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Se i bassi rendimenti delle obbligazioni fanno male alla pensione

Obbligazioni fondo pensione AdviseOnly
I rendimenti delle obbligazioni statali sono estremamente bassi e stanno iniziando a far sentire il proprio peso sui bilanci dei fondi pensione di tutto il mondo. Come mettere al riparo il proprio assegno pensionistico?

La verità forse rende liberi ma, nel caso che andremo ad esaminare, legato al risparmio previdenziale, anche un po’ depressi. Come abbiamo detto più volte, ci sono buone ragioni per ritenere che la probabilità di andare in pensione con un assegno congruo al proprio stile di vita si stia assottigliando in modo preoccupante.

L’INPS non naviga in ottime acque, a causa di una sfavorevole traiettoria demografica ed economica dell’Italia, e lo sappiamo. Ma anche i fondi pensione (di tutto il mondo) non se la passano granché bene. Oltre alle variabili demografiche, infatti ci si mette anche il mercato finanziario a rendere precario l’equilibrio tra i contributi versati e l’assegno pensionistico che verrà staccato in futuro. Non è questione di pessimismo , bensì di mera realtà finanziaria.

Il caso dei più importanti fondi negoziali italiani

Negli ultimi 5 anni il rendimento medio dei due principali fondi pensione negoziali (o fondi pensione chiusi) italiani non è stato proprio esaltante, rispetto al campione mondiale analizzato dall’OCSE. In media, il rendimento reale del fondo previdenziale Cometa, il più grande fondo previdenziale italiano, è stato del 2,5%, ben più basso rispetto alla media del campione, pari al 5.7%.

In parte la performance dei fondi Italiani può essere spiegata dall’asset allocation prevalentemente difensiva: la liquidità e la componente a reddito fisso pesano complessivamente per circa il 90% dell’asset allocation aggregata del Fondo Cometa, mentre corrispondono al 65% del il fondo pensione Fonchim[1]. Questa è la criticità, soprattutto guardando al futuro.

Il punto chiave, infatti, è proprio il rendimento delle obbligazioni: negli ultimi 5 anni le opportunità del mondo obbligazionario sono profondamente cambiate, riducendosi via via con la diminuzione dei rendimenti obbligazionari. Con rendimenti reali (cioè corretti per l’inflazione) dei bond negativi in una vasta porzione del mercato obbligazionario, è probabile che i rendimenti dei fondi pensione nei prossimi 5 anni siano destinati a scendere, se la gestione dei fondi pensione non si adegua all’attuale contesto di mercato.

E se i fondi pensione crescono meno, si assottiglia anche l’assegno pensionistico atteso, perché il denaro versato negli strumenti di previdenza integrativa come fondi pensione e PIP cresce in funzione del rendimento conseguito dalla gestione.

Con PensaciOggi cerchiamo di gestire efficacemente questo problema. PensaciOggi non è un fondo pensione negoziale, bensì un fondo comune orientato al risparmio a lungo termine. E ha un grosso vantaggio: è una soluzione più flessibile, che fa leva su una prudente diversificazione dei rischi a livello globale, includendo oltre alle asset class tradizionali anche quote di asset class alternative (si va, ad esempio, dai MiniBond, a strategie di pairs trading, a combinazioni di fondi total return che seguono strategie poco correlate tra loro, oltre che poco correlate al mercato azionario), il tutto mantenendo una struttura di costi ridotta all’osso. Cosa che conta parecchio, con i rendimenti obbligazionari ai livelli odierni.


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[1] http://www.oecd.org/daf/fin/private-pensions/2015-Large-Pension-Funds-Survey.pdf

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