Per investire in Europa a volte bisogna assumersi il rischio di cambio, in grado di affossare una buona performance. Per questo esistono strumenti in grado di proteggere gli investimenti dalle fluttuazioni delle valute.
Il momento è propizio per investire in Europa e noi di UBS abbiamo lanciato un nuovo ETF che permette proprio di investire nelle economie europee proteggendosi dal rischio valutario.
I bias cognitivi di cui ci parla la finanza comportamentale sono tanti, ma uno dei più comuni che coinvolge gli investitori è il cosiddetto home bias, cioè quella tendenza a investire esclusivamente nel proprio mercato di riferimento, senza prendere in considerazione gli investimenti internazionali.
Europa o Eurozona?
Anche quando si parla di economia europea, spesso, più che di Europa vera e propria si parla di Eurozona: ma le due, per essere precisi, sono entità ben distinte. Se l’Eurozona, infatti, è formata dall’unione dei 19 Paesi che hanno adottato l’Euro, l’Europa è invece formata dai 27 Paesi che hanno aderito al progetto politico ed economico europeo, senza però necessariamente aver adottato l’Euro.
Ma i Paesi dell’Unione Europea hanno in comune con l’Eurozona un progetto di sviluppo di lungo termine che si chiama “Europa 2020″. Tale strategia varata nel 2010 ha lo scopo di raggiungere una crescita inclusiva e smart per i Paesi europei. Gli obiettivi da raggiungere al 2020 sono cinque e riguardano l’occupazione, la ricerca e lo sviluppo, il clima e l’energia, l’istruzione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà. La road map Europa 2020 dovrebbe insomma spingere l’Europa, Brexit permettendo, verso un’idea di sviluppo comune più intelligente, solidale e green.
Il vento è cambiato non solo nell’Eurozona ma anche nell’insieme dell’Unione Europea. In questo momento, sia l’Unione che l’Eurozona stanno crescendo ad un buon ritmo come non accadeva da tempo.
Inoltre, con un rapporto debito/PIL dell’83,5%, l’Unione Europea gode di un profilo di rischio migliore rispetto all’89.5% della zona Euro.
Investire in Europa con l’ETF MSCI Europe hedged Euro
In questo momento i mercati stanno premiando sia la zona euro sia l’Europa. L’indice MSCI Europe guadagna da inizio anno il 7,4% in linea con l’indice MSCI Emu +10,3% (dati aggiornati al primo agosto). Ma investire in Europa significa investire in tanti Paesi diversi in valute diverse esponendosi inevitabilmente al rischio di cambio.
E come abbiamo detto più volte il fattore cambio va gestito.
Prendiamo il caso del mercato azionario UK. Fino ad ora il rischio Brexit ha penalizzato in modo particolare la sterlina e chi avesse investito nel mercato UK senza coprirsi dal rischio cambio ne avrebbe sofferto in termini di performance. Per inquadrare la questione con qualche numero, nell’ultimo anno l’indice MSCI UK in valuta locale è cresciuto del +15,3%, mentre lo stesso indice in euro del +9,1% (dati aggiornati al primo agosto). Come abbiamo visto in maniera approfondita in un altro post, il rischio valuta può costare caro.
L’ETF con copertura valutaria
Per evitare di perdere delle potenziali opportunità, in UBS abbiamo da poco lanciato su Borsa Italiana il primo ETF con copertura valutaria mensile sull’indice MSCI Europe, quotato con il nome di UBS ETF (LU) MSCI Europe hedged EUR UCITS ETF (ISIN: LU1600334798).
L’indice sottostante MSCI Europe è il principale benchmark del mercato azionario europeo che rappresenta sia le large che le mid cap in 15 mercati sviluppati europei. Con quasi 450 componenti, l’indice copre circa l’85% della capitalizzazione di mercato corretta per il flottante dell’universo dei mercati azionari sviluppati europei.
L’indice ha un’esposizione a diverse valute, tra cui l’Euro (EUR), il Franco svizzero (CHF), la Sterlina britannica (GBP), la Corona danese (DKK), la Corona norvegese (NOK) e la Corona svedese (SEK). Il peso delle valute non-Euro è di circa il 49%, con la componente principale costituita dalla Sterlina (27% circa).