La relazione tra crescita economica di un paese e performance del mercato azionario nazionale è meno lineare di quanto giornali, risparmiatori e buon senso ci spingano a credere.
La nostra analisi
In base ai dati raccolti dai professori della London Business School[1] Elroy Dimson, Paul Marsh, and Mike Staunton, si evince che:
- nel lunghissimo periodo (1900-2013) crescita economica e rendimento reale del mercato azionario sembrano andare nella stessa direzione;
- questo, però, non avviene in modo omogeneo nei vari Paesi.
Purtroppo l’Italia, anche in questo caso, non ha offerto rendimenti medi particolarmente interessanti rispetto al tasso di crescita medio del PIL (Spagna e Portogallo hanno fatto molto meglio). Questo perché, a fronte di un aumento del PIL, la crescita dei dividendi media è stata negativa (-2,15%) e ben peggiore degli altri Paesi europei. A quanto pare, non tutti i mercati hanno la stessa capacità di remunerare i propri investitori a fronte di un aumento del PIL.
Benché questo sguardo al passato non ci dica nulla del futuro, sembra che oltre al PIL ci sia ben altro che spieghi il rendimento reale del mercato azionari.
Investire in base al PIL
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[1] Credit Suisse Research Institute, “Global Investment Returns Yearbook 2014”, Capitolo 2, Credit Suisse, 2014