Oltre ai fiori, che annunciano la bella stagione, ai lati delle strade sono spuntati anche parecchi… messaggi elettorali.
Del resto, manca poco più di un mese alle elezioni europee del prossimo 22-25 maggio: in un momento in cui la politica e le istituzioni europee non godono di molta popolarità, i cittadini dell’Unione Europea sono chiamati a eleggere i rappresentanti del Parlamento Europeo.
Su questo blog trattiamo gli argomenti in maniera apolitica, cercando di offrire ai nostri lettori il maggior numero possibile di spunti di riflessione sui mercati e sul mondo del risparmio. Prima di far lo stesso per le elezioni europee, però, cerchiamo di rinfrescare la memoria su funzioni e rilevanza del Parlamento europeo.
Cos’è il Parlamento europeo?
Il Parlamento europeo è una delle tre istituzioni che insieme al Consiglio e alla Commissione Europea, partecipano al processo legislativo dell’UE. Le competenze del Parlamento europeo sono:
- la discussione e l’approvazione delle normative europee;
- la discussione e l’approvazione del bilancio UE;
- il controllo sulle altre istituzioni dell’UE;
- l’approvazione o richiesta di dimissioni di tutti i membri della Commissione Europea;
Il Parlamento Europeo, così come gli altri due organi, non ha potere legislativo, che spetta ai singoli Stati membri, ma partecipa, influenza e promuove (solo su alcune materie) l’iter legislativo.
Tuttavia, la recente storia legislativa dell’Unione Europea mette in evidenza il raggio d’influenza e i limiti di questa istituzione. Ad esempio, il Parlamento ha giocato un ruolo nell’approvazione del pacchetto di riforme dedicato al coordinamento ed alla supervisione della zona euro (Two Pack o Six Pact), ma non ha voce in capitolo durante il processo di coordinamento delle politiche economiche (semestre europeo).
In Europa, la prassi legislativa prevede che si trovi un accordo tra le parti (Consiglio, Commissione e Parlamento) prima che il testo approdi in Parlamento, dove nella maggioranza dei casi viene approvato alla prima votazione. In sostanza, il ruolo del Parlamento è importante affinché ci sia una piena convergenza in Europa, ma non è mai determinante.
Come sono attribuiti i seggi in Parlamento?
Il Parlamento Europeo è composto attualmente composto da 766 membri che diventeranno 751 dalle prossime elezioni. L’Italia è stata suddivisa in 5 macro regioni a cui spetta un numero preciso di seggi. Il totale dei seggi che spettano all’Italia è di 73; essi verranno attribuiti attraverso un sistema proporzionale in cui ogni cittadino può esprimere la propria preferenza per un singolo candidato. Ecco l’attuale composizione del Parlamento europeo.
Nota. PPE: Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratici-Cristiani); P&D: Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo); ALDE: Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa; Verdi/ALE: Gruppo Verde/Alleanza libera europea; CRE: Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei; UEN: Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica; ELD: Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia.
Elezioni, euroscettici e mercati finanziari
Al culmine della crisi della zona euro, il mercato finanziario dava come imminente il default di un Paese membro e la dissoluzione della zona euro. Grazie all’intervento della BCE e alle riforme d’integrazione europea messe in atto dai Paesi membri, la pressione del mercato si è ridotta notevolmente. Eppure l’equilibrio dei conti pubblici, il mix di bassa crescita e alta disoccupazione rende ancora molti Paesi sensibili all’aumento del rischio sistemico, che monitoriamo con il nostro Barometro del Rischio.
Attualmente le istituzioni europee sono percepite distanti e troppo rigorose e c’è un movimento trasversale (di destra e di sinistra) che potrebbe scardinare l’attuale composizione del Parlamento: gli euroscettici.
In Italia, il dibattito sull’Europa si concentra molto sui costi/benefici dell’euro ed è riconducibile prevalentemente al Movimento Cinque Stelle e alla Lega Nord. Ma a livello europeo, il movimento degli euroscettici tocca molti più argomenti, non è riconducibile ad unico profilo politico, e le rivendicazioni cambiano da partito a partito. Ad esempio, in Francia, il Front National di Marine Le Pen è estremamente critica nei confronti dell’Unione Europea esattamente come il partito socialista greco Syriza; tuttavia essendo diametralmente opposti difficilmente riusciranno a fare blocco unico in Parlamento.
Come ci ricordano i dati sul mercato del lavoro, la crisi non è finita, e di strada da fare ce n’è ancora molta. Giusto o sbagliato che sia, qualsiasi evento che metta in discussione la tenuta dell’euro o dell’Europa è un fattore di rischio per i mercati finanziari.
Ma al di là di chi vincerà le elezioni, visto il peso specifico del Parlamento Europeo e la mancanza di elezioni nazionali imminenti, il rischio (per il momento) sembra essere piuttosto contenuto.
Andrea / Gennaio 14, 2015
Dovrebbero fare tutti come Motti! http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/27/europee-eletto-udc-non-si-ricandida-e-rinasce-in-versione-rock-terminator/964995/
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