Il recente scossone all’indice NASDAQ ha fatto rizzare i capelli in testa a quelli che ben ricordano la bolla Dot.com. Noi crediamo che non ci sia da preoccuparsi, non così tanto.
Dopo anni di bull market basta davvero poco a mettere in crisi le certezze degli investitori: è bastato un calo del 2,4% dell’indice azionario tecnologico NASDAQ 100 per tornare a parlare di “bolla”. Non ci sono dubbi che le valutazioni del mercato azionario non siano quelle dei giorni migliori, ma parlare di “bolla” ci sembra del tutto inappropriato.
Non ci facciamo illusioni, le Borse sono e rimarranno volatili, e man mano che le valutazioni si allontanano dalla media storica ci sarà qualche investitore che sarà spinto dalla brama di vedere realizzato il suo guadagno potenziale. Potenziale perché, fino a quando non si liquida il capitale investito, i guadagni e le perdite rimangono potenziali. Ma non è certo una giornata storta che deve mettere in allarme, le brutte giornate possono capitare.
La bolla della tecnologia è in bolla?
Quando si parla di tecnologia si pensa (di solito) all’indice NASDAQ, che durante la bolla delle Dot.Com degli anni 2000 fu l’indice che subì maggiormente il contraccolpo del crollo delle belle speranze. Eppure attualmente la tecnologia rappresenta “solo” il 45% dell’indice. La tecnologia, ormai, pervade tutti i principali indici a livello mondiale, tuttavia per avere un’idea esclusiva sul settore della tecnologia è più corretto fare riferimento all’indice MSCI World Information Technology.
Stando alle nostre metriche di valutazione (P/E di G&D, Dividend Yield e P/B), i prezzi ci sembrano in linea con i fondamentali. Inoltre, il settore è favorito da un’eccellente momentum. E come detto prima non basta certo una giornata storta per ridimensionare questo vantaggio competitivo rispetto agli altri settori.
In aggiunta, i principali indicatori di profittabilità sono decisamente superiori alla media storica.
Indicatori | Ultimo valore | Media | z-score | |
12M trail | Gross Margin | 43.7 | 38.0 | 1.8 |
Operating Margin | 16.5 | 11.4 | 1.2 | |
Profit Margin | 12.9 | 6.5 | 1.1 |
Questo potrebbe essere un campanello d’allarme per chi è convinto che queste variabili siano mean-reverting (ossia che nel medio termine si ricongiungano verso la media di lungo termine); dall’altro suggeriscono che le valutazioni potrebbero essere ben più elevate. Tuttavia, questo vale per l’intero mercato azionario a livello mondiale, e la tecnologia non fa eccezione.
Il fattore USA
Da qualsiasi punto di vista si guardino, gli indici MSCI a livello mondiale sono fortemente legati al mercato a stelle e strisce, che in questo momento sconta l’incapacità dell’amministrazione Trump di prolungare un ciclo economico più maturo rispetto all’Europa e una FED più restrittiva che storicamente penalizza i mercati. La probabilità di recessione è bassa e, guardando alla relazione di lungo periodo tra i mercati azionari, non ci sono molte possibilità che gli altri mercati siano immuni da un potenziale crollo del settore tecnologico o della Borsa USA in generale.
Come diciamo da tempo: non c’è nulla sul mercato che sia sufficientemente “a buon mercato”. In questo momento bisogna fare delle scelte e, dal nostro punto di vista, ci sembra ci sia ancora un certo equilibrio tra rischi e valutazioni degli attivi rischiosi. Per questo motivo continuiamo a mantenere un’equilibrata esposizione al mercato azionario, pur sapendo che nel corso dell’anno potrebbero esserci delle giornate storte.
Come sta il settore tecnologico?
Per quanto riguarda la tecnologia, il settore non ci sembra né più caro degli settori e neppure in crisi da un punto di vista fondamentale (facciamo fatica a credere che la stampa 3D, i Big Data, il Machine Learning o l’intelligenza artificiale siano una moda passeggera). Anche qua vale lo stesso ragionamento fatto per il mercato azionario: ci potranno essere giornate difficili ma in termini relativi il settore ci sembra più interessante rispetto ad altri investimenti. Tra l’altro, offrendo un portafoglio Megatrend, analizziamo separatamente i temi d’investimento che (secondo noi) possono rientrare in questa definizione. E in queste speciale classifica, tra i settori più a buon mercato, ci sono dei sotto settori della tecnologia come Global Robotics, e Biotech o Cyber Security.
Parlare di bolla speculativa in questo momento ci pare esagerato. Quindi nei portafogli tattici manteniamo la nostra esposizione al settore mondiale della tecnologia.