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HomeCAPIRE LA FINANZAFINANZA PERSONALEPolizze “skandalose”: in cosa NON bisogna investire (parola di pirata)

Polizze “skandalose”: in cosa NON bisogna investire (parola di pirata)

Ecco in cosa è bene non investire

Tra le tecniche di spennatura più sofisticate c’è quella d’impacchettare in un bell’involucro assicurativo prodotti finanziari come fondi comuni o sicav (nelle scuole alte sono chiamati “Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio”, o OICR): parliamo delle le famigerate polizze unit-linked o index-linked (tempo fa avevo proposto su questo blog un caso emblematico, un “bidone” segnalatomi da un promotore).

Questa è la ricetta base:

  • si prendono uno o più fondi (OICR), ciascuno dei quali si porta dietro il suo carico di costi commissionali, sintetizzati dal TER (se volete approfondire, date un’occhiata al post Attenzione ai costi dei fondi comuni e degli ETF).
  • si aggiunge un’assicurazione vita/morte, anch’essa inclusiva degli opportuni costi;
  • si ricopre con un ulteriore strato di costi a piacere (d’ingresso, di caricamento, di sottoscrizione… c’è una certa fantasia in merito) che remunerano chi confeziona e vende il tutto;
  • si fa un bel mix e lo si chiama polizza unit-linked o index-linked (le differenze tra esse sono tutto sommato marginali);
  • si offre la polizza al risparmiatore dicendogli che è personalizzata, perché può scegliere i fondi da inserire; gli si spiega che è per lui molto conveniente in quanto consente di “massimizzare i vantaggi dell’investimento finanziario con i benefici della copertura assicurativa” (tratto da una comunicazione pubblicitaria vera), con importanti impatti fiscali.

E così, spesso, il risparmiatore da commensale, si ritrova spennato e trasformato in portata principale.

Il giochino vero è questo: più grasso c’è in termini di costi, più guadagna il venditore, di norma un promotore. Quindi, occorre spingere sui costi, sui quali i promotori in questione (mica tutti, molte segnalazioni arrivano proprio da promotori) si insediano come batteri saprofiti e si nutrono avidamente.

Leader assoluta nello spennare i risparmiatori-polli è Skandia: assicura infatti il massimo livello di costi e pertanto è assai popolare tra quei promotori e consulenti che hanno a cuore più il loro portafoglio che quello dei clienti.

Verificate, è tutto online. Prendete ad esempio questa polizza, la mirabolante Skandia Next Evolution Regular Premium, e andate a leggere il riassunto relativo ai costi, che vi riporto per comodità.

Clicca per ingrandire

skandia investimento

Nel primo anno i costi cubano quasi il 70%! Il 70%! E, anche resistendo 25 anni, parliamo di un’incidenza dei costi che va dal 3% al 4%: un vero abominio. I costi sono talmente alti che Skandia sulla Scheda Sintetica scrive (riporto testualmente):

In caso di riscatto nei primi anni di durata del contratto, i costi direttamente e indirettamente sopportati dall’investitore-contraente possono essere tali da non consentire la restituzione di un ammontare pari al capitale investito.

Fate attenzione anche quando vi rassicurano sulla “impignorabilità e insequestrabilità”! Una sentenza del Tribunale di Parma, infatti, ha stabilito che le polizze index o unit-linked sono da considerarsi prodotti finanziari a tutti gli effetti, in quanto le caratteristiche tipiche di “prodotto finanziario” prevalgono sulla componente assicurativa, ancorché presente. Il tema è dibattuto in giurisprudenza, quindi che mi sento di affermare è che “impignorabilità e insequetrabilità” non sono affatto garantite. Quindi non sono una buona giustificazione per accollarsi tali costi.

E pensate che alcuni promotori arrivano a impacchettare con Skandia fondi che la loro azienda (che non è Skandia) offre a costi più bassi. Ma loro no, preferiscono Skandia, perché con questo “giro addizionale” guadagnano di più.

