Grafico della settimana: Big Data, l’investimento del futuro

“Big Data”: molti ne parlano, pochi sanno davvero di che si tratti. Ma possono essere un’opportunità d’investimento.

Cosa sono i Big Data

Si parla di Big Data quando si ha di fronte un ampissimo insieme di dati provenienti da fonti eterogenee. Ad esempio, dati di social network come Facebook e Twitter, email, posizioni rilevate dal GPS di uno smartphone, dati di e-commerce, ecc. I dati in questione  hanno caratteristiche particolari perché sono:

• in quantità esorbitante, si misurano spesso in exabyte o zettabyte, cioè rispettivamente milioni e miliardi di terabyte (che già sono migliaia di gigabyte, ossia i GB di capacità del vostro tablet o smartphone);
• complessi, in quanto numeri, testi, immagini, file di vario tipo si mescolano fra di loro;
• si aggiornano ad enorme velocità;  pensate all’enorme flusso di informazioni riversate ogni secondo sui social network o che transitano via email.

I Big Data sono utilissimi: con essi, per esempio, si possono capire i trend di Borsa, si possono analizzare i gusti dei consumatori, si possono sventare frodi e cyber-attack, individuando in anticipo i comportamenti fraudolenti, oltre a capire il merito creditizio di persone e aziende. L’uso dei Big Data interessa tutti i settori dell’economia.

Quello del Big Data è un mercato da circa $13 miliardi, uscito ormai dalla fase iniziale, che può risultare interessante per il risparmiatore. Ciò che alletta sono le elevate aspettative di crescita: gli analisti di settore ritengono che i ricavi provenienti dai Big Data da qui al 2017 cresceranno ad un ritmo 6  volte superiore a quello del resto delle società High Tech quotate.

E’ un fenomeno di sostanza, non è una moda: infatti, l’ammontare di dati “catturato” da telefoni cellulari, social network, sensori, telecamere e altri apparecchi elettronici, giusto per citare qualche esempio, è vasto e va aumentando. E questo aumenta la domanda di software, hardware e servizi in grado di gestire al meglio i Big Data e l’enorme quantità di informazioni che ne deriva. Chi è in grado di sfruttare i Big Data può offrire prodotti e servizi migliori, ritagliati sul proprio cliente, in maggior sicurezza, avvantaggiandosi rispetto alla concorrenza. Gli strumenti tradizionali non bastano, e così nei prossimi anni gli investimenti in soluzioni per i Big Data hanno un tasso di crescita atteso del 600% circa.

I fondi di venture capital stanno investendo in start-up e i giganti della tecnologia, come IBM, Oracle e SAP, stanno da qualche tempo muovendosi con acquisizioni.

Come investire nei Big Data?

Qualche nome: Google (il suo Presidente ha dichiarato “Big Data è il futuro di tutto ciò che Google sta facendo”), Teradata, Salesforce.com, Oracle, IBM (il cui CEO ha dichiarato che “Big Data sarà la maggiore area di spesa tecnologica del prossimo decennio”), SAP. Se vi interessa investirci e/o monitorare il fenomeno, ho creato un piccolo portafoglio azionario, orientato al lungo periodo, che ho chiamato (indovinate un po?) Big Data. Naturalmente si accettano suggerimenti su altre azioni da includere.

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