È chiaro: uno dei principali obiettivi di chi investe è ottenere un rendimento. Però, si sa, non esiste rendimento senza rischio. Per assicurarsi un risultato soddisfacente bisogna quindi monitorare le variabili di rischio che influiscono sulle performance.
Quali sono queste variabili? Il cambio e il tasso di interesse, per citarne due. Ma non solo.
C’è un altro rischio da considerare
Puntare su chi fa scelte sbagliate dal punto di vista ambientale, sociale e di governance aziendale può influire negativamente sul rendimento. Ecco allora che diventa sempre più decisiva la sigla ESG (Environmental, Social, Governance), che indica appunto le strategie in tema ambientale, sociale e gestionale adottate dalle società nelle quali si sceglie di investire.
I fondi comuni d’investimento di Etica Sgr, infatti, sono costruiti alla luce di rigorosi criteri ESG, che permettono di identificare un coerente universo investibile di titoli rispetto al quale, solo in un secondo momento, intervengono le scelte di asset allocation basate su fattori e considerazioni di natura finanziaria.
Fino a poco tempo fa non esistevano metriche in grado di misurare l’effettivo impatto delle criticità e delle controversie in questi tre ambiti sulle performance dei titoli e quindi dei portafogli. Ci ha pensato Etica Sgr, da sempre attenta ai temi della sostenibilità. Paolo Capelli, responsabile dell’area Risk Management, ha messo a punto una metrica proprietaria con connotato statistico e predittivo per stimare ex ante il Rischio ESG.
È nata una nuova metrica
L’obiettivo del Rischio ESG, la nostra nuova metrica proprietaria, è appunto quello di calcolare il rischio derivante da fattori riconducibili a problemi ambientali, sociali e di governance che potrebbero avere un impatto negativo sulle performance dei titoli nei quali un fondo investe.
Il Rischio ESG si basa sul concetto di entropia – la quale misura il disordine di un sistema e quindi è utile a valutarne il grado di incertezza e i rischi – e ha come input i pesi in portafoglio e i punteggi ESG dei titoli assegnati dalla nostra Area di Analisi e Ricerca. Tramite questo sistema, siamo in grado di valutare i nostri fondi secondo una scala di rischio crescente.
Ecco come funziona
Ed ecco, nel dettaglio, in cosa consiste l’analisi. A ciascun titolo in portafoglio viene assegnato un punteggio ESG: più alto ai titoli di aziende e Paesi virtuosi, più basso a quelli meno attenti a queste tematiche. Ciò consente di organizzare i titoli in classi di Rischio ESG.
Ebbene, finora è emerso che il Rischio ESG è tanto più basso quanto più i titoli virtuosi in tema ambientale, sociale e di governance si concentrano nelle classi con punteggio più alto.
Etica Sgr effettua inoltre una stima della perdita finanziaria del portafoglio azionario, attraverso un’analisi sotto stress e via VaR (Value-at-Risk), considerando solo i fattori di rischio ESG. Attraverso il modello, i nostri esperti riescono a stimare che il rischio della sola componente ESG ammonta a circa il 5-10% del rischio complessivo. Un risultato secondo noi molto rilevante.
Le variabili ESG nel calcolo di rischio
Alla fine lo studio ha fornito la prova che esiste una robusta corrispondenza statistica tra il Rischio ESG e il tradizionale rischio finanziario di portafoglio rappresentato dal VaR non diversificato, una misura che indica la perdita potenziale di una posizione di investimento in un certo orizzonte temporale.
Il risultato di questa nostra analisi è un primo importante passo verso l’integrazione delle variabili ESG nel calcolo del rischio degli investimenti a tutto tondo. La metrica di Rischio ESG definita da Etica Sgr apre infatti la strada all’introduzione di un approccio innovativo e rigoroso che, considerando anche tematiche extra-finanziarie, è premiante nel lungo periodo.
Teodoro Claudio carbone / Febbraio 15, 2018
Interessante. Sarei curioso di sapere che valutazione viene data a quelle due banche che rappresentano poco meno del 30% degli azionisti ( quindi co-proprietari ) di Etica SGR e che figurano nella documentazione di Camera e Senato tra le cosiddette “Banche Armate”, attive in vari settori compreso quello degli F 35 ( nella relazione del governo sono indicati con la sigla JSF ). Ora che Banca Etica ha il 51% di Etica SGR, perchè non mette la parola fine a questa situazione, passando dall’opera di moral suasion nei loro confronti, impegno che dal 2007 è stato ripetuto come un ritornello dal presidente di turno della banca, oppure c’è qualche motivo ostativo che non conosciamo? In attesa di poter considerare Etica SGR “etica” al100% e non solo al 71% come adesso, saluto cordialmente.
/
Etica Sgr / Febbraio 16, 2018
Buonasera Teodoro,
grazie per la domanda. Proporre la finanza etica, per Etica Sgr, significa produrre impatti sociali e ambientali positivi, concreti e misurabili. I nostri fondi, infatti, sono concretamente impegnati a sostenere le imprese più attente all’ambiente e ai diritti umani.
Il nostro obiettivo è contaminare il mondo della finanza con l’etica. Per raggiungerlo non possiamo chiuderci in isolamento, in nome di una presunta superiorità. Etica Sgr è sul mercato e con esso si confronta quotidianamente, non demonizzando gli altri ma, semmai, dando l’esempio.
Nel nostro statuto si legge “Etica Sgr si propone di rappresentare i valori della finanza etica nei mercati finanziari e di sensibilizzare il pubblico e i partner nei confronti degli investimenti socialmente responsabili e della responsabilità sociale d’impresa”. Questo è ciò che stiamo facendo, ogni giorno di più.
Se ha ulteriori dubbi, può scriverci a posta@eticasgr.it.
/