Qualche mese fa vi ho proposto su questo blog il portafoglio d’investimento “Etico”. Questa idea di investimento è pensata per quei risparmiatori che desiderano investire in maniera socialmente responsabile. Si tratta di un portafoglio ben diversificato, con un livello di rischio medio, costruito per un orizzonte temporale di 5-7 anni almeno.
Come è stato costruito
Il portafoglio è costituito da obbligazioni sovranazionali ed ETF che replicano gli indici azionari socialmente responsabili MSCI Barra (affermata società specializzata nella creazione di indici finanziari).
I criteri adottati per selezionare i titoli azionari inclusi negli ETF sono:
- privilegiare società che adottano le migliori pratiche sociali ed ecologiche o che offrono soluzioni innovative a problemi di sostenibilità ambientale e sociale (ad esempio la scarsità di acqua o di elettricità);
- evitare società che operano in settore ritenuti non-etici (come armi, tabacco, violazione diritti umani).
In particolare, gli ETF selezionati, gestiti da UBS ETF (società presente e attiva nella Community Advise Only di cui potete diventare follower), permettono di coprire i principali mercati azionari mondiali e consentono un’adeguata asset allocation geografica. Al contempo, l’utilizzo di questi ETF offre la possibilità di investire in società che, rispetto alle loro omologhe del settore, esibiscono una performance sociale ed ambientale superiore alla media.
Risultati
Dal confronto effettuato dalla data di creazione del portafoglio (20 marzo 2013) tra il valore del portafoglio “Etico” e un portafoglio benchmark con analoga composizione ma “non etico”, il Beta assume un valore inferiore ad 1 (intorno a 0,27) questo significa che il nostro portafoglio è meno rischioso rispetto al benchmark.
Potete dare un’occhiata alla composizione del portafoglio, del NAV e delle diverse misure di rischio e performance direttamente accedendo alla scheda di Rischio e Performance o alla pagina di dettaglio.
Cambiamenti alla composizione del portafoglio
Nonostante la crisi di Governo italiana (poi rientrata grazie al voto di fiducia) e il protrarsi dello stallo sui negoziati di bilancio al Congresso USA, con il conseguente shutdown di varie strutture dipendenti dal governo, il clima finanziario è piuttosto buono. A tale situazione hanno contribuito diversi fattori:
- la decisione della Fed di rinviare in futuro il tapering, date le condizioni di ripresa irregolare in cui versa l’economia USA;
- il ridotto rischio di un intervento militare in Medio Oriente;
- la conferma di politiche monetarie accomodanti da parte delle principali Banche Centrali. La Banca del Giappone (BOJ), ad esempio, ha confermato di recente la politica monetaria ultra-espansiva della Abenomics, tranquillizzando gli investitori sulle capacità dell’economia giapponese di affrontare l’aumento dell’Iva in futuro.
Considerando quindi un livello di rischio sistemico nella norma, uno scenario di riduzione della liquidità e un aumento dei tassi d’interesse, ritengo più interessante l’investimento in azioni rispetto a quello in obbligazioni. In particolare, le attuali valutazioni portano a:
- privilegiare le azioni europee e giapponesi rispetto alle azioni USA (che rimangono comunque interessanti)
- ridurre la quota in obbligazioni del portafoglio, inclusa quella Corporate
- introdurre la componente di liquidità nel portafoglio per bilanciare la parte azionaria, contenendo in questo modo il rischio dell’intero investimento.
In sintesi, la struttura del portafoglio “Etico” è per il 40% in liquidità e reddito fisso e per il 60% in azioni.
Ho cercato di mantenere una buona diversificazione del rischio utilizzando le obbligazioni, che in un’ottica prudente di costruzione di portafoglio sono comunque essenziali. Esse infatti sono poco correlate agli ETF e con la componente liquidità permettono di limitare le naturali oscillazioni di valore del portafoglio indotte dalla componente azionaria.
Vuoi vedere la composizione del portafoglio? Vuoi seguire nel tempo la performance, il rischio e la liquidità?
Non costa nulla: basta cercare “Etico” tra i nostri portafogli!