La rivoluzione degli investimenti ESG è già in atto e probabilmente sarà il più grande Megatrend a livello globale da qui ai prossimi anni. La misura di questo la può dare la quantità di denaro stanziata dai principali governi del pianeta.
Per fare un esempio, l’Unione Europea ha messo a disposizione i fondi dell’imponente Next Generation EU per investimenti destinati a vari obiettivi, tra i quali la sostenibilità ambientale e sociale. Piani analoghi sono stati predisposti dagli Stati Uniti, con il Green New Deal dell’amministrazione Biden, e addirittura dalla Cina del presidente Xi Jinping.
Più attenzione all’impatto dei propri investimenti
Considerato lo scenario che abbiamo di fronte, è pressoché inevitabile che nei prossimi decenni il focus principale a livello mondiale resterà la lotta ai cambiamenti climatici. Lo sarà per una questione di necessità, ma anche per un oggettivo cambiamento di mentalità degli investitori.
Come riporta una ricerca condotta dalla società di consulenza internazionale EY 1, proprio gli italiani risultano tra i più sensibili agli aspetti legati alla sostenibilità e valutano gli impatti sociali e ambientali dei propri investimenti. Il 92% degli interpellati, infatti, cerca soluzioni di investimento sostenibile, un dato ben al di sopra della media europea, che si attesta all’80%.
Se questo è già oggi l’orientamento generale del mercato, è prevedibile che nei prossimi anni l’interesse verso prodotti che rispettino in modo rigoroso i criteri ESG aumenti ancora e ancora. ESG, lo ricordiamo, è l’acronimo inglese che sta per Environment, Social e Governance: dunque ambiente, sociale e governance aziendale.
Sul mercato, intanto, le principali case d’investimento hanno lanciato o stanno per lanciare prodotti in grado di allinearsi alle tendenze emerse dalla comunità degli investitori. Tra queste c’è certamente la casa svizzera UBS, che ha appena lanciato un nuovo ETF sul tema, ovvero un fondo d’investimento a gestione passiva che mira a replicare l’andamento di un paniere di azioni scelto in base a determinati requisiti.
Le small cap con un’attenzione in più all’SRI
Il prodotto in questione, quotato in Borsa Italiana il 14 settembre 2021, è l’UBS ETF MSCI World SRI Small Cap: si tratta del primo etf in assoluto a offrire un’esposizione all’azionario small cap globale applicando un filtro di sostenibilità e un filtro low carbon.
Conforme all’articolo 8 del regolamento Sfdr, il nuovo etf investe nelle società con i più alti punteggi ESG, escludendo quelle coinvolte in attività controverse e ad alta intensità di emissioni.
Nel dettaglio, l’obiettivo d’investimento è replicare la performance in termini di prezzi e rendimenti dell’MSCI World Small Cap SRI Low Carbon Select 5% Issuer Capped Total Return Index, al netto delle commissioni.
Il paniere di riferimento è imparentato con l’MSCI World Small Cap, al quale però viene applicato un ulteriore filtro SRI, altra sigla che indica gli investimenti sostenibili e responsabili. In pratica, l’indice MSCI World Small Cap SRI Low Carbon Select 5% Issuer Capped Total Return:
• raccoglie imprese a bassa capitalizzazione di 23 Paesi sviluppati;
• è progettato per rappresentare la performance di quelle società che hanno una minore esposizione al carbonio rispetto all’esposizione media del mercato.
Il filtro adottato fa sì che dall’universo investibile restino fuori le aziende che violano una serie di norme di riferimento – per esempio, il Global Compact delle Nazioni Unite – e/o che operano nel settore del tabacco o nella produzione di armi controverse. Naturalmente, sono previste anche esclusioni connesse all’impatto sui mutamenti climatici.
L’indice, insomma, va a selezionare titoli di aziende che hanno ottenuto un rating ESG più alto in ciascun settore, con l’obiettivo di raggiungere una copertura della capitalizzazione di mercato del 25% dell’indice MSCI World Small Cap. Inoltre, mira a evitare un’eccessiva concentrazione fissando un peso massimo del 5% per ciascun emittente.
Queste accortezze permettono di ridurre l’impronta ecologica rispetto all’MSCI World Small Cap tradizionale: basti pensare che l’intensità di CO2 – ossia le tonnellate di anidride carbonica rilasciata ogni milione di dollari di vendite – diminuisce da 148,90 a 45,20. Il tutto a fronte di un rating ESG che sale da una BBB a una AAA.
I dati storici, sebbene non siano indicativi delle performance future, evidenziano come l’MSCI World SRI Small Cap abbia registrato una minore volatilità rispetto al paniere da cui deriva e un rendimento leggermente superiore in diversi periodi.
In linea con la normativa europea
Come accennato, tutte queste caratteristiche ESG qualificano l’ETF come un prodotto in linea con gli standard previsti ai sensi dell’articolo 8 del regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR) dell’Unione Europea.
L’UBS ETF (IE) MSCI World Small Cap Socially Responsible UCITS ETF è disponibile in tre classi, compresa quella con copertura valutaria in euro. La quotazione, oltre che su Borsa Italiana, è avvenuta sulle principali borse europee, tra cui LSE, Xetra e SIX Swiss Exchange.