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Minibond, come sta cambiando il mercato

Tra aprile e giugno di quest’anno le nuove emissioni quotate sul mercato ExtraMOT PRO di Borsa Italiana sono state in tutto 13, per un ammontare complessivo di 999 milioni di euro, di cui 10 al di sotto dei 50 milioni di euro.

Una fotografia del mondo dei MiniBond

Emissioni di taglio sempre più piccolo, con una preferenza per i settori “Utilities”, ”Industrial” e “Financial Services”, e una forte concentrazione nel Nord dell’Italia. È la fotografia del mondo dei MiniBond scattata dal portale minibonditaly.it ed Epic SIM al 30 giugno 2016.

In base ai dati dell’ultimo studio, che si focalizza sulle emissioni quotate sul mercato ExtraMOT PRO di Borsa Italiana, tra aprile e giugno di quest’anno le nuove emissioni sono state in tutto 13, per un ammontare complessivo di 999 milioni di euro, di cui 10 al di sotto dei 50 milioni di euro. Andiamo a vedere più da vicino quest’ultimo segmento, che costituisce il target di riferimento dell’Osservatorio.

Al giro di boa del primo semestre, le emissioni di MiniBond sotto i 50 milioni di euro sono in tutto 151 per un controvalore pari a 1,4 miliardi di euro, pari al 20% del totale emesso: il loro taglio medio è di 9,1 milioni di euro, la cedola media ammonta al 5,4% annuo e nel 18% dei casi è presente una qualche forma di garanzia o rating. La scadenza media è di 5,7 anni e il fatturato medio degli emittenti è di 90,7 milioni di euro.

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Analizzando l’andamento di questo tipo di emissioni, emerge che nel secondo trimestre di quest’anno l’ammontare complessivo risulta più che dimezzato rispetto allo stesso periodo del 2015, sebbene il numero di emissioni sia pressoché invariato. Il fenomeno è spiegato dal fatto che quattro delle dieci emissioni avvenute tra aprile e giugno 2016 hanno taglio inferiore al milione di euro (per la diffusione crescente del MiniBond “short term”).

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Geografia e settori

Tra i settori più “gettonati” si segnala quello “Industrial”, che nel secondo trimestre dell’anno ha incrementato sostanzialmente i volumi emessi arrivando a quota 222 milioni di euro (complice soprattutto l’emissione di LKQ Italia per un controvalore pari a 35 milioni di euro). Ma il settore “Utilities” resta in testa per ammontare emesso (439 milioni di euro a fine giugno 2016), mentre il settore “Financial Services” per numero di emissioni (28 in tutto, per un controvalore pari a 167 milioni di euro).

A livello geografico, infine, si riscontra una forte preferenza per il Nord Italia: al 30 giugno di quest’anno circa il 60%  delle emissioni di taglio inferiore ai 50 milioni di euro risulta concentrato in Veneto (407 milioni di euro, pari al 29,6% del totale), Lombardia (275 milioni di euro, pari al 20% del totale) ed Emilia Romagna (192 milioni di euro, pari al 14% del totale).

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