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Investire in Bitcoin e criptovalute: un chiaro vantaggio fiscale

In Italia in questi mesi si parla molto di PIR, i famosi Piani Individuali di Risparmio. Stando agli ingenti flussi di risparmio che hanno raccolto (si parla di 5 miliardi di euro circa), questo tipo di investimento piace.

La chiave del loro successo risiede, molto probabilmente, nel loro innegabile vantaggio fiscale. Ma attenzione, non sono gli unici strumenti che godono di una fiscalità amica.

Investire in criptovalute senza tasse

Avrai anche sentito parlare del Bitcoin, che proprio in questi giorni sta mettendo a segno nuovi record storici. Eppure, la maggior parte dei risparmiatori non sa che investimenti, posizioni e plusvalenze sulle criptovalute (fino ad un massimo di 51.645,69€) in Italia, sono esentasse. Hai capito bene, esentasse!
Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, Dash, Monero, Bitconnect, Tether… Sono quasi mille le criptovalute, che insieme capitalizzano più di 170 miliardi di dollari, più della capitalizzazione di tutte le banche italiane, o la metà di un colosso come JP Morgan. Un investimento di 10.000€ in criptovalute (più o meno il valore di un’utilitaria) iniziato lo scorso anno, oggi varrebbe in media 250.000€: il valore di un appartamento.
 

 

Bitcoin e Criptovalute in Italia

Per i risparmiatori italiani, anche se probabilmente nessun consulente ve l’ha ancora detto, l’investimento in criptovalute è uno dei pochi non tassati. Proprio così, al pari dei PIR che oggi vanno tanto di moda, come ribadito da una recente risposta a un interpello da parte dell’Agenzia delle Entrate (Risoluzione N.72/E del 2/9/2016), secondo quanto stabilito nel TUIR dalla Legge (DPR 22-12-1986 n.917 art 67, comma 1 lett. c-ter e comma 1-ter), la tassazione delle plusvalenze realizzate a fronte di operazioni in valuta è dovuta solo a condizione che, nell’anno solare, la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi continui, utilizzando per il calcolo della giacenza il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento, cioè 1° gennaio (circolare ministeriale n. 165 del 24.6.1998).

In parole più semplici, ciò significa che l’Italia non solo oggi regolamenta in modo chiaro l’accesso alle enormi potenzialità di questo mondo, ma ne ufficializza i benefici di totale esenzione fiscale fino a 51.645,69 euro.

Gli investimenti in criptovalute non sono semplici: la materia è nuova ed è piuttosto tecnica. Affidarsi ad esperti che hanno la competenza e la professionalità necessarie per affrontare questo tipo di investimenti ti risparmierà gravi errori di valutazione, quindi tempo e denaro.

Come si investe nelle criptovalute?

Il primo passo è l’apertura di un wallet, cioè di un portafoglio elettronico che ci permetterà di fare acquisti e vendite di criptovalute. Il wallet serve per registrarsi con le proprie credenziali, per caricare i propri documenti e per registrare il conto da cui verranno effettuati i bonifici in entrata e in uscita dal conto corrente della propria banca.

Scegliere il giusto wallet è fondamentale perché non sono tutti uguali e non tutti garantiscono la stessa affidabilità. Scegliere quello sbagliato può essere un errore che si pagherà caro anche con la perdita totale dell’investimento perché spesso ci sono dei limiti di acquisto piuttosto stringenti, veri e propri colli di bottiglia per l’accesso al primo acquisto di criptovalute.

Registrare correttamente il conto corrente di alimentazione su un wallet sicuro è il primo passo fondamentale per poter spendere e godere serenamente delle plusvalenze in futuro, senza violare le leggi antiriciclaggio e fiscali del Paese in cui si risiede.

Le criptovalute come il Bitcoin sono i prodotti che scaturiscono dalla Blockchain, una nuova tecnologia nata grazie all’avvento di Internet, che sta rivoluzionando in maniera epocale il futuro dei pagamenti e dei servizi: transazioni digitali veloci, certe e con costi modesti, trasparenti e soprattutto irrevocabili, con l’assoluta certezza che nessun intermediario potrà manipolare le informazioni, in quanto tutto è tracciato e può essere verificato digitalmente tramite smart contract.

