La composizione dell’indice di riferimento esclude a priori tutte le società coinvolte in business come quello di armi, tabacco e carbone termico, oltre ovviamente a tutte le aziende legate ad attività come petrolio e al gas. I portafogli di MSCI Climate Paris Aligned, inoltre, seguono un approccio basato sull’ottimizzazione che mira a raggiungere diversi obiettivi. Questi sono, in primis, la riduzione di almeno il 50% dell’esposizione verso il rischio fisico derivante da eventi meteorologici estremi e l’aumento degli investimenti in società esposte alla transizione climatica o con obiettivi credibili in termini di riduzione delle emissioni. Senza poi dimenticare l’allineamento agli obiettivi di Parigi per contenere l’aumento della temperatura intorno a 1,5 gradi Celsius. Tutto questo, per un prodotto finale che qualifica il gruppo di Etf tra quelli compresi nell’articolo 9 ai sensi della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) dell’Unione Europea, ossia tutti quei fondi che hanno un obiettivo di investimento sostenibile e con un forte focus Esg. Gli UBS MSCI Climate Paris Aligned UCITS ETF attualmente quotati in Borsa Italiana sono cinque e consentono di prendere esposizione sull’azionario dell’unione economica e monetaria europea (UBS ETF (IE) MSCI EMU Climate Paris Aligned), sull’azionario Europa (UBS ETF (IE) MSCI Europe Climate Paris Aligned), Usa (UBS ETF (IE) MSCI USA Climate Paris Aligned), Giappone (UBS ETF (IE) MSCI Japan Climate Paris Aligned) e Globale (UBS ETF (IE) MSCI World Climate Paris Aligned) tutti con un forte focus sui rischi climatici.