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Grecia: assalti a supermercati e rapine in aumento, cosa c’è di vero? Intervista a Nikos Frangos

Su questo blog abbiamo parlato più volte della questione greca, non solo da un punto di vista meramente economico, abbiamo approfondito anche questioni politiche e sociali.

A maggio 2012 abbiamo fatto una prima intervista ad un cittadino greco residente in Italia, per capire qual era la situazione greca davanti all’incubo default: Nikos Frangos, un analista politico-economico del paese ellenico, Presidente del Centro Ellenico di Cultura – Comunità Ellenica di Milano.

Oggi, a distanza di qualche mese, la situazione a livello europeo si è rasserenata (ma è lungi dall’essere risolta): per dare una misura, a maggio lo spread Grecia-Germania era 2.374 punti, oggi è 904 (per l’Italia rispettivamente 427 e 272).

Ma al di là della freddezza degli indici, ci chiediamo cosa è successo alla popolazione, quali sono gli effetti delle misure “lacrime e sangue” richieste dalla Troika (FMI, BCE e UE) al Governo…

Chiediamo un aggiornamento a Nikos (e lo ringraziamo per la disponibilità).

intervista a nikos frangos

Nikos, la Grecia entra nel suo 5° anno di crisi: in questo lasso di tempo abbiamo letto di tagli, licenziamenti, austerità, debiti insostenibili ma… come stanno gli immigrati, gli uomini, le donne i bambini e gli anziani della Grecia?

Qualsiasi paese del mondo si troverebbe in ginocchio dopo 5 anni di crisi, basti pensare che nell’ultimo trimestre del 2012 la contrazione del PIL  è stata pari al -6% su base annuale.  In simili condizioni, chi sta avendo la peggio sono i ceti sociali medio-bassi, quindi anche gli immigrati (alcuni stanno lasciando la Grecia), ma soprattutto gli anziani ed i disoccupati che, nei grandi centri urbani, dove è più elevato il costo della vita, non hanno le risorse necessarie per andare avanti.

Sui social network e blog si sono diffuse notizie circa saccheggi da parte della popolazione a banche e supermercati. Cosa c’è di vero?

Certamente sono aumentati i furti per fame nei supermercati, ma non userei la parola “saccheggio”. I media tendono molto spesso ad esasperare le notizie per “vendere” di più. Tuttavia è innegabile che la situazione sia molto difficile per tante famiglie che, oltre ad avere il padre di famiglia non occupato, non riescono ad inserire neanche i figli nel mondo del lavoro. Secondo gli ultimi dati disponibili (novembre 2012) al “cronico aumento” della disoccupazione (giunta al 27% a novembre 2012, era 20,8% di novembre 2011), c’è da aggiungere che la disoccupazione giovanile è giunta al 38% per la fascia d’età  25-29 anni ed al 56,6% per la fascia 15-24 anni!

In Italia spesso si legge dell’avanzata di “Alba Dorata”, un partito di estrema destra e xenofobo molto attivo sul territorio: distribuisce cibo, compie azioni punitive nei confronti di spacciatori, drogati e clandestini. Dov’è lo stato? Quanto è pericoloso tutto ciò?

alba dorata greciaQuesto pericoloso movimento xenofobo e violento ha iniziato a crescere proprio perché lo stato si è dimostrato assente. Intendiamoci, secondo il mio parere Alba Dorata fornisce risposte sbagliate a problemi reali, ed è stato abile ad inserirsi in questo contesto in cui, per palese indifferenza, per mancanza di risorse o anche per incapacità della classe politica, i cittadini appartenenti alle fasce più deboli si sono trovati in condizioni di grave disagio, abbandonati di fronte alla povertà ed alla criminalità.

È comunque importante sottolineare come anche l’attività di distribuzione di viveri sia affine ad una propaganda volta ad acquisire consenso elettorale: si rivolge solo agli indigenti greci, mentre gli immigrati non solo vengono esclusi, ma sono discriminati da un bestiale odio razziale.

Mi preme sottolineare anche che sono in aumento esempi di solidarietà civile. Come saprete l’Unione Europea obbliga ogni anno a moltissimi produttori agricoli di distruggere tonnellate di prodotti per calmierare i prezzi all’interno del mercato comune. Il 6 febbraio, di fronte al Ministero per lo Sviluppo Agricolo e dell’Alimentazione di Atene, i coltivatori e venditori di prodotti agricoli dei mercati rionali si sono rifiutati di distruggere la merce, come avevano sempre fatto in passato, e hanno distribuito gratuitamente quasi 50 tonnellate di alimenti alla popolazione.

Secondo te, da greco che vive in Italia, è stata gestita bene l’emergenza nel nostro paese? Cosa ti aspetti dal prossimo governo?

Dal mio punto di vista, data l’emergenza in cui si è trovata l’Italia, si è cercato di fare il possibile per portare il paese lontano dal baratro, obiettivo che i mercati finanziari hanno giudicato raggiunto, ma che ha di fatto comportato sacrifici durissimi ed iniqui per la maggioranza della popolazione.

Le risorse necessarie a contrastare la crisi non sono state prelevate dai contribuenti in modo proporzionale in funzione del reddito, ma indiscriminatamente ed in maniera lineare. Dal prossimo Governo mi aspetterei una maggiore equità sociale che “ribilanci” i sacrifici e soprattutto che dia priorità a politiche che possano favorire l’occupazione e ridurre il precariato, vera piaghe sociali dell’ultimo decennio.

Cosa potrebbe fare l’Europa, nell’immediato, per aiutare la popolazione greca?

Dovrebbe comportarsi come non ha mai fatto: da Stati Uniti d’Europa. In questi mesi i politici dei vari paesi membri hanno sbandierato programmaticamente dichiarazioni “europeiste” ma di fatto hanno agito come un gruppo di stati assoggettati ai mercati finanziari, senza una politica fiscale, militare ed economica comune. L’unica politica comune è stata quella monetaria, che da sola si è dimostrata inadeguata a difendere gli interessi dell’Unione Europea, ma soltanto dei membri economicamente virtuosi e più forti.

L’Europa dovrebbe impedire di tutelare gli interessi particolari e dovrebbe agire a difesa di tutti i suoi membri, dando il giusto tempo per le necessarie misure correttive agli errori per i quali essa stessa è corresponsabile. Nell’immediato dovrebbe intervenire permettendo al governo greco di perseguire anche politiche volte alla crescita economica e non esclusivamente a implementare misure di austerità.

Avendo negli occhi e nel cuore ciò che sta accadendo in Grecia, sento che è doveroso per me sottolineare che da un lato la Grecia per prima deve rimediare ai gravissimi errori che l’hanno portata in queste condizioni, applicando riforme ancora oggi sconosciute al resto dell’Europa occidentale, perseguendo la corruzione e punendo chi ha sbagliato. D’altra parte l’Europa non può usare i propri membri come cavie di fronte ad una crisi che ha dileggiato la dignità delle persone e che ci ha reso ostaggio delle incapacità e degli egoismi di burocrati incapaci di decidere ed agire efficacemente per difendere gli interessi di tutti.

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