Bitcoin e Criptovalute nel mondo

Dal punto di vista fiscale la Svizzera è stato uno dei primi Paesi al mondo, insieme agli Stati Uniti, a fare leggi chiare e di semplice interpretazione. A chi risiede in Svizzera è richiesto solo di dichiarare i Bitcoin che detiene come sostanza, senza alcuna imposta sulle plusvalenze. In alcuni cantoni la municipalità accetta addirittura il pagamento di parte delle tasse direttamente in Bitcoin, dal wallet del contribuente. Il Municipio di Chiasso ha seguito l’esempio di Zugo, capitale svizzera della moneta virtuale, ufficializzando il Canton Ticino quale nuovo polo di innovazione per le criptovalute. Una nuova Crypto Valley insomma.

In Gran Bretagna, dal 5 giugno 2017, Bitcoin e criptovalute sono entrate ufficialmente tra gli investimenti pensionistici personali su cui ogni cittadino può impostare la futura sicurezza finanziaria della propria famiglia.

Le opportunità delle valute digitali

Il Bitcoin e le criptovalute sono una novità per i risparmiatori. Sono nate da poco ma hanno già attirato l’attenzione della finanza tradizionale con le loro performance stellari. È innegabile che rappresentino un’occasione di investimento da valutare con attenzione, soprattutto in un periodo in cui ci si chiede cosa possa succedere in vista dei prossimi rialzi dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali.

Noi di Goodwill Asset Management per vocazione cerchiamo attivamente opportunità di investimento e le criptovalute, asset sempre più riconosciuto e discusso, rappresentano un’ottima opportunità di diversificazione a patto di conoscerne bene e con ampia esperienza pratica, regole, rischi e ovviamente le opportunità. Bisogna affidarsi solo a chi, in maniera totalmente indipendente, prospetta le migliori opportunità di investimento e di diversificazione che il mercato globale offre, tenendo conto di trend finanziari, legali e fiscali.

Goodwill Asset Management sostiene che in una sana ottica di diversificazione le criptovalute avranno un peso finanziario sempre maggiore nei portafogli globali, se gestite con competenza e professionalità.

Come tutti gli investimenti, anche gli investimenti in criptovalute nascondono dei rischi. Ed è per questo che nei prossimi post affronteremo in dettaglio tutti i punti salienti che ruotano intorno a questo argomento.


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Ultimi commenti
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    Vi é la possibilitá di fare qualche investimento in Criptovalute tramite Goodwil Asset Management ?
    Non esistono ancora dei fondi o etf che investono in Criptovalute ?
    Grazie

    • Avatar

      Ciao Alex,
      Goodwill Asset Management presta attività di consulenza sul mondo delle criptovalute in Svizzera e a partire dalla Svizzera, dove organizza anche seminari dedicati, come può vedere dal nostro sito http://www.gwam.ch nella sezione Eventi.
      Per ora esistono pochi strumenti finanziari assimilabili a fondi, ad esempio il più scambiato è GBTC US, BITCOIN INVESTMENT TRUST, ISIN US09173T1088, strumento che da sempre assolutamente sconsigliamo, in quanto ha quotato a premio tra il 75% e il 31% attuale rispetto al valore del BITCOIN sottostante. Per tale ragione, pur essendo oggi il BITCOIN a 6000 USD, su nuovi massimi assoluti, il fondo è ancora in perdita del 35% dal massimo segnato il 31 agosto 2017 e ha causato a chi lo ha comprato perdite imputabili solo a mancanza di conoscenza su come investire direttamente e nella maniera più economica ed efficiente possibile sulle criptovalute, ad esempio in gestione patrimoniale abbiamo accordi con banche che in Svizzera permettono l’acquisto di Bitcoin a prezzi allineati al mercato. Per maggiori informazioni può contattarci tramite il nostro sito.