Questa storia dei benefici assicurativi, poi, è ampiamente sopravvalutata dai risparmiatori-capponi: puoi anche avere degli sgravi fiscali o, chissà, l’impignorabilità, ma se la polizza unit-linked si mangia ampi bocconi del vostro capitale, questi benefici lasciano un po’ il tempo che trovano, no? Se volete una polizza caso vita o morte, e fate bene a stipularla, compratene una semplice semplice.

Entiendes? Sono mostri finanziari, Scary Monsters, perciò vi consiglio di dar retta a David Bowie:

monsters

Mostri spaventosi, grandi brividi
Mi fanno scappare, scappare terrorizzato

Scappa, scappa, scappa.


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Ultimi commenti
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    Comunque con la miriade di prodotti finanziari ultra blindati (obbligazioni sovranazionali, etf azionari ultra diversificati a replica fisica, etf obbligazionari diversificati) che si possono comprare sul mercato attraverso una qualsiasi banca online con commissioni bassissime, chi va a comprare una polizza united/index linked da un promotore finanziario se la va così a cercare che quasi si merita la fregatura.

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    mi trovo molto d’accordo con te… vorrei una tua opinione su questo: in caso di mutuo una polizza che protegga in caso di premorienza di uno dei contraenti, viene di norma suggerita (seppur non obbligatoria). Quelle che mi hanno proposto sono delle CPI ma comunque contenenti componenti derivative peculiari delle index linked. Mi sono tenuto alla larga perché come te le reputo prodotti buoni solo per essere spennati. Quando ti riferisci a polizze vita semplici semplici, a quali ti riferisci?
    Grazie
    Emanuele

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      Polizze che NON siano index-linked o unit-linked, cioè cerca prodotti assicurativi puri e non misti assicurativi/finanziari (nel mix annegano costi, con la scusa che il prodotto si complica). All’assicurazione chiedi una polizza caso vita o caso morte, o tutte e due. Hanno costi totalmente diversi…. Ne trovi anche online, per farti un’idea guarda ad esempio qui http://www.facile.it/assicurazioni-vita/

      • Serena Torielli

        Chiedi un semplice polizza di Ramo Primo, cioè una “gestione separata”. Quella di Generali ad es si chiama Gesav:

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    Solo per precisare che la dicitura “In caso di riscatto nei primi anni di durata del contratto, i costi direttamente e indirettamente sopportati dall’investitore-contraente possono essere tali da non consentire la restituzione di un ammontare pari al capitale investito.” è scritta su ogni polizza vita o prodotto assicurativo di investimento, di ogni compagnia. Dovresti saperlo..

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      Lo sappiamo, tranquillo. Ma nelle polizze assicurative è una dichiarazione pro-forma perché è chiara la natura del prodotto,mentre nelle unit/index-linked domina la componente finanziaria. E costi come quelli della tabella fanno sì che su orizzonti brevi l’investimento sia mediamente pessimo. Comunque, se ti piacciono questi prodotti, fai bene a comprarli, l’importante è sapere cosa compri. E se invece ti piacciono perché li vendi…allora è tutto chiaro…

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    Gentile Jack,
    Ti chiedo cortesemente di essere piú gentile con i promotori: ci sono quelli che ” impacchettano ” i fondi e non solo, e quelli che svelano i trucchi, come quello in oggetto o quello peggiore di Eurovita, da te giá raccontato a suo tempo.
    Per essere utile a te ed ai lettori vorrei darti il seguente contributo.
    IMPIGNORABILITÁ ED INSEQUESTRABILITÀ
    Nonostante il tribunale di Parma, sia la Cassazione a Sezioni Unite (31/08/2008 n. 8271), sia la Corte di Giustizia Europea (G166/11 del 01/03/2012), hanno espressamente sancito che le Polizze unit, se versate “in bonis ” sono impignorabili ed insequestrabili.

