Investire nelle obbligazioni dei Paesi Emergenti richiede un’attenta ponderazione dei rischi.
Ma, una volta fatta la scelta, bisogna fare i conti con la realtà: per un risparmiatore comune, non è semplice avere accesso a questo tipo di obbligazioni. In questo post vi diciamo come si può fare e vi forniamo un’idea di investimento nei mercati Emergenti.
I 3 problemi nell’investire nei Paesi Emergenti
Facciamo un esempio. Se ritenete ragionevole investire nella classica obbligazione governativa a 10 anni italiana oppure USA, è molto probabile che la vostra banca ne abbia qualcuna nel suo book (in pratica: il magazzino), con tagli minimi di solito di 1.000 euro (clicca per vedere il nostro video tutorial per acquistare un’obbligazione).
Tuttavia, per le obbligazioni dei Paesi Emergenti non è così facile. Infatti, se fate un giro sulle piattaforme più comuni di scambio di titoli finanziari come il MOT oppure EuroTLX, andrete incontro a tre problemi.
- Offerta limitata di titoli: i titoli governativi che state cercando (per Paese, valuta, cedola, ecc.) potrebbero non essere presenti e quindi acquistabili.
- Lotti minimi alti: come per i titoli corporate, spesso il “lotto minimo” di acquisto è ben superiore ai 1.000 euro di nominale dei BTP, arrivando tranquillamente a 100mila euro a obbligazione, non proprio accessibile a tutti.
- Concentrazione del rischio: anche nel caso in cui disponiate di un capitale da un milione di euro, comprare una singola obbligazione da 100mila euro (l’equivalente del 10% del vostro portafoglio) vi espone a una forte concentrazione di rischio emittente (e se facesse default?), che va contro i sani principi di diversificazione del portafoglio.
Dunque come investire nei Paesi Emergenti?
Il migliore escamotage per un risparmiatore consapevole consiste nel ricorrere a uno dei seguenti strumenti finanziari.
Fondi comuni
Molte società di gestione hanno nella loro gamma prodotti alcuni fondi comuni che permettono di investire in un paniere diversificato di obbligazioni dei Paesi Emergenti, anche con posizioni specifiche (aree geografiche o tipologia di obbligazione, ad esempio governativi e corporate).
Exchange Traded Fund (ETF)
Su Borsa Italiana potete trovare ETF, ben diversificati e a costi spesso inferiori rispetto ai fondi tradizionali, con una buona varietà di tipologia. Cercate nella sezione “strumenti” del nostro sito l’ETF che fa per voi.
Si tratta di un alternativa leggermente più sofisticata per esporsi ai mercati Emergenti: comprare un’obbligazione emessa da un ente sovrannazionale (tipo la Banca Europea degli Investimenti – BEI) in una divisa di un Paese Emergente. In questo modo si limita il rischio creditizio, ma si conserva il rischio tasso e il rischio valuta, con tutto quello che ne consegue.
Quali sono i rischi?
I rischi principali rimangono gli stessi, l’unica differenza è che quando si decide di investire attraverso i fondi tradizionali o ETF i ragionamenti da “cassettista” non valgono più. In questi due casi, il rischio legato ai tassi d’interesse non è più irrilevante, ma ogni giorno subirete le fluttuazione dei tassi di cambio che si rifletteranno sulla quotazione del NAV del fondo.
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