    POLIZZA PER IL MUTUO
    In una corretta pianificazione personale chiunque stipuli un mutuo, dovrebbe farsi una polizza Temporanea Caso Morte, almeno pari all.importo preso a prestito, ma se ha famiglia da tutelare anche maggiore.
    Se poi vuole risparmiare, allora sottoscriva una Temporanea Caso Morte Decrescente.
    Sono polizze di puro rischio, non hanno nessuna componente finanziaria di investimento: se per fortuna al termine il titolare é in vita, non gli spetta nulla, ma se nel mentre viene meno la famiglia non aggiunge il problema casa al dolore ed ai problemi conseguenti al decesso , affettivi ed anche reddituali ed economici.
    UNIT E FISCO
    Esenzione dell’imposta di successione,
    Esenzione dall’imposta del capital gain per i passaggi tra comparti di Sicav
    Imposta sul capital gain e bollo proporzionale sulla ricchezza rimandati al momento del riscatto e non applicate in caso di decesso dell’assicurato.
    Utilizzo di comparti di investimento dedicate agli istituzionali e quindi meno costose delle classi retail.
    Certo un Etf costa meno, e per i familiari più stretti esiste un’area di esenzione pari ad un milione di euro, ma la componente prezzo non é l’unica determinante nelle scelte di pianificazione finanziaria, e sulla sopravvivenza ai prossimi “rastrellamenti governativi per fare cassa” dell’area di esenzione cosí com’é, esprimo i miei dubbi ed accetto scommesse.
    Grazie per le preziosi informazioni che aiutano a migliorare il lavoro di tutti i giorni,
    È con sincera stima porgo cordiali saluti ed auguro
    Buona vita
    Eligio

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      Ma io voglio bene ai promotori onesti come “snaso” sei tu (e non manco mai di dirlo). Purtroppo ci sono le mele marce. Bisogna insegnare ai risparmiatore a riconoscere prodotti e professionisti validi dagli imbonitori che mirano solo al proprio guadagno.

      • Avatar

        Grazie per la stima “snasata” e ricambiata.
        Buona vita
        Eligio

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    Avete sbagliato completamente questo articolo. A parte che avete preso la polizza skandia peggiore (che invece ha delle Unit linked ottime), mostrate abissale ignoranza: a parte che le commissioni di gestione sono trattabili con queste polizze si hanno vantaggi fiscali e sopratutto si può entrare in fondi di classe istituzionale (alcuni anche con lotto minimo di 10 milioni di euro) senza curarsi del lotto minimo (che diventa qualche migliaio di euro) e azzerando sia i costi di ingresso e uscita dei fondi che avendo un rebates sul TER. Pessima, pessima pubblicità.

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    Carissimo pirata, non comprendo quale interesse lei abbia a demonizzare in modo non coerente il prodotto unit linked ed in particolare quello old mutual ex skandia. forse perché andare controcorrente va di moda e crea clamore. Lei ha evidenziato una tabella riferita al piano di accumulo di durata massima cioè 25 anni. se avesse scaricato quella a 10 anni il costo attribuibile al 1° anno (cioè se disinveste il primo premio senza piu’ versare le rate pattuite dalla pianificazione effettuata col consulente) sarebbe meno della metà di quello sbandierato 69%. Mi scusi ma prima di acquistare sa che si fanno delle valutazioni tese a pianificare la propria situazione finanziaria? per cui se uno sceglie di sottoscrivere un piano di x anni è perché ha condiviso una esigenza che si riflette in quella scelta. ragion per cui neanche deve prevedere di disattenderla ipso facto lo stesso anno…inoltre le sfuggono innumerevoli vantaggi tra i quali ci sono: ogni acquisto sicav non prevede le commissioni di sottoscrizione ne quelle della banca corrispondente, la compensazione fiscale di tutto cio’ che compro/vendo finchè non disinvesto, la valuta compensata per qualsiasi switch anche tra società diverse…se facesse una simulazione di due portafogli clone tra loro il primo di sicav su deposito titoli il secondo nel contenitore skandia e provasse a simulare un tot di switch nella stessa società e altri tra società diverse (come normalmente avviene) e tirasse la linea dei costi troverebbe notevoli sorprese a vantaggio della unit linked. (le ricordo che la doppia commissione è parziale in qunato skandia ritorna in forma di rebate al cliente ogni trimestre le commissioni incassate dalle società stesse) a seconda delle sicav in portafoglio per una gestione bilanciata circa lo 0,5%. Potrei dilungarmi ma credo di aver detto parecchio. se ritiene possiamo comunque farlo. grazie a lei e a tutti i lettori.

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